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F1, Test Barcellona 2020: analisi sesta giornata. La Ferrari impressiona sul passo, la Mercedes rallenta, la Red Bull è pronta!

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Signore e signori, chiudete armi e bagagli e preparatevi, il Mondiale di Formula Uno 2020 è davvero pronto a partite. Certo, è ancora presto per pensare al Gran Premio di Australia di Melbourne che si disputerà solamente domenica 15 marzo, ma oggi sono andati ufficialmente in archivio i sei giorni di test pre-stagionali del Montmelò (Spagna).

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Mai come questo venerdì 28 febbraio, non ha davvero senso puntare l’attenzione sulle classifica dei tempi, con Valtteri Bottas (Mercedes) in 1: 16.276 con gomma soft C5 al comando davanti a Max Verstappen (Red Bull) in 1:16.269 (gomma C4) a 73 millesimi, quindi terzo Daniel Ricciardo (Renault) in 1:16.276 (gomma soft C5) contro l’1:16.360 di Charles Leclerc (Ferrari) con gomma soft C5, e l’1:16.410 di Lewis Hamilton (Mercedes) a sua volta con gomma soft C5. Queste ultime otto ore, oltre a questi crono messi a segno in condizioni differenti di orario e benzina, hanno regalato diversi spunti e il consueto gioco a nascondersi di team e piloti.

In casa Ferrari oggi Charles Leclerc ha completato una mole di lavoro letteralmente incredibile. Il numero dei giri conclusi parla addirittura di 178 con oltre 820 chilometri percorsi. Un ottimo viatico dopo gli intoppi di una settimana fa. Il classe 1997 ha iniziato con una mattinata nella quale ha provato a mettere alla frusta la sua SF1000 a livello di giro veloce con un lavoro nel quale spesso ha cercato il record in un determinato settore, studiando accuratamente il comportamento della nuova monoposto con il Cavallino Rampante che, sostanzialmente, non ha deluso. Nel pomeriggio, invece, ha macinato chilometri soprattutto con la gomma hard andando a procedere sulla simulazione di passo gara. Dopo una partenza spedita sul piede dell’1:22, il ferrarista ha raggiunto con facilità il muro dell’1:20 dimostrando di avere a disposizione un ritmo quanto mai interessante con una costanza di comportamento con le gomme anche più dure che potrebbe rappresentare una svolta rispetto agli anni passati.

Chi, invece, non ha pensato minimamente a queste cose è la Mercedes. Come trapelato da diverse fonti tedesche, il team di Brackley è preoccupato per l’affidabilità della sua Power Unit. Dopo cinque problemi riscontrati in sei giorni, infatti, la squadra anglo-tedesca ha deciso di non forzare e di non spingere al massimo i propri motori. Ieri lo stop di Valtteri Bottas aveva rappresentato un campanello d’allarme non da poco che oggi ha costretto Toto Wolff ad imporre un profilo basso in chiusura di sessione. La questione è spinosa e si protrarrà fino a Melbourne. I tanti problemi alla Power Unit di Stoccarda non faranno dormire sonni tranquilli, a differenza della Red Bull, che sembra davvero filare a piacimento.

Anche il Day-6 dei test ha ribadito come la RB16 sia impeccabile sia sul giro secco, sia soprattutto sulle lunghe distanze. Dopo  tanti anni nei quali gli avvii di stagione si trasformavano spesso in un calvario, questa volta il team di Milton Keynes si sta facendo trovare pronto sin da subito, con la chiara intenzione di mettersi alla caccia di vittorie e titoli sin dalle prime uscite. Il motore Honda farà la differenza a lungo andare, ma i presupposti sono ottimali. Senza tanti giri di parole i migliori dei sei giorni catalani sono stati loro e la dimostrazione l’ha data lo stesso Max Verstappen che all’ultimo tentativo della sua sessione, ha deciso di alzare il piede sulla linea dell’arrivo per non fissare il nuovo record assoluto e rimanere, ancora una volta, sotto traccia.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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