Nuoto
Nuoto, Sun Yang squalificato 8 anni: cosa cambia alle Olimpiadi. Chance per Detti e Horton, ma Rapsys fa paura…
Colpevole! La carriera di Sun Yang finisce qui, nel bel mezzo della paura per il Coronavirus e in Cina questa notizia rischia di offuscare per una giornata il tam tam di notizie sull’epidemia che sta colpendo la regione di Hubei: tanta è la popolarità del nuotatore cinese nella sua Nazione. La star Sun Yang (tanto per trovare un paragone in Italia si potrebbe scomodare, anche per via del carattere scanzonato, Valentino Rossi) esce di scena ma non è ancora dato sapere come, con una pena pesantissima (8 anni) e con tanti, forse troppi interrogativi.
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Di sicuro si sa che Sun Yang non sarà alle Olimpiadi di Tokyo e in tutto ciò che seguirà ma la domanda che iniziano a farsi appassionati e addetti ai lavori, in attesa di conoscere i contenuti della sentenza, è: cosa ne sarà della carriera del cinese finora? Tutto nasce dal controllo effettuato il 4 settembre 2018 presso la villa nella provincia di Zhejiang. Si dice che il nuotatore asiatico sia ossessionato dalle possibili manomissioni delle provette, dopo i prelievi di sangue e urine ha il sospetto, racconta lui, che qualcuno abbia aggiunto delle sostanze alla provetta o che addirittura le provette siano state cambiate e ordina (lui, ma soprattutto la madre) alle proprie guardie del corpo di distruggere le fiale.
Un comportamento inaccettabile per il Cas che dunque ha legittimato coloro che si erano presentati a casa di Sun Yang per i controlli (smontando la tesi difensiva che parlava di addetti non certificati) e allo stesso tempo ha tenuto conto della reiterazione perché non bisogna dimenticare che nel maggio del 2014 Sun Yang era stato dichiarato positivo alla trimetazidina, sostanza stimolante proibita, e sospeso per tre mesi, fino al 17 agosto, dalla federazione di nuoto cinese, senza richieste di controlli ulteriori da parte della Wada, anche per le spiegazioni dello staff medico cinese che ha dimostrato che questo farmaco non era dopante fino ad un certo punto e lo è diventato “in corsa”, un po’ come per l’affare Meldonium.
Insomma, la colpevolezza porterà sicuramente alla fine della carriera del cinese che, al termine della squalifica, avrà 37 anni ma potrebbe portare anche ad una squalifica retroattiva che potrebbe togliergli il doppio oro nei 200 e nei 400 stile libero ai Mondiali di Gwangju dello scorso luglio, con conseguente conquista dell’argento da parte di Gabriele Detti e del quarto posto nei 200 di Filippo Megli. Nulla, poi, vieterà alla Wada di tornare ad analizzare le vecchie provette del mezzofondista cinese per scoprire se anche i suoi trionfi precedenti erano macchiati dalla presenza di sostanze proibite. Di sicuro niente potrà cancellare questa macchia dalla carriera del pluricampione olimpico e mondiale.
Per Tokyo, invece, gli scenari cambiano, eccome. Sun Yang sarebbe stato il super favorito di queste due gare, mentre per il mezzofondo avrebbe potuto forse dire la sua negli 800, non più nei 1500 di cui è tuttora il primatista mondiale. Gli appassionati italiani, al momento, puntano i fari sui 400 stile libero dove Gabriele Detti sale sul podio ininterrottamente da Rio 2016 nelle grandi manifestazioni globali. Il livornese, a questo punto, diventa uno dei tre grandi favoriti per la vittoria in una specialità che non ha visto uscire grandi campioni negli ultimi anni. I nomi sono sempre gli stessi e, escluso Sun Yang, sembra che possa essere un affare per l’azzurro, per l’australiano Mack Horton (quello che rifiutò di salire sul podio con Sun Yang nell’estate scorsa e, alla luce dei fatti, non aveva tutti i torti) e per il lituano Danas Rapsys, specialista finora della vasca corta ma capace lo scorso anno, dopo un quinto posto deludente nei 400 stile, di vincere i 200 iridati di Gwangju prima di subire una squalifica molto dubbia. Cambia la prospettiva, difficilmente cambierà la tattica di gara con Rapsys destinato a partire forte e Detti e Horton che cercheranno di limitare i danni nella prima parte di gara per sferrare l’assalto nella seconda.
Stavolta, a differenza dei 1500 ai Mondiali di Kazan, quando abbandonò il campo gara a pochi istanti dal via mandando un po’ in confusione Gregorio Paltrinieri, Sun Yang saluta la compagnia con cinque mesi di anticipo e non per suo volere. Per Gabriele Detti c’è il tempo per studiare il nuovo assetto di gara ma servirà la migliore versione del livornese per andare a prendere l’unico oro, quello a cinque cerchi, che ancora gli manca nel palmares. Di sicuro, conoscendolo, Detti avrebbe preferito batterli tutti gli avversari ma chi spacca le provette in faccia ai controllori non merita di recitare il ruolo di avversario.
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Foto LaPresse/ Alfredo Falcone