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MotoGP, la Ducati punta sul sistema Holeshot per avere una moto più stabile sul dritto e in curva

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Dopo un avvio complicato nel corso dei test di Sepang, la Ducati sembra muovere passi in avanti concreti nel corso delle sessioni di Losail, in Qatar. La nuova GP20 mette in mostra alcuni spunti interessanti, soprattutto il nuovo congegno denominato “Holeshot”. Jack Miller del team Pramac lo sta utilizzando già dal Gran Premio di Malesia della scorsa stagione e, secondo quanto svela l’australiano, si tratta di un “aiuto in fase di accelerazione specialmente in uscita dalle curve”. L’Holeshot nello specifico è un congegno pensato per variare, in movimento, l’assetto della moto.

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La conferma arriva direttamente dal team manager del team di Borgo Panigale, Davide Tardozzi. “Tutte le innovazioni più interessanti degli ultimi 5 anni le abbiamo introdotte noi. – sottolinea alla Gazzetta dello Sport – Siamo convinti che anche questo nuovo sistema funzionerà e ci potrà dare dei vantaggi”. A questo punto non ci rimane che capire come funziona? L’Holeshot è simile al sistema che viene utilizzato sulle Mountain Bike per bloccare le sospensioni in salita e sull’asfalto, per non disperdere con le oscillazioni la forza espressa dalla pedalata. Un anno fa venne concepito per bloccare l’ammortizzatore posteriore al momento della partenza, con la GP19 che veniva schiacciata sull’asfalto, mentre ora il pilota può intervenire sull’assetto durante la gara.

Come spiega Giulio Bernardelle, ex capo tecnico in MotoGP, alla Gazzetta dello Sport, si tratta di una novità interessante e di non semplice lettura. “Secondo il regolamento non si può controllare elettronicamente le sospensioni, come non penso sia possibile bloccare l’ammortizzatore posteriore quando superi i 300 kmh. Probabilmente ci potrebbe essere un altro elemento regolato tra telaio e sospensione che permetterebbe di variare geometricamente il punto di attacco con la scocca”. I vantaggi sono almeno due: “In rettilineo la moto si abbassa e il baricentro è più vicino all’asfalto, per un minore trasferimento di carico sul posteriore e quindi diminuisce la tendenza della moto ad impennarsi in uscita di curva. Secondo, abbassare di 2-3 centimetri significa aumentare l’angolo di sterzo per un mezzo più stabile”. Le criticità sono evidenti: “Come detto in precedenza non sarà di semplice utilizzo specialmente a certe velocità ma, evidentemente, avranno trovato il modo per farlo in maniera più tranquilla”.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto:  Andrea Dovizioso Hazrin CRIC / Shutterstock.com

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