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MotoGP, Test 2020: analisi ultima giornata. Vinales Top Gun a Losail, Valentino Rossi preoccupato, Ducati e Honda con punti interrogativi

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Losail come la base aerea di Miramar, in California? Forse un po’ sì. Il Top Gun del Motomondiale Maverick Vinales, quest’oggi, ha messo in riga tutti e il suo 1’53″858 lo dice a chiare lettere. La Yamaha, con le nuove “scarpe” Michelin, sembra essere tornata quella del 2015. La nuova mescola Michelin, che di base offre più grip, piace decisamente alle moto di Iwata e per questo non stupisce affatto che al termine del day-3 dei test di MotoGP in Qatar i piloti in rappresentanza dei “Tre diapason” siano tre nella top-5: Vinales (1°), Franco Morbidelli (2°) e Fabio Quartararo (4°). In questo contesto, Maverick ha inanellato 84 giri, mettendo in mostra un passo invidiabile e difficilmente replicabile dagli altri. Dopo la grande resa, in termini di costanza, di Sepang (Malesia), l’iberico con il n.12 sul cupolino ha dato un’altra dimostrazione delle sue qualità.

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E’ un po’ mancato all’appello Valentino Rossi nella festa Yamaha. Complice anche una scivolata nel primo settore della pista, il “Dottore” ha un po’ perso il ritmo e c’è preoccupazione per la gestione delle gomme. In una sessione all’insegna dell’equilibrio, 474 millesimi di distacco valgono un 12° posto, ma nel computo complessivo della prestazione ci sono altri riscontri da considerare. Valentino ha sofferto più di altri nella messa a punto e si è lamentato del calo delle gomme dopo alcune tornate. Ci sono dunque aspetti da analizzare in vista dell’esordio iridato dell’8 marzo in questa stessa sede. Parlando proprio di Ducati, Jack Miller è stato il migliore oggi della truppa di Borgo Panigale con il quinto posto a 0″247, mentre Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci, del team ufficiale, hanno concluso in decima e sedicesima posizione. Un lavoro basato sulla comparazione del nuovo materiale: dall’Holeshot 2.0 a una nuova aerodinamica provata quest’oggi. La sensazione è che la Rossa sia veloce, ma che la percorrenza in curva sia sempre un punto debole.

Una problematica, questa, che non affligge di sicuro la Suzuki. Il terzo e il sesto posto di Alex Rins e di Joan Mir lo dicono chiaramente. Se è vero che la moto di Hamamatsu soffre per poca potenza in rettilineo, sul piano della guidabilità eccelle. Un discorso molto simile alla Yamaha, in relazione al rapporto con le nuove Michelin. In casa Honda invece ci si lamenta molto. Marc Marquez oggi ci ha messo una pezza, concludendo settimo, ma la RC213V fa fatica in curva e, come ammesso dal Team Manager Alberto Puig, si è arrivati a provare pezzi anche datati per trovare una quadra. Un segnale inequivocabile delle problematiche affrontate dal team campione del mondo che, potendo contare sull’asso nativo di Cervera, si augura di arrivare comunque pronto all’appuntamento iridato.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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