MotoGP

MotoGP, Test 2020: analisi prima giornata. Suzuki in grande spolvero, Vinales molto costante, Ducati e Marc Marquez in ripresa

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Primo giorno di test in quel di Losail (Qatar) per la classe MotoGP. La prima istantanea è quella di una Suzuki in grande forma. La doppietta Alex Rins-Joan Mir è un chiaro indizio di un ottimo stato di salute della GSX-RR particolarmente performante sia nel time-attack che nei long run. L’adattamento della moto di Hamamatsu agli pneumatici Michelin si è confermato fino ad ora e la guidabilità si è rivelato ancora un fattore determinante. Nonostante, infatti, vi sia un deficit in termini di potenza, soprattutto nei confronti di Ducati, Suzuki ha fatto un gran lavoro sul piano della ciclistica.

In Yamaha, però, non stanno a guardare. Nella top-8 sono quattro le moto presenti e in particolare Maverick Vinales ha impressionato per la costanza di rendimento sul’1’55” basso, mettendoci anche qualche giro sull’1’54″alto, tale da rendere assolutamente convincente la progressione del Top Gun del Motomondiale. Dopo aver espresso grande solidità in Malesia, Maverick ha guidato magistralmente la M1, facendo capire che il lavoro a Iwata funziona. Di questo ne hanno giovato un pimpante Franco Morbidelli (quinto), un buon Valentino Rossi (settimo) e un Fabio Quartararo (ottavo) in fase di apprendistato. Il “Dottore” ha messo insieme 51 giri e il suo passo è stato sull’1’55″alto, rimanendo sensibilmente distanziato dai riscontri del team-mate. Appare chiaro che bisognerà trovare la quadra, ma comunque sul piano della velocità non è andata poi così male.

Segnali di ripresa arrivano anche da Ducati e da Marc Marquez. La Rossa ha ritrovato la propria verve velocistica su un tracciato con grandi accelerazioni. Non a caso la classifica riservata alle moto con la velocità di punta maggiore ha sorriso alla GP20. Per questo, il quarto posto di Danilo Petrucci va letto in ottica positiva, al pari del nono di Francesco “Pecco” Bagnaia. L’undicesimo posto di Andrea Dovizioso non deve ingannare: il forlivese è scivolato quando stava completando un buon giro e avrebbe potuto migliorare il proprio riscontro. Stesso discorso per Marquez, con 42 giri all’attivo, e attento centellinare le proprie energie, non essendo perfettamente in condizione per via della spalla operata. Il sesto tempo di oggi può rappresentare un piccolo spiraglio di luce in un day-1 nel quale in Honda si è lavorato molto sotto il profilo aerodinamico e anche sul freno posteriore, come rivelato da gpone.com.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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