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Rugby
Rugby, Sei Nazioni: Italia, attenta a Shaun Edwards, l’uomo ombra che fa vincere la Francia
Gli azzurri di Franco Smith torneranno in campo domenica alle 16.00 a Parigi contro la Francia in un’altra sfida difficilissima. Gli azzurri arrivano da 23 sconfitte consecutive nel Guinness Sei Nazioni e dal pesante 42-0 a Cardiff contro il Galles, mentre la Francia ha vinto a sorpresa contro la favorita Inghilterra, chiudendo il match 24-17, ma trovandosi avanti anche sul 24-0 dopo quasi un’ora di gioco.
Francia spettacolare palla in mano, con Antoine Dupont e Romain Ntamack a gestire gli attacchi dei Bleus in maniera perfetta. Ma contro l’Inghilterra la differenza l’ha fatta soprattutto la difesa. I numeri sono chiari. 207 placcaggi effettuati, il 93,24% di placcaggi riusciti, ben 21 placcaggi “dominanti” con cinque palle rubate dopo un tackle. Altri quattro palloni rubati nei breakdown, dove i Bleus hanno vinto la sfida con l’Inghilterra. Insomma, se la Francia ha ritrovato il suo stile spumeggiante ma concreto palla in mano, è senza l’ovale che i Bleus hanno fatto la differenza.
Un dominio, quello della difesa francese, che non si vedeva da tempo e un dominio che ha un nome e un cognome. Shaun Edwards, il tecnico inglese fortemente voluto da Fabien Galthié per affiancarlo in un ruolo fondamentale nel rugby moderno. La difesa. Ed Edwards è una garanzia, come si è visto a Parigi domenica. 53 anni, un passato da giocatore nel rugby league, dove è stato uno degli inglesi più forti di tutti i tempi, quando si è ritirato è passato al ruolo di allenatore. Ma nel rugby a XV. Una scelta che lasciò perplessi molti, ma lo stile di gioco del rugby a XIII ha aiutato moltissimo Edwards a forgiare il suo stile nel rugby a XV.
La sua carriera è iniziata come assistant coach della difesa ai London Wasps, passando nel 2005 al ruolo di head coach della formazione inglese. Negli anni da assistente ha conquistato tre Premiership e una Heineken Cup (l’attuale Champions Cup), mentre da allenatore ha vinto una Premiership, una Heineken Cup e una Challenge Cup. Nel 2008, mentre ancora allenava i Wasps, gli venne proposto il ruolo di allenatore degli England Saxons, cioè la seconda nazionale inglese, ma preferì un ruolo più defilato, cioè quello di assistente della difesa del Galles di Warren Gatland, con cui aveva già lavorato nei primi anni ai Wasps.
In 11 anni con il Galles ha conquistato quattro titoli del Sei Nazioni (tra cui tre Grandi Slam), ha portato il Galles nelle semifinali iridate del 2011 ed è stato il tecnico della difesa dei British & Irish Lions nel 2009. Insomma, un tecnico con un’esperienza internazionale lunghissima e di altissimo livello quello scelto dalla Francia per rilanciarsi. Perché è vero che sulle prime pagine appaiono i ct e tra tifosi e addetti ai lavori si discute sulle scelte degli head coach, ma le partite e i tornei si vincono anche con uno staff tecnico di assoluto livello e qui, purtroppo, la differenza tra Francia e Italia è oggi incolmabile.
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Foto: LaPresse