Rugby
Rugby, Sei Nazioni 2020: qual è la vera Italia? Quella vista a Parigi può giocarsela con la Scozia
Tornano in campo le squadre del Guinness Sei Nazioni dopo una settimana di riposo e sabato 22 febbraio, con fischio d’inizio alle 15.15, esordio per l’Italia all’Olimpico di Roma contro la Scozia. L’Italia arriva all’appuntamento dopo le due sconfitte contro Galles e Francia, ko che hanno portato a 24 i match consecutivi persi dagli azzurri nel Torneo dal 2015 a oggi. Eppure l’Italia vista a Parigi è una squadra in crescita e se giocherà con quell’intensità – limitando gli errori – con la Scozia potrebbe arrivare il primo successo.
Partiamo, però, dai limiti visti anche con la Francia, cioè da dove Franco Smith è ripartito per migliorare la squadra in vista degli ultimi tre match. Il grave limite azzurro è stato sicuramente nei punti d’incontro, dove l’Italia ha faticato a rispondere a due giocatori di assoluto livello come Aldritt e Ollivon. Certo, la Scozia è meno dominante in questo settore del campo, ma le terze e seconde linee azzurre dovranno alzare l’intensità nel contestare i palloni a terra se vorranno limitare la pericolosità offensiva dei britannici e velocizzare il proprio attacco. Con un Seb Negri sottotono, forse Smith potrebbe puntare fin da subito su Licata per avere più cattiveria in campo.
La fisicità sarà decisiva, sia nei punti d’incontro, sia nel gioco aperto. Fondamentali saranno le rimesse laterali, con un ottimo Bigi in queste prime due partite, mentre l’Italia ha sofferto maggiormente in touche quando sono entrati i rincalzi. Una maul dominante e avanzante, però, sarà fondamentale per scardinare le certezze scozzesi ed è un fondamentale su cui l’Italia da sempre può puntare. Se a ciò si aggiunge lo spostamento di Matteo Minozzi all’ala, con Jayden Hayward a estremo, che ha reso molto più efficace la ripartenza sui calci avversari, con il neozelandese molto più sicuro sia nelle verticalizzazioni sia in difesa, mentre il giocatore dei Wasps al largo può dare sfogo alla sua velocità e alla sua fantasia palla in mano.
Tradotto, se l’Italia giocherà come a Parigi, alzando il livello nei breakdown e garantendo un sostegno più veloce ed efficace al portatore di palla, allora la Scozia potrebbe non essere un tabù sabato all’Olimpico. Il lavoro di Franco Smith si inizia già a vedere e, come hanno ribadito i giocatori in settimana, allenamento dopo allenamento gli schemi e la filosofia di gioco del ct sudafricano vengono sempre più assimilati dalla squadra. Questo significa che ci si può, e deve, aspettare un miglioramento costante partita dopo partita e contro la Scozia – oggettivamente l’avversaria più debole del lotto – questo potrebbe significare portare a casa una vittoria. Se si giocherà come a Parigi.
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Foto: Massimiliano Carnabuci – LPS