Formula 1
F1, Test Barcellona 2020: la Ferrari chiude la prima parte dei lavori con dubbi e poche certezze, tutto calcolato?
24 ore sono un giorno, ma anche altro. Nel caso della Formula Uno sono il computo totale della prima finestra dei test del Montmelò 2020. Tre giornate di lavoro che hanno detto già moltissimo e che sin da ora propongono scenari quanto mai imprevisti e impronosticabili per la Ferrari. La scuderia di Maranello, infatti, dà l’arrivederci alla pista catalana con uno stato d’animo davvero complicato. Il team emiliano aveva annunciato un approccio più morbido ai test di questa stagione, ma quanto visto nelle prime 24 ore è ben lontano dal termine “accettabile”. Come se non bastasse, poi, gli avversari galoppano e non hanno la minima intenzione di rallentare. Sia la Mercedes, sia la Red Bull.
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Dal team principal Mattia Binotto in giù, si vivranno giornate fondamentali e intense da qui al termine dei lavori di Barcellona. Non è detto che il Mondiale 2020 si decida già oggi, ci mancherebbe, ma partire in netto ritardo rispetto a frecce (d’argento in particolare) come quelle scagliate dagli avversari, potrebbe trasformare il campionato del Cavallino Rampante in una durissima arrampicata. E, come visto nelle ultime annate, presto tutto diverrebbe come una rincorsa senza fine e risultati.
Nel corso della presentazione della nuova SF1000 tra dirigenza e piloti si parlava senza mezzi termini di volere iniziare i test con profilo basso, concretezza e nessun proclama. Visti i risultati di questi giorni probabilmente erano anche stati ottimisti. La nuova nata di Maranello, infatti, non ha certo brillato. Dal punto di vista tecnico ha messo in mostra un migliore inserimento in curva rispetto alla SF90, ma di conseguenza ha perso la sua leadership a livello di velocità di punta, anche se quasi sempre Charles Leclerc e Sebastian Vettel hanno girato con il DRS chiuso, con tanta benzina e mappature del motore non spinte in maniera estrema.
Tutti aspetti previste e preventivabili, con il cartello “Lavori in corso” che è ovviamente affisso fuori dai box, ma i problemi sono altri. In primo luogo l’affidabilità. Dopo un Day-2 nel quale Charles Leclerc era stato costretto a rimanere a lungo ai box per controlli a livello di Power Unit, nella giornata di ieri la suddetta componente ha lasciato a piedi Sebastian Vettel. Un ko tecnico che era tutto ciò che il team emiliano voleva scongiurare e che, invece, si è fatto vivo ancora una volta. Come un anno fa. L’unica differenza è che nel 2019 i primi scricchiolii si manifestarono nel corso della seconda settimana, dopo quattro giorni iniziali nei quali la SF90 assomigliava molto di più ad un missile piuttosto che al buco nell’acqua che si rivelò poi partendo da Melbourne.
A questo punto serve una scossa immediata proprio come fece la Mercedes 12 mesi fa. Le Frecce d’argento erano sostanzialmente nella stessa situazione della Ferrari attuale, con tanti dubbi, problemi tecnici e apparivano distanti della SF90. In pochi giorni portarono un pacchetto rinnovato e da quel momento non si fermarono più. La Rossa deve provare una risposta simile, ben sapendo che non sarà semplice, specialmente contro rivali che dominano da sei anni e presentano un sistema come il DAS che rischia di fare la differenza per tutto il 2020. Vedremo sicuramente diverse novità in casa Maranello nei prossimi tre giorni di lavori, ma non si annunciano rivoluzioni.
Saranno presentate, con molta probabilità, delle nuove concezioni della ali, quindi sarà necessario mettere in cascina il maggior numero di giri e chilometri per rimettersi in carreggiata a livello di affidabilità. Non tutto è perduto, ovviamente, il Mondiale dopotutto prenderà il via solamente il 15 marzo in Australia, ma il tempo stringe per la Ferrari che non potrà concedere nemmeno un secondo a rivali agguerriti come Mercedes e Red Bull che, a sua volta, si è presenta alla nuova annata in condizioni decisamente migliori del 2019 e sarà pronta a battagliare per il titolo con un Max Verstappen pronto a dimostrare il suo valore.
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alessandro.passanti@oasport.it
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