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F1, scoppia il caso DAS nel Circus: per la FIA è legale, ma i team avversari si appellano al regolamento e alla sicurezza

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Non si parla d’altro. Il DAS (Dual Axis Steering), sistema adottato dalla Mercedes nel corso dei test di F1 a Barcellona che tanto sta facendo discutere in queste ultime ore, ha sconvolto il paddock. Il movimento avanti e indietro del volante della W11 di Lewis Hamilton, in corrispondenza delle frenate e in accelerazione, è qualcosa di eccezionale.

Lo sterzo a doppio asse, questa la definizione in italiano, è avvolto nel mistero, perché non se ne conosce precisamente la natura. Non si sa cosa ci sia dietro questa diavoleria della scuderia di Brackley. Di fatto, però, i benefici sono diversi. La soluzione infatti consente di modificare l’angolo di convergenza per favorire l’ingresso in curva della vettura oltre a dare benefici in termini di velocità di punta grazie alla riduzione del drag che si ottiene con una configurazione più chiusa delle ruote anteriori. A ciò va aggiunta anche una gestione delle gomme più efficiente: il consumo delle stesse ne risulta minimizzato. Legato a questo aspetto anche la messa in temperature delle mescole, decisamente più agevole.

Una vera e proprio rivoluzione che ha lasciato senza fiato i rivali, Ferrari in primis. Ecco che allora, andando a consultare il regolamento, alcuni articoli sono stati oggetto di consultazione. Il 10.2.3 afferma che “Qualsiasi regolazione del sistema di sospensione può essere effettuata solo a vettura ferma. Non è possibile effettuare alcuna regolazione su alcun sistema di sospensione mentre l’auto è in movimento”; il 10.2.2 dice che: “È vietato qualsiasi dispositivo alimentato in grado di alterare la configurazione o influire sulle prestazioni di qualsiasi parte di qualsiasi sistema di sospensione”. In questo caso si parla di sospensioni ed è da dimostrare il nesso tra volante, sterzo e appunto questo componente, anche se appare complicato che non via sia una correlazione.

L’altro punto è il 3.8 (appendice) nel quale si viene riportato che: “Qualsiasi sistema dell’automobile, dispositivo o procedimento che utilizza il movimento del pilota come mezzo per alterare le caratteristiche aerodinamiche della vettura è vietato…“. Si parla però di peculiarità aerodinamiche e quindi difficile che si possa sostenere il contrario. Forse l’unico aspetto su cui le scuderie avversarie potrebbero puntare è la sicurezza del pilota, con un volante “mobile”, ma questa argomentazione appare un po’ debole. Sembra proprio, quindi, che le Frecce d’Argento abbiano già calato l’asso e per gli altri ci sia poco da fare.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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