Formula 1

F1, la Ferrari SF1000: analisi tecnica. Una vettura che va in cerca di carico aerodinamico con sospensioni e cambio rivoluzionati

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Bella, senza dubbio. Rossa, come impone il marchio Ferrari. Affascinante, come sempre per le vetture di Maranello. Competitiva? Questo solamente la pista ce lo dirà. Rivoluzionaria a livello tecnico? Sì, almeno in parte. Stiamo parlando, ovviamente, della nuova SF1000, la 66ma vettura della storia della Scuderia di Maranello, pronta a prendere il via al settantesimo Mondiale di Formula Uno e, soprattutto, pronta a festeggiare il suo millesimo Gran Premio, in concomitanza con il weekend canadese di Montreal.

La nuova monoposto con il Cavallino Rampante, a prima vista, appare simile alla sua edizione precedente, la SF90. Le differenze, tuttavia, ci sono e sono sostanziali. Tecnici ed ingegneri emiliani hanno lavorato, e non poco, su diversi aspetti: ricerca di carico aerodinamico verticale, sospensioni, cambio e retrotreno. Gli accorgimenti sono interessanti, e li andremo ad analizzare uno per uno, ora sarà la pista a dire se tutti i pezzi del puzzle saranno andati nella giusta direzione, per una macchina che vuole riportare il titolo a Maranello dopo 13 anni.

LE CARATTERISTICHE DELLA SF1000

Colore: leggermente più verso il classico rosso Ferrari rispetto all’anno scorso. La vernice, ad ogni modo, rimane opaca, ma in maniera meno estrema del 2019.

Passo: 3 centimetri in meno dell’anno scorso. Una soluzione per avere una vettura più maneggevole nelle chicane e nelle curve più lente.

Assetto generale: l’impostazione sembra verso l’assetto “rake” ovvero per una macchina più puntata sull’anteriore in stile Red Bull. Una soluzione che dovrebbe garantire un deciso miglioramento in ingresso in curva, specialmente quelle lente

Ala anteriore: se quanto proposto oggi a Reggio Emilia corrisponderà a verità, si tratta di una componente identica all’anno scorso. Proprio per questo ci attendiamo novità sin da Barcellona, andando a comporre una serie di flap più simili alla Mercedes. Il concetto, comunque, rimane quello detto “out-wash”, per portare i flussi di aria frontali verso l’esterno.

Musetto: la conformazione appare quella che venne portata a Singapore nel corso della scorsa stagione e che diede risultati assolutamente importanti. La caratteristica più importante, come si vide a Marina Bay, mostra rinnovati piloni laterali, con profilo “a manta” nel mezzo.

Cambio: la scatola è stata ridotta di diversi centimetri con conseguente alleggerimento a livello di chili molto importante per il computo della vettura.

Pance laterali: qui i tecnici di Maranello hanno nuovamente messo mano in maniera notevole sulla Rossa. La zona è stata ulteriormente ridotta e rastremata per un posteriore ancor più snello e per una conduzione dei flussi più efficace verso il retrotreno. Sotto la scocca le novità di posizionamento sono notevoli ma, ovviamente, ad occhio nudo non si possono vedere.

Sospensioni: uno dei lavori più massivi degli ingegneri ferraristi. Le sospensioni sono state ridisegnate entrambe, con la posteriore notevolmente rivista soprattutto dove va a congiungersi con il cambio. Tutto questo dovrebbe portare una maggiore flessibilità per avere vita più semplice al momento del cambio di un assetto.

Deflettori laterali: molto lavorati per condurre flussi al posteriore. Nella SF1000 non c’è più l’apertura superiore della pancia, lasciando il posto a due nuovi elementi separati e con il superiore che presenta una estremità rivolta verso l’alto.

Cofano motore: pressochè immutato, sia a livello di forma sia a livello di “pinna” che rimane leggermente pronunciata rispetto al corpo vettura.

Ala posteriore: identica all’anno scorso, con sezione nella fase centrale laterale. Anche in questo caso, come per l’anteriore, siamo certi che ci saranno novità dai test.

Retrotreno: si nota una deck wing di nuova concezione, a cui fa seguito un alettone posteriore provvisto di nuovi end-plate.

Power Unit: sta macinando chilometri su chilometri nei banchi-test per non avere problemi a livello di affidabilità. Come ha annunciato Mattia Binotto è stata rivista pezzo per pezzo, dato che il nuovo regolamento impone una riduzione del 50% del consumo di olio in gara.

 

LA NUOVA SF1000

 

 

IL MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE

 


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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Ferrari.com

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