Festival di Sanremo

LIVE Sanremo 2020 in DIRETTA: 8 febbraio. DIODATO TRIONFA AL 70mo Festival! Francesco Gabbani secondo, Pinguini Tattici Nucleari terzi

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I RISULTATI DEL TELEVOTO

LA CLASSIFICA COMPLETA DI SANREMO 2020

LE PAGELLE DELLA FINALE

DIODATO DI QUALIFICA ALL’EUROVISION CONTEST

QUANTO HA GUADAGNATO DIODATO

TUTTI I VIDEO DELLE CANZONI IN GARA A SANREMO 2020

NUOVE PROPOSTE
Eugenio in via di Gioia
Tecla
Fadi
Leo Gassmann
Gabriella Martinelli e Lula
Fasma
Marco Sentieri
Matteo Faustini
CAMPIONI
Irene Grandi
Marco Masini
Rita Pavone
Achille Lauro
Diodato
Le Vibrazioni
Anastasio
Elodie
Bugo e Morgan
Alberto Urso
Riki
Raphael Gualazzi
Piero Pelù
Elettra Lamborghini
Enrico Nigiotti
Levante
Pinguini Tattici Nucleari
Tosca
Francesco Gabbani
Paolo Jannacci
Rancore
Junior Cally
Giordana Angi
Michele Zarrillo

2.36: Si chiude qui l’edizione 2020 del Festival di Sanremo. Grazie per averci seguito, un saluto dal gruppo di ascolto di OA Sport e OA Plus. Buonanotte

2.34: Diodato, vincitore,neppure troppo emozionato,  fa riascoltare al pubblico il pezzo “Fai rumore”, vincitrice del Festival

2.31: IL PODIO DEL 70mo Festival di Sanremo: 1) Diodato, 2) Francesco Gabbani, 3) Pinguini Tattici Nucleari

2.30: DIODATO VINCE IL FESTIVAL DI SANREMO 2020

2.30: E’ il momento della proclamazione

2.29: Il premio Timusic come pezzo più ascoltato in streaming sulle app di Tim vince Francesco Gabbani con “Viceversa”

2.28: Migliore composizione musicale vince Tosca con “Ho amato tutto”

2.27: Premio Sergio Bardotti per il miglior testo vince Rancore con Eden

2.26: Premio Lucio Dalla della Sala Stampa ancora a Diodato con “Fai rumore”

2.25: Premio della critica Mia Martini va a Diodato con “Fai rumore”

2.24: Manca solo il trenino…. Stiamo andando un po’ per le lunghe

2.21: Gente de Strada, gruppo cubano, trasforma l’Ariston in una balera

2.16: La chiusura con The Show must go on. Spettacolare

2.15: Omaggio ai Queen di Grigolo, prima con Who Wants to live forever, poi con Bohemians Rhapsody

2.12: Vittorio Grigolo, tenore, regala un rande momento di musica con “E lucean le stelle”

2.09: Sul podio troveremo tre artisti della Vergine: congiunzione astrale?  Diodato, Gabbani e il frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, e anche Amadeus

2.08: L’omaggio ad Alberto Sordi, Edoardo Pesce canta “E va’ e va’…”

2.03:I terzi classificati del Festival sono i Pinguini Tattici Nucleari

1.59: Sul palco dell’Ariston il cast del film “La Mia Banda Suona Il Pop” di Fausto Brizzi: Christian De Sica, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Paolo Rossi e Angela Finocchiaro

1.52: Ivan Cottini regala spettacolo. Numero indimenticabile del ballerino con la SLA

1.50: Da più parti arrivano indiscrezioni sulla vittoria di Diodato

1.45: Diletta Leotta si esibisce in Sciuri, Sciuri stile rap R&B. Livello non elevatissimo

1.43: Splendida l’interpretazione di Amore Fermati di Fiorello

1,39: L’omaggio di Fiorello a Fred Bongusto, scomparso da poco

1.37: Grande ovazione dell’Ariston per Fiorello, autentico mattatore del Festival

1.33: Fiorello imita Morgan e Bugo in chiusura del suo monologo, che si chiude con un lento con Amadeus

1.28: Stop al Televoto. Tra pochi minuti la proclamazione del vincitore del Festival

1.20: Divertente il gag con l’autotune di Fiorello che va anche dal direttore della Rai Coletta

1.16: Riaperto il televoto, azzerati i voti finora. Vedremo chi si aggiudica il Festival fra qualche minuto

1.15: Il refrain delle tre canzoni finaliste: Diodato, Gabbani e i Pinguini Tattici Nucleari

1.14: In finale Pinguini Tattici Nucleari, Francesco Gabbani e Diodato: qui il vincitore del Festival

1.12: 12) Levante, 11) Raphael Gualazzi, 10) Rancore, 9) Irene Grandi, 8) Achille Lauro, 7) Elodie, 6) Tosca, 5) Piero Pelù, 4) Le Vibrazioni

1.10: 23) Riki, 22) Junior Cally, 21) Elettra Lamborghini, 20) Giordana Angi, 19) Enrico Nigiotti, 18) Michele Zarrillo, 17) Rita Pavone, 16) Paolo Jannacci, 15) Marco Masini, 14) Alberto Urso, 13) Anastasio

1.10: E’ il momento della classifica dal 23mo al quarto posto

1.08: Il corpo di ballo fa volare Sabrina Salerno che mantiene l’energia dei giorni migliori

1.05: DUA LIPA SPOSTATI: entra Sabrina Salerno con Boys! In acustico il pezzo che ha fatto ballare i giovani degli ani 80

1.00: Rancore a nostro avviso vince la sfida dei rapper e Amadeus decreta lo stop al Televoto. Tra poco la classifica che decreterà i tre artisti/gruppi che si giocheranno la vittoria

0.58: Rancore – “Eden”

RANCORE

Nome vero Tarek Iurcich, nato a Roma il 19 luglio 1989, Rancore è alla prima partecipazione a Sanremo anche se proprio a Sanremo devo il suo primo, vero momento di celebrità, lo scorso anno quando salì sul palco dell’Ariston per affiancare Daniele Silvestri (che lo ha ospitato anche nel suo Tour nei Palasport italiani) per il brano “Argentovivo”. “Il rapper ermetico”, come lui stesso si definisce per la profondità dei suoi testi che tanto piacciono alla critica, prova a fare un ulteriore salto di qualità e a spiccare il volo con “Eden”. Per approfondire sul suo presente Spotify indica l’ascolto di “Sangue di drago”, già a quota 5 milioni di streaming.

Discografia

Album in studio

2006 – Segui me

2011 – Elettrico (con DJ Myke)

2012 – Silenzio (con DJ Myke)

2018 – Musica per bambini

Raccolte

2011 – Exclusives

La mela è il simbolo di così tante cose da poter raccontare il mondo in cui viviamo meglio di qualsiasi altra parola esistente. Dentro “Eden” di Rancore (la sua canzone di Sanremo 2020) quelle immagini, i miti e i fatti che girano intorno al frutto “che toglie il medico di torno” vengono raccontati in una sola canzone.

Partiamo dal titolo: il riferimento è al giardino dell’Eden, citato nella Bibbia (e non solo), il luogo dove vissero Adamo ed Eva. Ricordate il peccato originale? Ecco: la tentazione di mangiare un frutto proibito è solo la prima delle associazioni di idee raccolte nel brano.

La grande mela è New York, la mela è al centro delle vicende di Biancaneve, la leggenda narra che proprio grazie a una mela Isaac Newton abbia formulato la sua teoria sulla forza di gravità sulla Terra. Viene citato il giudizio di Paride che, secondo la mitologia greca, donò una mela d’oro alla più bella delle dee, il proverbiale “pomo della discordia” tra le cause della guerra di Troia.

Sono innumerevoli i riferimenti che ricchi si snodano nel testo: dalla mela verde raffigurata nel dipinto “Il figlio dell’uomo” di René Magritte, la leggenda di Guglielmo Tell a colpire una mela posta sul capo del figlio, per mancato rispetto all’autorità.

Sembra che la mela, nella storia e nell’arte, abbia a che fare sempre con il cambiamento, con una scelta importante, che cambia la vita delle persone. «Se ogni scelta crea ciò che siamo / Che faremo della mela attaccata al ramo?».

EDEN – Rancore

di T. Iurcich – D. Faini

Ed. Universal Music Publishing Ricordi/

Woodworm Publishing Italia – Milano – Arezzo

0.56: Solita tutina da ballerina latina blù per Elettra che va in mezzo al pubblico

0.55: Elettra Lamborghini – “Musica (e il resto scompare)” –

ELETTRA LAMBORGHINI

La ricca ereditiera, nipote di Ferruccio Lamborghini fondatore dell’omonima casa automobilistica, nata a Bologna il 17 maggio 1994, è stata recentemente coach a The Voice of Italy. Nel 2017 ha partecipato al programma spagnolo Gran Hermano Vip e poi in Inghilterra al Geordie Shore. A settembre dello stesso anno ha collaborato con Gué Pequeno e Sfera Ebbasta nel singolo Lamborghini RMX, partecipando quindi l’anno seguente ai Wind Music Awards 2018. Si è ritagliata un suo spazio nella Latino Trap grazie al successo di “Pem pem”, brano con 66 milioni di streaming su Spotify e certificato doppio disco di platino.

Discografia

Album

2019 – Twerking Queen

Lo sappiamo bene, la musica è un ottimo antidoto per dimenticare certe relazioni sbagliate, quelle dove non veniamo messi al centro, valorizzati, insomma, serve per dimenticare quei rapporti d’amore in cui siamo facchini, servitori, assistenti sociali… ma non siamo persone speciali.

In “Musica (e il resto scompare)” Elettra Lamborghini (la sua canzone di Sanremo 2020) lascia le feste e la mondanità per ricucire le sue ferite con il potere rigenerante di una buona canzone. Anche se “tutto il resto scompare”, le parole di Elettra dedicate all’uomo in questione non sono per niente lusinghiere: «Anche se non mi hai detto mai “quanto sei bella” / Io non ho mai smesso di sorridere / E anche se non mi hai detto mai “amore aspetta” / Tutto quello che resta quando penso a te è / Musica e il resto scompare». Insomma, forse è meglio che sia andata così.

Elettra preferisce ritrovare la propria libertà nelle mura della propria casa. L’immagine di lei nuda che gira nel suo appartamento esemplifica chiaramente l’intenzione e l’obiettivo.

Nel testo ci sono anche parole in spagnolo, come cabrón, letteralmente “caprone”, ma usata con il significato di “bastardo”. Troviamo anche “Esta es la historia de un amor” che significa, com’è facilissimo intuire, “questa è la storia di un amore”. Notiamo quindi che il suo legame con la Spagna e con l’America Latina continua dopo il reality “Super Shore” e le hit “Pem Pem” e “Mala”.

MUSICA (E IL RESTO SCOMPARE) – Elettra Lamborghini

di D. Petrella – M. “Canova” Iorfida – D. Petrella

Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia – Milano

0.50: La voce di Jannacci non incanta ma il pezzo è cresciuto nei cinque giorni, testo toccante

0.46: Paolo Jannacci – “Voglio parlarti adesso”

PAOLO JANNACCI

Nato a Milano, 5 settembre 1972, è figlio di un’icona della musica italiana, Enzo Jannacci. Per Paolo Jannacci, jazzista che non ha nelle doti canore il suo punto forte, si tratta di un esordio sul palco dell’Ariston. Il brano con cui proverà a non soccombere all’inevitabile confronto con il padre si intitola “Vorrei parlarti adesso”. Su Spotify il suo miglior risultato lo detiene il brano “Canterò” con soli 5 mila streaming. Suona jazz attivamente con il suo trio (Marco Ricci e Stefano Bagnoli), con i suoi duo: (1 con Daniele Moretto alla tromba e flicorno) (2 con Luca Meneghello alla chitarra acustica ed elettrica) e con il suo quartetto: (Marco Ricci, Stefano Bagnoli e Daniele Moretto), e “In Concerto Con Enzo” (esecuzione di brani jazz e canzoni del padre). Non ha dischi suoi all’attivo.

Sembra una favola classica il brano proposto da Paolo Jannacci a Sanremo 2020. Nella sua canzone “Voglio parlarti adesso” un padre si rivolge a sua figlia ma non le parla direttamente: le confessioni, come in un film, arrivano tutte quando lei dorme.

Proprio nel momento in cui non è cosciente (almeno così sembra) ammette che sì, la proteggerà, ma che sarà anche fragile. Piangerà come fanno anche i giganti di fronte a un mondo in guerra, in una vita che divide le persone invece di unirle. Per ora la figlia sembra solo una bambina, ma Paolo decide di parlarle con la consapevolezza che un giorno si allontanerà.

«E quando il modo di aiutarti / Sarà non aiutarti più / Sorridi in faccia all’odio e manda giù». In fondo il ruolo di un papà è quello di accudire chi è fragile, dispensare consigli, ma anche lasciare andare chi è in grado di camminare con le proprie gambe, pur con la consapevolezza che il mondo là fuori può farci del male.

«Le corse senza fine, addormentarsi insieme / E quell’idea che tu resti un po’ mia / Non sarò mai pronto a dirti sì / Ma tuo padre sarà sempre qui». Il destino di ogni genitore è quello di dare la vita (in tutti i sensi) ai propri cuccioli e quando lasciano casa, rimanere in attesa che tornino nel momento del bisogno.

Il mestiere più complicato per un padre (ma anche per una madre) è proprio questo: essere l’oasi nella quale i figli possano rifugiarsi. È un ruolo doloroso, estenuante, ma necessario.

VOGLIO PARLARTI ADESSO – Paolo Jannacci

di A. Bonomo – P. M. Jannacci – E. Bassi – M. Bassi

Ed. Edizioni Curci/Faithfool/Music Union/Ala Bianca Group – Milano – Gallarate (VA) – Milano – Modena

0.45: Toccante il pezzo di Giordana Angi, più convincente delle serate precedenti

0.41: Giordana Angi – “Come mia madre”

GIORDANA ANGI

Giordana Angi, nata a Vannes il 12 gennaio 1994, italiana di origine francese. è sbocciata a Sanremo, nonostante sia conosciuta dal grande pubblico grazie al talent di Maria De Filippi Amici. Nel Sanremo del 2012 si classificava “non finalista” con “Incognita poesia”. Ora, con la nuova “Come mia madre”, prova a sfondare. Il titolo di “Big” lo deve ai 14 milioni di streaming su Spotify per “Casa”, brano certificato con l’oro.

Discografia

Album

2019 – Voglio essere tua

Non c’è un modo giusto ed esaustivo per raccontare l’affetto per la propria mamma. Giordana Angi in “Come mia madre” (la sua canzone di Sanremo 2020) prova a farlo nel modo più intimo e diretto possibile. Nel suo brano si parte innanzitutto dall’unicità, dal “come te non c’è nessuno”. La mamma è sicurezza, è serenità, è il luogo dove possiamo tornare (anche se per troppo poco tempo, quando siamo grandi) per essere ancora un po’ bambini.

Nelle sue parole Giordana mostra anche una punta di dispiacere: nel corso della vita ammette di essere stata troppo orgogliosa, di aver creato distanza nel rapporto, riponendo nella madre i pesi di tutte le sue paure. La persona a cui si rivolge non è solo un punto di riferimento, ma un modello di vita futura: «E se un giorno sarò una mamma / Vorrei essere come mia madre» canta, riservando per lei i complimenti più belli, quelli che non si possono fare nemmeno in una storia d’amore. «Sei tu il regalo dei miei compleanni / La luce accesa quando torno tardi / Il cuore più grande dove ripararmi».

La mamma qui non è solo “una persona alla quale si vuole un mondo di bene”, ma un esempio e una guida, la persona nella quale tutto il bene del mondo è racchiuso e ha ragione di esistere.

COME MIA MADRE – Giordana Angi

di G. Angi – M. Finotti

Edizioni Avarello/Edizioni Curci – Roma – Milano

Paolo Jannacci – “Voglio parlarti adesso”

0.40: Pezzo impalpabile di Riki, per adolescenti che non è un demerito, però non aggiunge niente

0.34: Riki – “Lo sappiamo entrambi”

RIKI

Tra gli 11 esordienti a Sanremo 70 c’è Riki, vero nome Riccardo Marcuzzo, nato a Segrate il 4 febbraio 1992, scoperto da Maria De Filippi. A Sanremo porta “Lo sappiamo entrambi”, nella speranza che riesca ad esprimere qualità vocali sopra alla sufficienza che finora sono rimaste un po’ nell’ombra. Il suo bell’aspetto fa comunque presa sul giovane pubblico femminile e su Spotify “Perdo le parole” è volato a 10 milioni di streaming con conseguente disco di platino certificato da Fimi.

Discografia

Album in studio

2017 – Mania

Album dal vivo

2018 – Live & Summer Mania

EP

2017 – Perdo le parole

Ce ne accorgiamo chiaramente solo dopo, quando tutto è davvero finito. Riki in “Lo sappiamo entrambi” (la sua canzone a Sanremo 2020) parla della bugia più grande che ci si dice in una storia, quel silenzio e quella distanza che si crea tra due persone che non si amano più, ma non hanno il coraggio di dirselo.

Ci si gira intorno tra omissioni, paure, rabbia inespressa e un’asfissiante inerzia per la quale si va avanti sì, ma a motore spento. Il concetto è chiaro a entrambi, ma non c’è modo di tirare fuori la verità, ovvero che qualcosa non va, che il sentimento si è spento e forse è finita. Nel frattempo si fa finta di niente, lacerandosi tra disagio e un senso di resa devastante.

Riki racconta queste senzazioni parlando anche di come si comunica attraverso il cellulare: tra frasi scritte, cancellate e poi sostituite da una versione migliore, edulcorata. «Io fisso il vuoto che è a pezzi e tu / Ti addormenti guardando la tivù». Tutto sta cambiando, ma fuori si nota solo un angoscioso tormento.

LO SAPPIAMO ENTRAMBI – Riki

di R. Marcuzzo – R. Scirè – R. Marcuzzo

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia/Mamely Edizioni Musicali/Ghest – Milano

0.33: Un incontro fra il rap e il mondo del pop, Anastasio che strizza l’occhio anche al rock con tanto di chitarra elettrica.

0,31: Anastasio – “Rosso di rabbia”

ANASTASIO

Anastasio, all’anagrafe Marco Anastasio è nato a Meta, 13 maggio 1997 ed è stato il trionfatore dell’edizione numero 12 di X Factor. Ha totalizzato 30 milioni gli streaming su Spotify per “La fine del mondo”, suo maggiore successo certificato doppio platino. Il rapper campano aveva già calcato il palco del Teatro Ariston in qualità di ospite per cantare il nuovo singolo “Correre”. Lanciato da Mara Maionchi a X Factor 12, è stato additato per i vari “Mi piace” messi alle pagine di CasaPound, Matteo Salvini, Lorenzo Fontana e Donald Trump. Due mesi fa ha pubblicato lo struggente “Il fattaccio del vicolo del Moro”, brano basato sul monologo “Er fattaccio di Americo Giuliani”. “Rosso di rabbia” è il titolo del brano con cui Anastasio debutterà a Sanremo 2020.

Discografia

Album

2020 – Atto zero

EP

2015 – Disciplina sperimentale (come Nasta mc)

2018 – La fine del mondo

Quando la rabbia diventa una prigione, i pensieri nel cervello a volte possono essere criminosi.

Ecco quindi Anastasio parlarci in “Rosso di rabbia” (la sua canzone di Sanremo 2020) proprio di quel momento, di quel territorio di confine dove tutti, in maniera più o meno intensa, ci siamo ritrovati almeno una volta nella vita.

L’ascoltatore può leggere il brano in modi molto diversi, anche se il racconto dell’artista sembra parlare di un terrorista colto in flagranza di reato, un reato che però non è riuscito a commettere. La rabbia qui non viene però considerata un male assoluto, ma un motore: la sensazione del rapper è di ritrovarci da una parte impossibilitati a esprimere quel nostro “rosso” disappunto (l’immagine della melma a inizio brano è piuttosto chiara) e dall’altra di essere disinnescati, quindi senza possibilità di espressione, senza possibilità di “esplodere”.

Il protagonista accusa chi fotografa, registra, osserva le emozioni dei ribelli e in qualche modo si alimenta di quella rabbia inespressa. La giudica, la invidia forse, ma in ogni caso la depotenzia: «Voi scrocconi di emozioni / Sempre in cerca di attenzioni / Prosciugate le canzoni della loro magia». L’invito, forse, è quello di lasciare (almeno) alla musica la possibilità di esprimersi in libertà.

ROSSO DI RABBIA – Anastasio

di M. Anastasio – Stabber – M. A. Azara – L. Serventi

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Sugarmusic/Me Next/Brioche Ed. Mus. – Milano – Olbia – Milano

0.30: Tris di presentatrici. La Leotta in lungo dorato, abito a sirena. Sabrina Salerno mini abito nero con strascico dietro e Francesca in bianco lungo, tempestato di paillettes, gonna ampia

0.26: Si fa un passo ancora indietro, al terzo album: Liberatemi

0.24: Piano e voce per “Iris”

0.21: E’ il momento del medley di Biagio che inizia con “Quanto tempo ancora”

0.16: “Ti saprò aspettare” il singolo di Biagio Antonacci, super ospite di questa sera

0.08: Altro pezzo orecchiabile, i brani di Sanremo, Le Vibrazioni in testa, sono pronti ad invadere le radio

0.06: Altra pretendente alla vittoria anche grazie al ballerino che sta traducendo il pezzo nel linguaggio dei segni

0.05: Le Vibrazioni – “Dov’è” –

LE VIBRAZIONI

Il gruppo è composto dal cantante e chitarrista Francesco Sarcina, principale compositore, il chitarrista e tastierista Stefano Verderi, il bassista Marco Castellani e il batterista Alessandro Deidda. Una delle due band in gara è quella di Francesco Sarcina, che a Sanremo ha partecipato anche da solista nel 2014 con una doppietta passata ai più inosservata: “Nel tuo sorriso” e “In questa città”. Per la loro è la terza partecipazione, dopo l’edizione 2005 con la canzone “Ovunque andrò” che riscuote grande successo di vendite e “Così sbagliato” di Sanremo 2018. Le Vibrazioni, in tour con Peppe Vessicchio, puntano in alto con “Dov’è”, scritta da Sarcina con l’aiuto di Rocco Casalino e Davide Simonetta, entrambi specializzati in canzoni immediate e radiofoniche. Per ora il loro maggior successo rimane “Dedicato a te” del 2003: 14 milioni di streaming Spotify e disco di platino.

Discografia

Album in studio

2003 – Le Vibrazioni

2005 – Le Vibrazioni II

2006 – Officine meccaniche

2010 – Le strade del tempo

2018 – V

Album dal vivo

2008 – En vivo

Raccolte

2011 – Come far nascere un fiore

Viviamo vite strane. Abbiamo molto, a volte quasi tutto, ma non siamo mai contenti. C’è una grossa probabilità che i tempi moderni rendano impossibile agli uomini l’essere (almeno un po’) felici. Ecco: la ricerca della gioia è un po’ il tema cardine di “Dov’è” de Le Vibrazioni (la loro canzone di Sanremo 2020 scritta con Roberto Casalino).

Non riconoscersi più allo specchio, farsi descrivere dallo sguardo e dai giudizi degli altri, la tendenza a perdere tempo e a non viverlo, a odiare invece di ricercare il bene. Ecco, ognuno di questi aspetti contribuisce a fare delle nostre vite delle esistenze meste, con quel mix di dolore e rassegnazione che è in fondo uno spreco di energie e di opportunità.

Quello è il nostro fondo del barile, il punto in cui ci guardiamo intorno e vediamo tutto nero. In quel momento ci chiediamo dove sia la nostra luce, dove sia il nostro pezzo di serenità. Quell’attesa di solito è contornata di solitudine: eppure dentro le nostre anime immobili c’è una voglia esagerata di orizzonti nuovi, stimoli unici, persone che ci facciano capire che la vita va goduta e non solo subita. Bisogna agire, cercare, ottenere.

DOV’È – Le Vibrazioni

di R. Casalino – D. Simonetta – F. Sarcina – R. Casalino

Ed. Music Union/Eclectic Music Group/Casakiller/Nelida Music – Milano – Latina – Milano

0.00: Combatte duramente, Rita Pavone… la nostra “Vasca” Pavone… Rocker dentro a 75 anni

23.58: Rita Pavone – “Niente (Resilienza 74)”

RITA PAVONE

Ultima arrivata, è il colpo di scena di Amadeus per i 70 anni di Festival. Lei di anni ne ha 5 in più, essendo nata a Torino il 23 agosto 1945 ma la grinta è quella di sempre. A Sanremo non ha mai avuto fortuna, nonostante un inizio carriera con milioni di dischi venduti anche nel Regno Unito, in Giappone, Francia, Germania, Stati Uniti e Sud America. Gli anni ’60 sono stati i suoi anni d’oro, poi il debutto a Sanremo nel ’69 con “Zucchero” senza particolari successi. “Niente (Resilienza 74)” è il brano con cui ritorna a mettersi in discussione sul palco dell’Ariston per la quarta volta, dopo aver ritirato nel Sanremo 2017 il Premio alla Carriera. Su Spotify i 2 milioni di streaming sono per “Datemi un martello” e “Il ballo del mattone”, veri must della musica italiana.

Discografia

Album

1963: Rita Pavone (RCA Italiana, PML 10350)

1964: Non è facile avere 18 anni (RCA Italiana, PML 10360)

1965: Gian Burrasca (RCA Italiana, PML 10380) – colonna sonora

1965: Stasera Rita (RCA Italiana, PML 10404)

1966: La “Vostra„ Rita (RCA Italiana, serie Special, S 10)

1966: È nata una stella (RCA Italiana, serie Special, S 20)

1967: Ci vuole poco… (RCA Italiana, serie Special, S 24)

1967: Little Rita nel West (RCA Italiana, PML 10427) – colonna sonora

1968: Viaggio a Ritaland (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1001)

1969: Rita Pavone presenta Pierino e il lupo/Storia di Babar l’elefantino (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1002) – Audiolibro, fiaba sonora

1969: Rita (Dischi Ricordi, SMRL 6067)

1970: Gli italiani vogliono cantare (RCA Italiana, PSL 10489) – colonna sonora

1971: Ciao Rita (RCA Italiana, LP8S 21166) – (stampato solo su formato Musicassetta e Stereo 8 e ristampato in vinile in edizione limitata nel 2011 con codice PSL 21166)

1975: Rita per tutti (RCA Italiana, TPL1 1164) – album di cover

1977: Rita ed io (RCA Italiana, PL 31201)

1979: Rita e l’anonima ragazzi (RCA Italiana, PL 31439)

1979: R. P. ’80 (RCA Italiana, PL 31488)

1985: Dimensione donna (Ros Record, RRLP 1172)

1989: Gemma e le altre (“21” Compagnia Generale Dello Spettacolo, RP 30)

1993: Rita is magic (Discomagic Records, CD/809) – Album live

1997: Nonsolonostalgia (Joker, CD 22153) – Raccolta di nuove registrazioni e remix

2013: Masters (doppio CD) (Sony Music) – album di cover

Quanto male fa resistere al dolore? La resilienza cantata da Rita Pavone nella sua “Niente (Resilienza 74)” parla proprio della capacità di affrontare un trauma o una difficoltà “tenendo duro”, non lasciandosi mai andare.

L’artista, nel brano che porta a Sanremo 2020, confronta criticamente l’immobilismo di quel momento con il gioco più famoso della tv, il reality show. «Meglio cadere sopra un’isola o un reality che qualche stronzo voterà» dice. In effetti di tv Rita Pavone ne ha fatta pochissima e di reality finora non ne ha fatti. Di contro c’è una donna che invece soffre e mostra al mondo di non spezzarsi, di non piegarsi al dolore.

La posizione di resilienza è supereroica, ma difficilissima da vivere: resistere impegna testa, mani e corpo a un immobilismo di cui possiamo persino andare fieri, ma ci rende statute e non esseri umani.

C’è un passaggio molto interessante del brano che sembra un po’ staccarsi dalle intenzioni della canzone: «Pensavo / Che ad ogni seme piantato corrispondesse un frutto / Dopo ogni fiato spezzato ricominciasse tutto / Che la parola di un uomo valesse oro e invece / Trova un amico ma non toccargli il tesoro». La delusione raccontata da Rita forse non è quella di un amore, ma è quella della non riconoscenza. Il malessere arriva proprio quando ti rendi conto che il tuo campo coltivato con amore è sempre distrutto dall’ennesima alluvione.

Il 74 del titolo è molto importante e ve lo spieghiamo qui: è l’età di Rita Pavone, ma anche l’anno di nascita dell’autore del brano, Giorgio Merk.

NIENTE (RESILIENZA 74) – Rita Pavone

di G. Merk

Ed. BMG Rights Management (Italy)/

Nel mio piccolo di Rita Pavone – Milano – Morbio Superiore

23.58: E’ il momento di Rita Pavone

23.51: Magnetico Gabbani, se la gioca con Diodato. Molta differenza lo farà il voto dei giornalisti

23.50: Inutile girarci attorno, pezzo che resta in testa, testo geniale di Pacifico, tutto costruito sul “viceversa”

23.49: Francesco Gabbani – “Viceversa”

FRANCESCO GABBANI

Nato a Carrara il 9 settembre 1982, divenuto famoso proprio grazie a Sanremo, Francesco Gabbani al festival ha vinto tutto quello che c’era da vincere: Primo Posto nelle “Nuove Proposte” del 2016 con “Amen” e Primo Posto nei “Big” del 2017 con “Occidentali’s Karma”. Ora il cantautore proverà il grande salto di qualità con una canzone intimista scritta a quattro mani con Pacifico e intitolata “Viceversa”. L’obiettivo è ripetere il successo di “Occidentali’s Karma” con i 30 milioni di streaming Spotify e i sei dischi di platino vinti.

Discografia

Album

2014 – Greitist Iz

2016 – Eternamente ora

2017 – Magellano

Album dal vivo

2017 – Sudore, fiato, cuore – Live 2017

“Viceversa” è una canzone che si basa sugli ossimori, figura retorica che non è solo un’antitesi tra parole, ma qualcosa di molto più importante. Il fuoco del brano di Francesco Gabbani pensato per Sanremo 2020 è infatti sul senso della vita al netto delle sue incoerenze. L’argomento sulla carta sembra complesso (e in generale lo è), ma lui lo affronta con leggerezza e ironia.

Se il celebre “fuoco freddo” magari non esiste, nel nostro quotidiano le contraddizioni non sono un’eccezione, ma la regola. Nella confusione che governa le nostre esistenze dove succede tutto e il contrario di tutto, la contraddizione più semplice è quella dell’amore. «Sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa» canta.

Solo nell’amore quindi è possibile trovare l’equilibrio in questo mondo folle. Nel testo c’è spazio anche per un piccolo accenno politico: «Parlano di pace e fanno la rivoluzione / Dittatori in testa e partigiani dentro al cuore», un passaggio che fa molto riflettere.

Dopo aver letto il testo più di una volta all’ascoltatore viene da chiedersi da che parte del mondo sta. Questo brano ci ricorda che in un mondo diviso in cui sembra esistere solo il bianco e il nero, è nelle sfumature che ogni persona affronta il quotidiano e, in modo del tutto personale, prende posizione.

VICEVERSA – Francesco Gabbani

di F. Gabbani – Pacifico – F. Gabbani

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Edizioni Curci – Milano

23.48: La gara prende quota. Tocca a Francesco Gabbani, in testa dopo le prime tre serate e superato da Diodato ieri

23.47: Che pezzo di Tosca! Grande interpretazione, applausi dell’Ariston

23.43: Una voce incantevole. Tutto perfetto, sforzo pari a zero. Ogni movimento è teatrale, è una colonna sonora perfetta per tanti momenti della nostra vita, questo pezzo di Tosca

23.42: Tosca – “Ho amato tutto”

TOSCA

Altro ingresso dell’ultimo minuto, Tosca, vero nome Tiziana Tosca Donati nata a Roma il 29 agosto 1967, si presenta a Sanremo con “Ho amato tutto” è il brano scrittole da Pietro Cantarelli con cui gareggerà per la quinta volta a Sanremo. Su Spotify “Il terzo fuochista” viaggia sui 96 mila ascolti e conquista il primo posto dei brani più ascoltati di Tosca, che si classificò settimo a Sanremo 2007 e che Saremo lo vince in coppia con Ron nel 1996. con “Vorrei incontrarti fra cent’anni”.

Discografia

Album

Tosca (1992)

Attrice (1993)

L’altra Tosca (1996)

Incontri e passaggi (1997)

Sto bene al mondo (2003)

Romana (2006) – riedito nel 2007 con l’aggiunta del brano Il terzo fuochista

Trentino Senza Tempo (2010) – con il corpo bandistico di Albiano, diretto da Marco Somadossi

Il suono della voce (2014)

Appunti Musicali dal Mondo (2017) – album live registrato il 6 gennaio 2017 all’Auditorium Parco della Musica

Morabeza (2019)

“Ho amato tutto” è il titolo della canzone di Tosca per Sanremo 2020, ma quelle tre parole (non a caso) vengono cantate solo alla fine del brano. Perché? Perché l’amore è un fatto poetico, se così vogliamo definirlo, ma anche la sua fine può diventarlo, anche quando assomiglia a una tragedia.

Una storia al capolinea è piena di pathos, ricca di emozioni fortissime e talvolta fuori misura: è la resa dei conti, il momento in cui ti rendi conto che la casa che hai costruito con cura non sarà più la tua dimora. In questo modo Tosca affronta senza rimpianti tutto il bene e il male di una relazione, anche la necessità che questa storia finisse.

In fondo se scrivessimo un libro per ogni storia d’amore, in ogni capitolo ci sarebbero errori e trionfi, insuccessi e punti di contatto che sono diventati il motore di quel rapporto. «Perché tu vieni con questo amore tra le mani / E come sempre nei tuoi occhi / La mia casa / Se tu mi chiedi in questa vita cosa ho fatto / Io ti rispondo ho amato / Ho amato tutto».

Il nostro cervello, per autodifesa, prova con tutte le forze ad allontanarci da quel sentimento, ma anche nel dolore, soprattutto nella resa dopo tanto lottare, ci si rende conto che ogni parte di quell’amore aveva un senso e che la somma di ciò che è stato… ci serviva per vivere. Non è facile ammetterlo, ma anche gli amori più difficili sono frutto delle nostre scelte.

HO AMATO TUTTO – Tosca

di P. Cantarelli

Ed. The Saifam Group/I Mean Music/L’Andatura/Leave Music

Lugagnano di Sona (VR) – Milano – Parma – Roma

23.40: Carioca forse perchè il pezzo richiama tutti i colori dell’arcobaleno e ricorda i vecchi pennarelli. L’ovazione esagerata dell’Ariston

23.38: Un viaggio ai Caraibi gratis ci fa fare Gualazzi. La domanda è: perchè Carioca che fa venire in mente il Brasile quando siamo un po’ più su un Centro America?

23.35: Raphael Gualazzi – “Carioca”

RAPHAEL GUALAZZI

Il jazz è il suo ambiente naturale: Raphael Gualazzi Urbino l’11 novembre 1981. Era il Sanremo 2011 quando Gualazzi vinceva nella categoria “Giovani” con “Follia d’amore”. Nello stesso anno è stato secondo all’Eurovision Song Contest, poi ha ottenuto la seconda posizione al Festival di Sanremo 2014 con Liberi o no in collaborazione con The Bloody Beetroots. Per la sua quarta prova giocherà “Carioca” e sicuramente porterà una ventata di sano brazilian jazz. Su Spotify per ora il suo maggior successo è “Reality e Fantasy” (quasi 5 milioni di streaming per il remix di Gilles Peterson).

Discografia

Album in studio

2005 – Love Outside the Window

2011 – Reality and Fantasy

2013 – Happy Mistake

2016 – Love Life Peace

EP

2010 – Raphael Gualazzi

2013 – Rainbows

2014 – Accidentally on Purpose – Sanremo’s Festival 2014 (feat. The Bloody Beetroots)

Quando usiamo la parola “carioca”, parliamo di un concetto ampio che vuol dire tantissime cose. Originariamente considerato l’unico termine corretto per definire chi è nato a Rio De Janeiro, con il tempo è diventato un aggettivo che corrisponde alla cultura dell’intero Brasile. Non solo: è anche uno stile di ballo vivacissimo.

Raphael Gualazzi porta quei colori e quel calore nella sua canzone per Sanremo 2020,“Carioca”. Racconta di un’attrazione fatale per una donna dalla pelle calda più del sole. È un sogno, balla e ammalia, ma è anche un incubo una volta sparita dal radar. Insomma, come spesso accade, era solo un’avventura.

Una sorta di processo di elaborazione della perdita di questa donna, che passa dal primo incontro alla fine di tutto, con la consapevolezza di voler vivere di nuovo esperienze così forti e importanti, ma ovviamente non più con lei.

L’attrazione è stata fatale, la sbandata gli ha fatto perdere la testa e solo ora, proprio grazie alla musica brasiliana, è capace di riprendere in mano la sua vita. Come un vaccino, “carioca” è il male e anche la cura. Era solo una magica illusione: ora è meglio tornare a sorridere.

CARIOCA – Raphael Gualazzi

di R. Gualazzi – D. Petrella – R. Gualazzi – D. Pavanello

Ed. Sugarmusic/Universal Music Publishing Ricordi/

Metatron Publishing – Milano – Torino

22.32: Il battito animale di Junior Cally attacca. Il pezzo tutto sommato funziona. E’ stato l’uomo della vigilia, non crediamo sarà l’uomo del futuro… Un pezzo mordi e fuggi…

23.28: Junior Cally – “No grazie”

JUNIOR CALLY

Il “cantante mascherato” che ha scatenato valanghe di polemiche alla vigilia per i suoi testi di odio contro le donne. Vero nome Antonio Signore, nato a Roma il 10 ottobre 1991, è un rapper e produttore discografico. La sua canzone sanremese (“No grazie”) è una semplice invettiva contro la politica italiana di oggi. Non è da escludere che molti telespettatori prenderanno esempio dalla cantautrice di talento Roberta Giallo, che dopo aver indirizzato una lettera aperta ad Amadeus ha anche annunciato alla stampa che quest’anno non guarderà il Festival, seguendo l’indicazione dell’hashtag #iononguardosanremo. “Magicabula” è il brano di Junior Cally con più streaming su Spotify (20 milioni) in cui parla di donne-streghe da rimandare a casa con le calze rotte. Premiato dal suo pubblico con il disco di platino.

Discografia

Album

2018 – Ci entro dentro

2019 – Ricercato

Quello di Junior Cally (la sua canzone di Sanremo 2020) è senza dubbio uno dei brani più esplicitamente politici (e con qualche riferimento ai partiti) al Festival. La sua “No grazie” si fonda sul rifiuto di un certo modo di vivere nella società.

Nel brano c’è un chiaro attacco al razzismo e all’essere “contro” tipico di una società che esprime disappunto e ribellione solo sui social, quindi “di nascosto”, magari celando la propria identità dietro un nickname. Da qui forse arriva la provocazione di Junior Cally che è tornato dietro una maschera (dopo averla tolta qualche tempo fa).

È chiaro l’attacco a chi diffonde idee populiste con toni demagogici, alla politica che si riduce a una “coccola” continua verso i sogni idealizzati delle masse, ma che non contribuisce alla costruzione di soluzioni reali per il Paese. Questo “manifesto” non risparmia l’artista: «Giuro la smetto con sta storia del rap / Voglio scrivere canzoni d’amore per la mia ex / Trovarmi un lavoro serio e diventare yes man / Insultare tutti sì ma solamente sul web» ripete ironico.

Un chiaro riferimento (critico) verso la normalizzazione di un certo tipo di musica che parte dal vero rap per poi “ridursi” a parlare solo d’amore. Un gioco che invita chi fa il suo mestiere a prendersi una bella responsabilità: occuparsi con la musica (e con coraggio) non solo del personale, ma anche del mondo reale.

NO GRAZIE – Junior Cally

di Callyjunior – J. Ettorre – F. Mercuri – G. Cremona –

E. D. Maimone – L. Grillotti – J. Ettorre

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia/Sugarmusic/Merk and Kremont/Peermusic Italy/

Ultra Music Publishing Europe – Milano – Piacenza – Milano

23.27: Balletto in realtà aumentata sul placo dell’Ariston “trasformato” in acquario

23.19: Arriva finalmente il bacio tanto atteso tra Achille Lauro e il suo chitarrista. Arriva Fiorello che dice a Lauro: è talmente avanti che siamo ancora a lunedì

23.16: Il pezzo assomiglia inequivocabilmente a Rolls Royce e proprio per questo potrà avere grande successo radiofonico

23.14: Omaggio alla Regina Elisabetta I d’Inghilterra di Achille Lauro con un travestimento spettacolare

23.11: I Pinguini Tattici Nucleari assomigliano o no allo Stato Sociale? Questa è la domanda che è nata nel nostro gruppo di ascolto. Di sicuro il pezzo è orecchiabile

23.09: Pinguini Tattici Nucleari – “Ringo Starr”

PINGUINI TATTICI NUCLEARI

Nati nel 2010 in provincia di Bergamo, I Pinguini Tattici Nucleari sono Riccardo Zanotti – voce, Nicola Buttafuoco – chitarra, Lorenzo Pasini – chitarra-cori, Simone Pagani – basso-cori, Matteo Locati – batteria, Elio Biffi – tastiera, fisarmonica, voce. Con il brano “Ringo Starr” tentano l’exploit di popolarità a Lo Stato Sociale. Per l’esordio festivaliero il cantante Riccardo Zanotti – proprio come Lodovico Guenzi – punterà sulla simpatia. Sono riusciti a riempire il Forum di Assago e altri Palasport importanti durante il loro Tour del 2019. Su Spotify vantano un brano da 10 milioni di streaming: “Verdura” (disco d’oro).

Discografia

Album in studio

2014 – Il re è nudo

2015 – Diamo un calcio all’Aldilà

2017 – Gioventù brucata

2019 – Fuori dall’hype

EP

2012 – Cartoni animali

Non bisogna essere i protagonisti di un film da Oscar per essere considerati grandi attori, anche se il mondo non la pensa così. I Pinguini Tattici Nucleari portano “Ringo Starr” a Sanremo 2020 per ricordarci che l’importanza dell’iceberg non è di certo nella sua punta.

Ringo Starr, batterista e cantante dei Beatles, è sempre stato considerato una figura un po’ in ombra della band, ma non per questo meno importante. Nel brano vengono citati anche John Lennon e Paul McCartney proprio per creare un confronto tra le star assolute e gli attori non protagonisti della vita.

C’è un po’ di frustrazione espressa: vedono le vite dei loro amici seguire percorsi tradizionali, tra figli e grandi progetti, contrapposte al loro arrabbiarsi per non aver indovinato la soluzione della Ghigliottina nel quiz di Raiuno “L’Eredità”. C’è un po’ di amarezza quando ci si arrende al dato di fatto di non essere Batman e che Robin si è ritrovata di fronte non un supereroe, ma Ted (Ted e Robin sono due protagonisti della serie comedy “How I Met Your Mother”).

Subentra quindi una sorta di serena rassegnazione: «La mia vita non è niente di speciale e forse alla fine c’hai ragione tu / In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr».

RINGO STARR – Pinguini Tattici Nucleari

di R. Zanotti

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Tuttomoltobenegrazie Milano – Padova

23.08: In platea all’Ariston ci sono Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero che presenteranno il programma musicale sulla musica italiana in prima serata

23.06: Cantano gli Eugenio in Via di Gioia che hanno vinto il premio della critica della categoria Giovani

23.02: Battuta da trapper per Levante che però canta sul serio… Ritmo incalzante. Prodotto forte dal punto di vista commerciale. Bella performance vocale

23.01: Levante – “Tikibombom” –

LEVANTE

Non è mancata la polemicuccia di avvicinamento a Sanremo sulle quota rosa con tanto di scambio di vedute con la scrittrice Michela Murgia. Levante è lo pseudonimo di Claudia Lagona, nata a Caltagirone il 23 maggio 1987. Su Spotify il suo maggior successo (con 9 milioni di ascolti certificati disco di platino) è “Pezzo di me” e lo condivide con un uomo di nome Max Gazzè. Vorrà dire che come donna Il quadruplo disco di platino per “Assenzio” lo deve anche a J-Ax, Fedez e Stash. Si presenta a Sanremo da cantautrice con “Tikibombom”.

Discografia

Album in studio

2014 – Manuale distruzione

2015 – Abbi cura di te

2017 – Nel caos di stanze stupefacenti

2019 – Magmamemoria

Album live

2017 – Nel caos di stanze stupefacenti (repack edition)

2020 – Magmamemoria XXMM (repack edition)

Esistono persone che si sentono come se facessero parte di un altro pianeta, esseri umani che in maniera dispregiativa vengono chiamati “i diversi”: possono essere persone di differente nazionalità, di diverso orientamento sessuale, donne libere dai cliché di genere e chiunque non sia conforme ai luoghi comuni di una società dove tutti (ancora oggi) vengono considerati troppo simili.

Ecco, proprio a loro parla a Sanremo 2020 Levante nella sua “Tikibombom”: questa parola senza significato ripete il ritmo di una canzone dance, house, quello tipico della cultura di massa del sabato sera. L’artista mette a confronto fin da subito l’artificiosità di un suono computerizzato allo spessore culturale e artistico del tango. L’opinione dominante e la natura viscerale dell’umanità.

Con atteggiamento amorevole, il brano accarezza gli “animali stanchi” della diversità, gli strani (chiamati nel brano con l’espressione inglese “freak”). Uno dei concetti portanti e più originali è il non dire a queste persone il tipico “non sei solo”, ma piuttosto un necessario “ce la farai anche se sei da solo”. In questo modo Levante cerca di dare potere all’individuo per essere “vento” e non “bandiera”, quindi capace di determinare con le proprie forze la rotta verso un mondo nuovo e più accogliente.

TIKIBOMBOM – Levante

di Levante

Ed. Metatron Publishing – Torino

22.59: Scende le scale dell’Ariston Francesca Sofia Novello, fidanzata di Valentino Rossi

22.52: Fiorello è sul palco e duetta con Amadeus

22.50: Pelù “borseggiatore”, fa un giro in platea e ruba la borsa a una signora del pubblico

22.47: Un concentrato di energia, Piero Pelù: il pezzo entra in testa e non è un caso che sia cresciuto in classifica

22.46: Pelù punta dritto al podio. In pochi credevano nella possibilità che si inserisse nella lotta per le prime tre posizioni

22.45: Piero Pelù – “Gigante” –

PIERO PELÙ

L’ex leader dei Litfiba è nato a Firenze il 10 febbraio 1962 ed è un’icona del panorama rock italiano, a tal punto che anche i Metallica, nel loro ultimo concerto di Milano, hanno ilnonato la sua El Diablo. Dopo l’apparizione televisivo in quel di The Voice of Italy in qualità di giudice sperimenta la carta Sanremo, dove è al debutto con il fine di trainare un nuovo album in uscita, di cui è già uscito un singolo di non particolare successo, “Picnic all’inferno”, uscito lo scorso ottobre. Il pezzo sanremese si intitola “Gigante”. La carriera solista di Piero Pelù per Spotify è ancora ferma a “Il mio nome è mai più” del 1999 in trio con Ligabue e Jovanotti (più di 1 milione e mezzo di streaming).

Discografia solista

Album studio

2000 – Né buoni né cattivi

2002 – U.D.S. – L’uomo della strada

2004 – Soggetti smarriti

2006 – In faccia

2008 – Fenomeni

Album dal vivo

2007 – MTV Storytellers

EP

2003 – 100% Live

Raccolte

2005 – Presente

2013 – Identikit

A volte nelle persone c’è una voglia matta di rinascere e ricominciare tutto da capo. Piero Pelù in “Gigante” (la sua canzone di Sanremo 2020) parla al nipote e a tutte le persone che decidono di ripartire un po’ da zero.

«Tu sei molto di più di quello che credi / di quello che vedi» canta l’artista, ricordando a tutti che possiamo essere chiunque, anche un Dio. Magari non è vero, ma bisogna credere sia così.

Se una persona fin da piccola immagina di poter volare con un razzo, e non su aeroplanino di carta, avrà di certo una vita migliore, magari deludente, ma senza rimorsi. Pensare in grande ci permette di sentirci “giganti”, consapevoli di essere potenzialmente “re di tutto e di niente”, grandi possidenti ma anche umili formiche che conquistano passo dopo passo i propri sogni.

A non seguire i consigli di questa canzone si rischia di rimanere piccoli, quindi incapaci di affrontare le sfide della vita con il turbo. Uno strumento che gli adulti con il tempo perdono è la fantasia. Quella che genera draghi e mostri, la benzina perfetta per tenere performante il motore delle idee. Un po’ di ottimismo di partenza quindi, non può che farci (e fare) del bene.

GIGANTE – Piero Pelù

di P. Pelù – L. Chiaravalli – P. Pelù

Ed. Diablo/Music Union – Milano

22.44 Ci sono Sabrina Salerno e Diletta Leotta con Amadeus sul palco per presentare l’ottavo cantante in gara

22.37: Inizia il medley con “Non me lo so spiegare”, prosegue “Ed ero contentissimo”

22.34: Il ringraziamento di Amadeus per Tiziano Ferro

22.31: Attacca “Alla mia età” Tiziano Ferro, una delle sue canzoni più profonde

22.30: Tiziano Ferro è sul palco dell’Ariston.- E’ molto felice, monologo per lui

22.20: Sul palco c’è Leo Gassmann che canta il pezzo che si è aggiudicato la vittoria nella Categoria Giovani, “Vai bene così”

22.18: Arriva fragoroso l’applauso dell’Ariston per Marco Masini

22.16: Meno sgarbato rispetto alle serate precedenti. Stasera non ci ha fatto fare il salto sulla sedia nel ritornello Masini

22.14: Marco Masini – “Il confronto”

MARCO MASINI

Marco Masini, nato a Firenze il 18 settembre 1964, è uno dei due cantanti che il Festival lo ha già vinto in entrambe le sezioni: tra i giovani nel 1990 con “Disperato” e nel 2004 con “L’uomo volante” nella categoria big. In mezzo tante hit di grande successo e un percorso non di granmde continuità ma di ottimo livello. Per il suo nono Festival Masini si è affidato alla coppia d’autori Federica Camba e Daniele Coro. Con 8 milioni di streaming su Spotify la carriera di Masini è ferma alla “Bella Stronza” degli anni ’90. Ultimo disco d’oro raggiunto o “Il confronto” – questo il titolo del nuovo brano sanremese – aggiornerà il successo?

Discografia

Album

1990 – Marco Masini

1991 – Malinconoia

1993 – T’innamorerai

1995 – Il cielo della vergine

1998 – Scimmie

2000 – Raccontami di te

2001 – Uscita di sicurezza

2005 – Il giardino delle api

2009 – L’Italia… e altre storie

2011 – Niente d’importante

2017 – Spostato di un secondo

Non c’è cosa più difficile nella vita che guardarsi allo specchio e dirsi la verità. “Il confronto”, la canzone che porta Marco Masini a Sanremo 2020, è proprio questo: il momento in cui si mette un punto nel racconto della propria vita per rileggere la propria autobiografia da capo e trovare i refusi, i passaggi che potevano essere scritti meglio, le cose che non funzionano.

Qui si racconta la storia di un uomo di 55 anni che non è diventato padre, si parla della sua grande passione per il calcio e della sua profonda dedizione per la musica che l’ha portato lontano da casa. «E sei stato importante e in lampo nessuno» canta, parlando probabilmente di un amore finito ma anche degli alti e i bassi della carriera, del desiderio di ricominciare e “cambiare faccia”.

Un brano molto personale: è una confessione senza filtri dove non c’è spazio per generalizzare, per un messaggio che parli di tutti. Marco ha deciso di affidare a questa canzone tutto se stesso, con un fuoco particolare sui fallimenti in amore, sulle delusioni date e ricevute. «Sai che adesso mi è chiaro, mi son dato il permesso / di parlarti davvero e accettare me stesso» canta, consapevole che è proprio dalla verità che si parte per capirsi, volersi bene e andare avanti.

22.11: E’ il momento di Sabrina Salerno. Giacca camicia e pantalone colore nero, giacca tempestata di paillettes

22.08: E’ un pezzo che, pur senza assomigliarci, potrebbe essere la nuova “L’essenziale” di Mengoni. Canzone predestinata. Ovazione meravigliosa dell’Ariston

22.06: Diodato tecnicamente è ineccepibile. Per Roberto Costa ha un timbro sottile, unica cosa che forse si può discutere dell’esibizione di Diodato che comunque è in testa meritatamente

22.05: Diodato – “Fai rumore”

DIODATO

Nato ad Aosta, è di origine pugliese, in particolare di Taranto, città dove è cresciuto, e romano d’adozione: cittadino d’Italia Antonio Diodato, per tutti Diodato, nato il 30 agosto 1981. E’ al suo 3° Sanremo, dopo l’esordio nella categoria “Nuove Proposte” del 2014 con “Babilonia”, pezzo apprezzato pubblicamente anche da Mina, e dopo “Adesso”, il suo brano di maggior successo con quasi 3 milioni di streaming su Spotify. Il suo ultimo singolo “Che vita meravigliosa” fa da colonna sonora al film di Ferzan Ozpetek, “La Dea Fortuna” ed è un grande successo, on air proprio in questi giorni sulle più importanti radio nazionali.

Discografia

Album

2013 – E forse sono pazzo

2014 – A ritrovar bellezza

2017 – Cosa siamo diventati

Noi uomini siamo animali molto speciali, ma la nostra natura ci ricorda quanto siamo in fondo normali e anche un po’ prevedibili. Nel brano di Diodato “Fai rumore“ (la sua canzone di Sanremo 2020) l’udito è protagonista. Se una storia d’amore è una festa per i sensi, la fine di un rapporto è una stanza fatta di silenzi insopportabili interrotti da rumori familiari.

Ogni rumore può diventare un’assonanza che ci ricorda chi abbiamo amato, tracce incise nella nostra memoria che ci riportano dove non dovremmo stare. Sembra inevitabile in quei momenti far dominare la ragione e sembra impossibile non farsi male.

Il corpo, come qualsiasi altro oggetto in questo mondo, è uno strumento che crea suoni anche senza l’uso della voce e questi suoni sono come un richiamo delle sirene: fascino e pericolo convivono nello stesso attimo.

Il brano si chiude con le parole «E non ne voglio fare a meno oramai / Di quel bellissimo rumore che fai». Se tutti dicono che è meglio chiudere per bene una porta per poter andare avanti nella vita, c’è un momento inevitabile: quello in cui non siamo pronti a voltare pagina, accettando che sarà così per un po’. Il sapore è amaro, ma è una medicina necessaria per capire che non c’è futuro se ci facciamo trascinare dai ricordi del passato. Nel frattempo però, lasciami qui ad ascoltare.

22.04: Ora uno dei grandi favoriti, primo in classifica dopo 4 serate

22.01: Camminata in platea per Alberto Urso che sta sicuramente cantando meglio delle altre sere. Qualche problema sull’acuto finale

21.58: Alberto Urso – “Il sole ad est” –

ALBERTO URSO

La voce e il “bel canto” sono le armi di Alberto Urso, nato a Messina il 23 luglio 1997, cantante, tenore e polistrumentista italiano, vincitore della diciottesima edizione di Amici di Maria De Filippi. Proprio come “Il volo” che a Sanremo ha trionfato ed è salito sul podio un anno fa, Urso è stato lanciato da Antonella Clerici nella trasmissione “Ti lascio una canzone”, Il 10 maggio 2019 ha pubblicato il suo primo album in studio Solo, che è stato certificato disco d’oro e che è rimasto in prima posizione nella classifica FIMI italiana per due settimane consecutive. “Il sole ad est” è il titolo del suo ultimo album e anche del brano selezionato da Amadeus e scritto da due altri protagonisti de filippiani, Piero Romitelli e Gerardo Pulli. “Indispensabile” con oltre 2 milioni ascolti è il suo brano più ascoltato su Spotify.

Album in studio

2019 – Solo

2019 – Il sole ad est –

2019 – Il Sole ad Est (Sanremo Edition) – uscirà il 7 febbraio

Alberto Urso porta a Sanremo 2020 una canzone d’amore a tutti gli effetti, ma non parla in modo specifico di una relazione sentimentale. Infatti, è il racconto di un legame fortissimo tra un uomo e la terraferma (metafora dell’amore, probabilmente). Alberto usa l’immagine del viaggio, dell’allontanamento via mare e della distanza che si crea in questo modo con i propri legami.

Nella rotta che porta Alberto in giro per il mondo, la persona amata diventa un faro (può essere anche un parente caro o un luogo come la sua terra, la Sicilia) e rimane un motivo costante per tornare sempre a casa. «Le luci di casa mi sembrano stelle / Su terre che han voci materne / Nel mio scomparire / Se ne vanno a dormire / Per te». L’immagine evocata è quella di un porto sicuro visto da lontano.

Tutte le forme di amore si riassumono in questo brano con la visione del sole quando sorge. È lontanissimo quel sole, ma da qualsiasi distanza e, a dispetto di ogni nuvola o intemperia, non si può non percepire la sua luce e il suo calore che attrae e ristora.

IL SOLE AD EST – Alberto Urso

Di P. Romitelli – G. Pulli

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Giamaica/Impatto – Milano – Bologna

21.51: Torna sul palco dell’Ariston Diletta Leotta. Abito corto con strascico per la giornalista, tempestato di Swarowski

21.49: Vestito grigio lungo, con scollatura all’americana per Irene Grandi

21.47: E’ un classico pezzo “alla Vasco Rossi”: C’è una piccola somiglianza con “Se bruciasse la città” di Massimo Ranieri

21.45: Irene Grandi – “Finalmente io” –

IRENE GRANDI

Irene Grandi è nata a (Firenze il 6 dicembre 1969. L’ultimo successo radiofonico e discografico di Irene Grandi risale proprio alla sua ultima partecipazione al Festival nel 2010 con “La cometa di Halley”, brano firmato Francesco Bianconi con cui ha vinto il disco d’oro. Ora per il suo quinto Festival rispolvera la carta Vasco Rossi, che nel 2000 con “La tua ragazza sempre” le aveva regalato il secondo posto alle spalle di Sentimento, premiato dalla giuria di qualità capitanata da Mike Bongiorno. Prova a risalire la china dopo un periodo buio della carriera (impalpabile la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2015, con il brano “Un vento senza nome”), per rilanciare l’ennesima raccolta “Grandissimo” con “Finalmente tu”. Spotify indica come sua hit più ascoltata “Se mi vuoi” (più di 3 milioni e mezzo di streaming) in duetto con la voce sempre viva di Pino Daniele ma sono tantissime le sue hit indimenticabili.

Discografia

Album in studio

1994 – Irene Grandi

1995 – In vacanza da una vita

1997 – Per fortuna purtroppo

1999 – Verde rosso e blu

2003 – Prima di partire

2005 – Indelebile

2008 – Canzoni per Natale

2010 – Alle porte del sogno

2012 – Irene Grandi & Stefano Bollani

2015 – Un vento senza nome

2018 – Lungoviaggio

2019 – Grandissimo

Live

2004 – Irene Grandi live ’03

Raccolte

1998 – Irene Grandi (1998) – per il mercato latino

2001 – Irek

2007 – Irenegrandi.hits

2012 – Tutto Irene – Cose da Grandi

Nella vita bisogna volersi bene, prendere atto dei propri limiti e ricordarsi che non si può essere perfetti, anche nelle relazioni. Irene Grandi a Sanremo 2020 canta le parole di Vasco Rossi con la sua “Finalmente io”, un inno al “prendimi così come sono” senza compromessi, senza fare troppe storie.

Non è una dedica d’amore, non è una preghiera alla persona amata, ma la carta di identità di un’artista che mette al centro, anzi davanti a ogni cosa, se stessa e la musica. Perché cantare fa star bene, perché la musica è vitale, perché è l’unica cosa che conta se hai questa passione nelle ossa. Tutto il resto è ribellione, tutto il resto è sacrificabile: una relazione, l’intimità, tutto è secondario.

L’unico sentimento inesauribile per Irene Grandi è l’amore per la libertà. La libertà personale, a volte, richiede un po’ di sano menefreghismo. «Io son fatta così» dice: prendere o lasciare.

21.44: Applausi per Fiorello e Amadeus

21.41: “Un mondo d’amore” di Gianni Morandi per il nuovo duetto gli “Amarello!: Amadeus e Fiorello

21.38: Parrucca da Maria De Filippi per Amadeus. Per Fiorello è Montezemolo ossigenato, per noi assomiglia a Tom Peaty

21.37: La standing ovation chiamata da Fiorello per Amadeus

21.35: Fiorello racconta il delirio delle serate del Festival. “Il figlio di Amadeus all’inizio del Festival aveva 8 anni, adesso ne ha 11”

21.34: Fiorello sale sul palco ballando e si prende gli applausi dell’Ariston

21.33: Rientra il collegamento con Fiorello in platea

21.27: Non particolarmente originale il pezzo di Nigiotti, che comunque trasmette energia e il pezzo ha qualcosa che resta in mente

21.24: Enrico Nigiotti – “Baciami adesso” –

Enrico Nigiotti nato a Livorno l’11 giugno 1987, ci riprova dopo la presenza a Sanremo un anno fa con “Nonno Hollywood”. Pur avendo partecipato sia ad Amici (prima) sia ad X Factor (poi), è anche passato dalla categoria “Nuove Proposte” del Festival 2015 con “Qualcosa da decidere”. Ora ci riprova con “Baciami adesso”, titolo che omaggia il successo di Mietta risalente all’ultimo indimenticato Sanremo di Pippo Baudo (2008). Il suo brano che per ora ha avuto più successo su Spotify è “L’amore è” (doppio platino), con quasi 20 milioni di streaming.

Discografia

Album

2010 – Enrico Nigiotti

2015 – Qualcosa da decidere

2018 – Cenerentola

2020 – Nigio

EP

2017 – L’amore è

Dobbiamo essere per forza nemici o possiamo considerarci magari due amanti in difficoltà? L’amore in crisi raccontato da Enrico Nigiotti nella sua “Baciami adesso” (canzone di Sanremo 2020) fa un semplice invito: quello di baciarsi prima di ogni cosa, chiede a tutti e a tutte di “mantenere il bacio” come racconta, per esempio, l’illustre psicologo Massimo Recalcati.

Perché? Solo mantenendo il bacio, la rabbia e l’irrisolto trovano la loro soluzione. Senza bacio, non c’è amore. In questa dichiarazione di intenti, Nigiotti dice alla sua compagna di vita tutto quello che pensa di lei in sintetiche dichiarazioni d’amore. «Sei in ogni volta che non penso e penso a te» / «Sei l’unica stanza che mi salva dal disordine». L’invito è anche a fare in fretta, a non perdersi nel tempo che passa. “Poi fa buio presto” canta, ricordando che basta poco, basta un giorno, per perderci di vista.

Sarebbe davvero un peccato non riconoscersi più per mancanza di contatto. Con le labbra, con l’anima.

BACIAMI ADESSO – Enrico Nigiotti

di E. Nigiotti

Ed. BMG Rights Management (Italy)/

Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Impatto

Milano – Bologna

21.23: Amadeus consegna le chiavi dell’Ariston a Mara Venier che domani presenterà Domenica In a Sanremo

21.21: Il dialogo inizia ricordando lo stunt man che è caduto ieri fingendo di essere Ghali

21.20: Arriva Mara Venier ad animare il palco dell’Ariston

21.19: Ovazione per Elodie che trascina. Un brano che ascolteremo per tanto tempo

21.18: Abito lungo di Versace per Elodie con il solito scollo profondo a cuore mozzafiato e i soliti grandi orecchini

21.16: Arrangiamento moderno e coraggioso secondo Roberto Costa per il pezzo di Elodie, scritto da Mahmood. La prima parte senza la batteria è geniale

21.15: Elodie – “Andromeda”

Elodie Di Patrizi, in arte Elodie, è nata a Roma il 3 maggio 1990. Si è classificata seconda alla quindicesima edizione del talent show Amici di Maria De Filippi. Il successo è arrivato con dei singoli estivi di successo, in modalità duetto. L’ultimo con Marracash (“Margarita”) ha totalizzato 35 milioni di streaming Spotify, conquistando il doppio disco di platino. Per il primo Sanremo si giocò il pezzo firmato anche da Emma, “Tutta colpa mia”, per il secondo può contare sull’accoppiata del momento: Mahmood e Dardust, vincitori uscenti di Sanremo 2019 con “Soldi”. Elodie-Mahmood-Dardust è un trio che promette scintille. Titolo del brano: “Andromeda”.

Discografia

Album

2016 – Un’altra vita

2017 – Tutta colpa mia

2020 – This Is Elodie

Per parlare del brano che Elodie porta a Sanremo 2020 bisogna definire subito una cosa importante. Andromeda è una costellazione con una particolare connessione alla mitologia. Viene infatti raffigurata come una donna legata a delle catene.

In sintesi la mamma di Andromeda, Cassiopea, sosteneva di essere più bella delle ninfee marine. Questo affronto fu punito e le conseguenze le pagò anche la figlia (Andromeda, per l’appunto), incatenata agli scogli. Da qui, l’immagine mitologica.

Mahmood, che scrive il testo del brano, fa spesso riferimenti alla mitologia, ma anche alla cultura geek (chi è appassionato di giochi, videogiochi, fumetti e simili in modo quasi esclusivo, ricordando spesso nell’abbigliamento quella passione). Il riferimento potrebbe essere legato anche ai “Cavalieri dello Zodiaco”, cartone giapponese che aveva tra i suoi più affascinanti protagonisti proprio Andromeda.

Nel brano, Elodie canta di una relazione con un uomo più adulto ma nonostante questo piuttosto immaturo. La donna del brano sta rifiutando un rapporto illusorio con la persona sbagliata.

Nel brano si parla di un pezzo famoso di Nina Simone, una “solita” canzone ascoltata centomila volte. Potrebbe trattarsi di “Feeling Good”, uno dei cavalli di battaglia di Elodie nella sua edizione di “Amici” da alunna (arrivò seconda, ricordate?). È noto che i brani da preparare per le esibizioni, in particolar modo le cover, vengano ascoltate senza sosta da chi le dovrà ricantare.

Forse questa è un’immagine che viene proprio dal talent di Canale 5.

ANDROMEDA – Elodie

di A. Mahmoud – D. Faini

Ed. Universal Music Publishing Ricordi – Milano

21.12: Il pezzo è un groove, tecnicamente impeccabile, il pezzo al terzo ascolto non decolla particolarmente. Zarrillo è comunque bravissimo

21.09: Michele Zarrillo – “Nell’estasi o nel fango”

Altro veterano vintage che con il suo tredicesimo Festival ha raggiunto le partecipazioni di Claudio Villa e Fausto Leali. Nato a Roma, 13 giugno 1957, ha vinto nel 1987 il festival nella sezione Giovani con la indimenticabile “La notte dei pensieri”. Tra i suoi brani più belli presentati a Sanremo “L’alfabeto degli amanti” che nel 2006 ha anche cantato in coppia con Tiziano Ferro. “Nell’estasi o nel fango” è il titolo del nuovo brano. Riuscirà a superare i quasi 5 milioni di streaming del suo più grande successo sanremese, ovvero “Cinque giorni”?

Discografia

Album in studio

1982 – Sarabanda

1988 – Soltanto amici

1992 – Adesso

1994 – Come uomo tra gli uomini

1996 – L’elefante e la farfalla

2001 – Il vincitore non c’è

2003 – Liberosentire

2006 – L’alfabeto degli amanti

2011 – Unici al mondo

2017 – Vivere e rinascere

Album dal vivo

2002 – Le occasioni dell’amore

2009 – Michele Zarrillo Live – Roma

Raccolte

1997 – L’amore vuole amore

1998 – Una rosa blu

2008 – Nel tempo e nell’amore

2011 – Le mie canzoni

Album tributo

2017 – Passioni

“Nell’estasi o nel fango” di Michele Zarrillo (la sua canzone di Sanremo 2020) è un brano fatto di poche parole esplicite ma tante ispirazioni scaturite da un pensiero semplice: l’uomo ha bisogno di portare se stesso verso una maggiore consapevolezza del mondo.

Il cantautore ha bisogno di contatto, di un confronto con la realtà, nel bene e nel male vuole reagire rimanendo in piedi. Questo è possibile solo modificando un po’ il proprio modo di vivere: nell’esprimere le proprie idee (rispetto al tema dell’ecologia ad esempio). Un processo che richiede di non limitarsi alle parole, ma di puntare sui fatti. «Non mi importa / Quanta forza servirà / Faccio un respiro più profondo / Sono pronto / A rischiare un po’ di più, un po’ di più».

Viviamo in un periodo storico in cui si vive alla giornata, senza mettersi troppo in gioco, senza sporcarsi davvero le mani. La fame di realtà e di altruismo è raccontata qui con delicatezza e senza pretendere niente da nessuno. Un messaggio che non vuole risultare retorico, ma che esprime un’urgenza reale.

NELL’ESTASI O NEL FANGO – Michele Zarrillo

di V. Parisse – M. Zarrillo

Ed. Starpoint International/Gli Assolati Vetri – Roma

21.07: Amadeus spiega i meccanismi del Televoto

21.06: La classifica provvisoria: 23) Junior Cally, 22) Riki, 21) Elettra Lamborghini, 20) Enrico Nigiotti, 19) Giordana Angi, 18) Alberto Urso, 17) Michele Zarrillo, 16) Rita Pavone, 15) Marco Masini, 14) Paolo Jannacci, 13) Levante, 12) Raphael Gualazzo, 11) Achille Laiuro, 10) Anastasio, 9) Rancore, 8) Irene Grandi, 7) Elodie, 6) Tosca, 5) Piero Pelù, 4) Pinguini Tattici Nucleari, 3) Le Vibrazioni, 2) Francesco Gabbani, 1) Diodato

21.04:

21.01: Amadeus saluta Cristiana Capotondi con il pallone da calcio in mano

20.58: Giacca decorata nera per Amadeus che presenta la presidente del calcio femminile italiano Cristiana Capotondi

20.57: Si parte con l’inno di Mameli suonato dalla banda dei Carabinieri

20.55: La banda dei Carabinieri attornia Amadeus per l’apertura della serata finale del Festival

20.54: Al termine della puntata di oggi sapremo anche chi rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest

20.48: Tra pochi minuti scatta il Festival di Sanremo

20.45: Il gruppo d’ascolto che vi racconterà il Festival è pronto. Qui con noi ROBERTO COSTA, produttore di Lucia Dalla e Ljuca Carboni, che il Festival lo ha vinto da produttore con Portami a Ballare di Lucva Barbarossa, Marcello Romeo, musicista e compositore, Ruggero Ricci, cantante e vocal coach, Claudio Bolognesi e Margherita Ventura, giornalisti di OA Sport e OA Plus. Buona serata

20.40 Il conduttore del festival (che sta battendo tutti i record di ascolto degli ultimi 20 anni), Amadeus sarà affiancato alla presentazione dalla fidanzata di Valentino Rossi Francesca Sofia Novello, alla seconda serata di conduzione come Sabrina Salerno e Diletta Leotta, mentre sarà al debutto in questo ruolo la “regina della domenica” Mara Venier. Gli ospiti annunciati al momento sono il cast del film “La Mia Banda Suona Il Pop” di Fausto Brizzi: Christian De Sica, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Paolo Rossi e Donatella Finocchiaro, Biagio Antonacci, Cristiana Capotondi, Vittorio Grigolo, i Gente de Zona, Edoardo Pesce e Ivan Cottini (ballerino con la Sla).

20.30 Esaurite le prime quattro serate con la proclamazione ieri del vincitore della categoria Giovani, oggi sul palco dell’Ariston si assegna premio più ambito della edizione 2020, quello della categoria Big: i 23 artisti in gara (Bugo e Morgan non ci saranno perché squalificati) riproporranno per la terza volta il loro brano (che ormai sta girando da qualche giorno sulle radio nazionali e dunque inizia ad essere familiare all’ascolto) sul palco dell’Ariston. In questa serata, al termine della quale verrà decretato il vincitore, tornano in scena la Giuria Demoscopica e quella della Sala Stampa e Tv. Ci sarà, per la prima volta nell’edizione 2020, la cosiddetta “Votazione Mista” con Televoto, Giuria Demoscopica e Giuria Sala Stampa che rispettivamente avranno un peso sul risultato finale del 34%, 33% e 33%. Il televoto risulta dunque importante, ma non decisivo. I voti di questa sera andranno ad aggiungersi a quelli delle quattro sere precedenti per formare la classifica finale del Festival. Nel corso della serata verranno inoltre assegnati i seguenti riconoscimenti: Premi della Critica, Premio al Miglior Testo e Premio alla Migliore Composizione Musicale.

20.20 Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della serata finale della 70ma edizione del Festival di Sanremo. OA Sport sta seguendo minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi hanno dato e daranno una mano a sapere tutto sulle caratteristiche delle canzoni in gara, sulle qualità sonore e sui look dei partecipanti. Vi raccontiamo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2020 al termine di questa serata emozionante.

VIDEO: IL LITIGIO TRA MORGAN E BUGO. CHE FIGURA SUL PALCO DI SANREMO 2020

QUANTO GUADAGNANO AMADEUS, FIORETTO, TIZIANO FERRO E LE PRESENTATRICI: IL BUDGET DEL FESTIVAL DI SANREMO

TUTTI I VIDEO DELLE CANZONI IN GARA A SANREMO 2020

NUOVE PROPOSTE
Eugenio in via di Gioia
Tecla
Fadi
Leo Gassmann
Gabriella Martinelli e Lula
Fasma
Marco Sentieri
Matteo Faustini
CAMPIONI
Irene Grandi
Marco Masini
Rita Pavone
Achille Lauro
Diodato
Le Vibrazioni
Anastasio
Elodie
Bugo e Morgan
Alberto Urso
Riki
Raphael Gualazzi
Piero Pelù
Elettra Lamborghini
Enrico Nigiotti
Levante
Pinguini Tattici Nucleari
Tosca
Francesco Gabbani
Paolo Jannacci
Rancore
Junior Cally
Giordana Angi
Michele Zarrillo

Gli ospiti e i “super ospiti” attesi sul palco dell’Ariston. Fiorello e Tiziano Ferro protagonisti tutte le sere – Calendario serate, orari, programma, tv, cantanti partecipanti e ospiti – Quando comincia Sanremo 2020? Le date del Festival, i cantanti in gara, gli ospiti e le presentatrici – Tutti i cantanti in gara. Elenco completo e titoli delle canzoni – Chi sono i cantanti in gara e quali le loro canzoni di successo. PRIMA PARTE – Sanremo 2020, chi sono i cantanti in gara e quali le loro canzoni di successo. SECONDA PARTE – Come funzionano il regolamento e le giurie. Televoto importante, ma non decisivo – Partecipanti, titoli canzoni, regolamento giuria, ospiti e vallette – Chi sono i cantanti in gara. La carriera e i titoli delle canzoni –  Tutti i testi delle canzoni di Sanremo 2020 – Tutte le notizie di Sanremo 2020 su OA Plus – La classifica dopo prima serata del Festival – Le pagelle della prima serata del Festival – La cronaca della seconda serata del Festival – Le pagelle della seconda serata del festival – La classifica dopo la seconda serata del festival – Le pagelle dei look della seconda serata del Festival – La cronaca della terza serata del Festival – Le pagelle della terza serata del Festival – La classifica della terza serata del Festival – Le pagelle dei look della terza serata del FestivalLa cronaca della quarta serata del FestivalLe pagelle della quarta serata del FestivalLa classifica della quarta serata del FestivalLe pagelle dei look della quarta serata del FestivalLa lite sul palco fra Bugo e MorganIl programma della serata finale del Festival Mia Martini vince il Premio Sanremo History “Vorrei cantarti fra cent’anni” con “Almeno tu nell’universo”Morgan-Bugo, i motivi della lite a Sanremo: ecco cosa è successo. Nessuna traccia del cantante di RhoSanremo 2020, guadagni e compensi Amadeus, Fiorello, Tiziano Ferro, ospiti e vallette. Un budget mostruosoStasera Diletta Leotta, Francesca Novello e Sabrina Salerno! Tre bellissime presentano la finalissima

Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della serata finale della 70ma edizione del Festival di Sanremo. OA Sport sta seguendo minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi hanno dato e daranno una mano a sapere tutto sulle caratteristiche delle canzoni in gara, sulle qualità sonore e sui look dei partecipanti. Vi raccontiamo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2020 al termine di questa serata emozionante.

Esaurite le prime quattro serate con la proclamazione ieri del vincitore della categoria Giovani, oggi sul palco dell’Ariston si assegna premio più ambito della edizione 2020, quello della categoria Big: i 23 artisti in gara (Bugo e Morgan non ci saranno perchè squalificati) riproporranno per la terza volta il loro brano (che ormai sta girando da qualche giorno sulle radio nazionali e dunque inizia ad essere familiare all’ascolto) sul palco dell’Ariston. In questa serata, al termine della quale verrà decretato il vincitore, tornano in scena la Giuria Demoscopica e quella della Sala Stampa e Tv. Ci sarà, per la prima volta nell’edizione 2020, la cosiddetta “Votazione Mista” con Televoto, Giuria Demoscopica e Giuria Sala Stampa che rispettivamente avranno un peso sul risultato finale del 34%, 33% e 33%. Il televoto risulta dunque importante, ma non decisivo. I voti di questa sera andranno ad aggiungersi a quelli delle quattro sere precedenti per formare la classifica finale del Festival. Nel corso della serata verranno inoltre assegnati i seguenti riconoscimenti: Premi della CriticaPremio al Miglior Testo e Premio alla Migliore Composizione Musicale.

Il conduttore del festival (che sta battendo tutti i record di ascolto degli ultimi 20 anni), Amadeus sarà affiancato alla presentazione dalla fidanzata di Valentino Rossi Francesca Sofia Novello, alla seconda serata di conduzione come Sabrina Salerno e Diletta Leotta, mentre sarà al debutto in questo ruolo la “regina della domenica” Mara Venier. Gli ospiti annunciati al momento sono il cast del film “La Mia Banda Suona Il Pop” di Fausto Brizzi: Christian De Sica, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Paolo Rossi e Donatella Finocchiaro, Biagio Antonacci, Cristiana Capotondi, Vittorio Grigolo, i Gente de Zona, Edoardo Pesce e Ivan Cottini (ballerino con la Sla).

Questi i big in gara: Alberto Urso – Il sole ad est. Tosca – Ho amato tutto. Rita Pavone – Niente (Resilienza 74). Piero Pelù – Gigante. Elodie – Andromeda. Le Vibrazioni – Dov’è. Riki – Lo sappiamo entrambi. Rancore – Eden. Elettra Lamborghini – Musica (e il resto scompare). Marco Masini – Il confronto. Levante – Tikibombom. Achille Lauro – Me ne frego. Paolo Jannacci – Voglio parlarti adesso. Michele Zarrillo – Nell’estasi o nel fango. Raphael Gualazzi – Carioca. Giordana Angi – Come mia madre. Diodato – Fai rumore. Anastasio – Rosso di rabbia. Enrico Nigiotti – Baciami adesso. Irene Grandi – Finalmente io. Pinguini Tattici Nucleari – Ringo Starr. Francesco Gabbani – Viceversa. Junior Cally – No grazie

OASport vi propone la DIRETTA LIVE della quinta e ultima serata della 70ma edizione del Festival di Sanremo: cronaca in tempo reale ed aggiornamenti costanti per non perdervi nulla di questo evento. Appuntamento alle 20.50 circa. Buon divertimento!

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