Formula 1
F1, Test 2020: analisi terza giornata. Mercedes Caterpillar, Ferrari fragile e in cerca di identità
Sul circuito del Montmeló (Spagna) è calato il sipario e la prima sessione di test di F1 2020 è andata in archivio. I team torneranno sul tracciato catalano dal 26 al 28 febbraio, prima di partire alla volta di Melbourne (Australia) e iniziare il proprio percorso iridato il 15 marzo.
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Mercedes e Ferrari escono da quest’ultima giornata con un umore completamente diverso. Le Frecce d’Argento hanno messo a segno un uno-due con il finlandese Valtteri Bottas e il britannico Lewis Hamilton completando 138 giri in totale e dando una grande dimostrazione di forza. Il finnico, con il suo 1’15″732 ottenuto con mescole C5 (le SuperSoft), ha sfiorato il record della pista (distante circa 3 decimi) e ha messo in mostra un passo gara invidiabile, non avvicinato da nessuno.
Il team di Brackley ha stupito il mondo con il DAS, sistema che consente di variare la convergenza delle ruote anteriori attraverso il movimento avanti e indietro del volante. Tuttavia la W11 non può contare solo su questo aspetto, ma anche sull’eccezionale sinuosità delle proprie forme e sull’eccezionale lavoro fatto a livello meccanico. Un pacchetto vincente, dove tutto va per il verso giusto, e i piloti sono sicuramente rassicurati e possono esprimere il loro 100%.
Discorso completamente diverso in casa Ferrari. La Rossa non ha cercato la prestazione, ma indubbiamente il comportamento della macchina non è ottimale. Gli altri vanno forte, mentre la Rossa appare in difficoltà sia in termini prestazionali che nell’affidabilità, basti citare la rottura della power unit della Ferrari di Sebastian Vettel quest’oggi. Il tedesco, nonostante tutto, è riuscito a completare il day-3 con 100 tornate, ma è chiaro che le note liete sono decisamente poche. Le considerazioni di Mattia Binotto non hanno lasciato troppo spazio alle interpretazioni e la SF1000 avrà non poche difficoltà all’inizio di questo campionato. L’aggiornamento della seconda finestra di test (26-28 febbraio) arriverà, ma non sarà quello che tutti sperano in termini visivi. Si parla di accorgimenti e forse la Ferrari avrebbe bisogno di qualcosa di più importante per cambiare passo. In buona sostanza, l’inizio di questo percorso è in salita a Maranello.
Si può sorridere invece in Renault e in Racing Point: la R.S.20, in terza posizione nel computo dei tempi con il francese Esteban Ocon, e la tanto discussa RP20, in quarta piazza e così simile alla Mercedes 2019, hanno confermato la bontà del progetto e i piloti hanno di che essere soddisfatti.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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