Sci Alpino
Sci alpino, ‘Slalom Parallelo’ Varettoni-Alfieri: “Brignone, continuità la parola chiave. Febbraio senza grandi eventi, Coppa però con tanti record. Gestione del calendario nuova frontiera. Ma…”
La Coppa del Mondo di sci alpino 2019-2020 vive l’ultimo mese e mezzo in apnea, visto che il verdetto più importante al maschile sarà emesso molto probabilmente solo alle Finali di Cortina, mentre al femminile Mikaela Shiffrin domina, ma non può distrarsi più di tanto date le imprese in serie di Federica Brignone.
È giunto il momento, per noi, della quattordicesima puntata di “Slalom parallelo”, sorta di botta e risposta tra Silvano Varettoni e Camilla Alfieri sulle stesse domande (ma senza conoscere l’uno le risposte dell’altra).
Impossibile non soffermarsi ancora su Federica Brignone, che riscatta subito l’errore di Bansko in superG vincendo a Sochi su pista e neve, però, completamente differenti. Dove potrà arrivare?
Silvano Varettoni: “Può arrivare anche a 1400 punti in classifica generale e nel caso stabilirà dunque il primato italiano assoluto da quando esiste questo sistema di punteggio, stagione 1991-1992. Federica sta onestamente sciando benissimo da inizio anno, è sempre in conduzione, cerca sempre di fare velocità. Poco da aggiungere. Va detto, per contestualizzare, che si vive nell’era Mikaela Shiffrin, quindi della più grande di sempre, ok, ma per il resto le atlete forti forti si contano sulle dita di una singola mano. In questo momento direi solo le prime quattro della classifica generale, Shiffrin, Brignone, Vlhova e Bassino, in attesa di ritrovare la miglior Goggia e ci siamo quasi, hanno qualcosa in più. Holdener è salita sul podio della generale negli ultimi due anni, ma resta in calo a oggi, come Rebensburg, per non parlare di Gut. Viviamo una fase di cambio generazionale, nuove polivalenti si affacciano alla ribalta (poche, a dire il vero), ma è anche importante sottolineare come Brignone sia classe ’90 eppure stia esprimendo adesso il suo sci migliore. Segno che ha ancora tanta fame e voglia di vincere. Nelle gare veloci, tra le donne, la differenza tecnica è evidente: appena inseriscono qualche curva in più, si salvano in tre- quattro…”.
Camilla Alfieri: “Brignone come Bassino: fa ‘paura’, nel senso che non sbaglia un colpo e ovviamente a livello più alto della cuneese. Il punto chiave per me è la sicurezza che ha raggiunto in ogni gara e ogni qual volta scende in pista. Prendiamo il superG di Sochi: ha commesso persino un grave errore nel tratto centrale, eppure è rimasta davanti a tutte lo stesso. Probabilmente anche solo 1-2 anni fa non sarebbe successo. Segno di maturità. Riesce a essere efficace sui curvoni lunghi, lei è sempre stata capace di fare velocità, ma adesso ha aggiunto anche la scorrevolezza alle sue doti. Quello descritto è un quadro di qualità assoluta. Dove può arrivare? Sfonda sicuramente il muro dei 1000 punti, un muro che in Italia, con le ragazze, fino a qualche anno fa, nemmeno era immaginabile, Putzer a parte. Chiaro, non ci fosse la Shiffrin saremmo qui a parlare di chance per la Coppa generale, se la giocherebbe con Vlhova, con potenziale per fare più punti della slovacca a livello assoluto. Tanto di cappello non solo alla Federica attuale, ma a tutto il percorso che ha fatto per arrivare fin qui. Ha raggiunto la maturazione piena nel momento perfetto; è stata un prodigio subito, primo podio a 19 anni alla quinta gara nel circuito, poi ha fatto degli step in avanti costanti. Adesso il suo talento naturale, che è cristallino, è supportato dalla continuità, quella che poi fa la differenza rispetto agli altri”.
Siamo entrati in quello che solitamente è il mese dei ‘grandi eventi’, febbraio. Mancano un po’ Mondiali od Olimpiadi quest’anno, o va bene così per una volta, solo con la Coppa? E’ un caso che le azzurre vadano così forte proprio in quest’annata (provocazione)?
Silvano Varettoni: “Io sono per lasciare le cose così come sono. Il Mondiale ogni due anni mi sta bene, poi ci sono le Olimpiadi e quindi esiste un anno ‘vuoto’, dedicato solo alla Coppa del Mondo. Nel biathlon, per esempio, la situazione è diversa e per carità funziona, con la rassegna iridata ogni anno; nell’alpino sarebbe diverso secondo me, si rischierebbe di far diventare la gara mondiale una gara… come un’altra. Certo, dispiace che non ci sia la rassegna proprio in questa stagione in cui le ragazze fanno faville e Brignone si merita un oro importante, ma tra Cortina 2021 e Pechino 2022 c’è spazio per conquistarlo. Io penso possa ripetersi su questi livelli per 2-3 anni, un’annata così ti dà grande consapevolezza e fiducia. Aggiungo che è molto migliorata nei tratti pianeggianti, brava! E lei e Sofia alle Olimpiadi hanno risposto alla grande nel 2018, per cui è solo un caso se tutta la squadra femminile sta andando così bene proprio quest’anno”.
Camilla Alfieri: “Sì è vero questo sarà un febbraio senza grandi eventi, da un lato può anche dispiacere visto come stano viaggiando le ragazze italiane, dall’altro però la Coppa del Mondo sta regalando grandi emozioni. Tinte d’azzurro a livello femminile, mentre tra i maschi stiamo assistendo a una sfida talmente equilibrata ed emozionante da far continuamente pensare ‘come finirà’?, visto che nessuno è in grado di dirlo al momento. Ci sono tanti record. Sì, sei un provocatore, ma in realtà Goggia e Brignone non hanno steccato nemmeno ai grandi eventi, a Federica manca un oro importante, ma nelle ultime due rassegne iridate è sempre stata lì in tutte le specialità e ha conquistato un bronzo a Cinque Cerchi in gigante. C’è ancora tempo per rimpinguare il bottino”.
Gigante maschile, l’Italia è tornata in difficoltà nonostante il mezzo exploit di Adelboden?
Silvano Varettoni: “Ricordiamoci sempre che Adelboden è una pista difficile, come Val d’Isere dove però quest’anno in gigante non si è gareggiato, e ci sta che gli italiani lì vadano bene o benissimo. Se De Aliprandini non tocca con lo scarpone nella seconda manche vince in Svizzera e staremmo parlando di un’altra stagione. Pazienza. In ogni caso secondo me si sono visti diversi passi avanti. In questo momento bisogna accontentarsi, specie su neve e piste come quelle di Garmisch. Maurberger quanto meno ha tirato fuori il miglior parziale della seconda manche. Da un anno all’altro è difficile passare da zero a cinque podi, per dire. Serve pazienza, si deve lavorare con questo gruppo per Cortina 2021 e Pechino 2022, poi si tireranno le somme per capire che cosa andrà sistemato o meno”.
Camilla Alfieri: “Penso sia solo un discorso di pista, Adelboden e Val d’Isere sono pendii particolari, mentre Garmisch e le altre restano piste completamente diverse. Diciamo che manca più che altro un spirito d’adattamento a diverse condizioni: di fronte a un tracciato molto tecnico si va bene, dove magari servono altre caratteristiche, si fa più fatica. Una cosa che si era vista in passato anche con le ragazze italiane, pur forti, ma non più oggi perché adesso vanno bene da tutte le parti. Manca un po’ quello, ecco. Il risultato di Sorio deve essere visto in chiave positiva, come qualcosa che si sta smuovendo. A livello italiano una volta il gigante era solo uomini, adesso il vantaggio è per le ragazze. Non ci fossero Brignone, Bassino, Goggia e compagnia, certamente si parlerebbe di una crisi più accentuata tra le porte larghe o comunque meritevole di attenzioni”.
Pinturault, Kristoffersen, Kilde: adesso è sfida a tre? Ci sbilanciamo su chi vince?
Silvano Varettoni: “La prossima dead-line non era dopo Chamonix? Dobbiamo continuare a rimandare… Scherzi a parte, sì adesso è sfida a tre, non credo ci siano più dubbi. Metto davanti di qualche punto percentuale Pinturault e per due motivi: primo, ha diverse gare a disposizione, anche se non tante quanto Kilde; secondo, lui nel finale di stagione è sempre andato bene. Ma Kilde a Garmisch, in gigante, ha guadagnato 4 punti a Kristoffersen in una gara in cui in linea teorica avrebbe dovuto perdere e molto di più. Sicuramente ricorderemo questa come una delle stagioni più equilibrate e aperte a livello maschile, di sempre”.
Camilla Alfieri: “Sbilanciarsi è veramente difficile, Pinturault è reduce da due super gare è vero, una vittoria e un podio. Però dirti che domani mattina rivinca di nuovo, beh non me la sento. Chi ci metterebbe la mano sul fuoco data la sua incostanza in questa annata? Nessuno. Forse, per propensione a più discipline, potrei vedere una sfida nella sfida tra Kilde e Pinturault, però è proprio un mio pensiero basato in realtà sul nulla. Kilde in gigante macina i suoi punti, Alexis se vuole può andare bene in superG, Kristoffersen può vincere di più. Kilde, va detto ha il trend più costante. Resta un bel testa a testa che rende affascinante il finale di stagione”.
Cosa ne pensate della gestione del calendario da parte di Shiffrin, ma anche Vlhova, Brignone, Bassino? E’ la nuova… frontiera?
Silvano Varettoni: “Può essere, ma solo al femminile e solo per chi ha margine. Mi spiego meglio: Shiffrin si gestisce così, saltando tappe o gare, perché sa che può permetterselo e magari vincere comunque una Coppa di superG, come lo scorso anno, con una gara… in meno! E allora a quel punto fa bene a prendersi le sue settimane di pausa per gli allenamenti anche perché è dimostrato che quando torna poi vince quasi sempre. Guardiamo invece la situazione attuale al maschile: uno come Kilde, per esempio, si è scoperto in lotta per la generale grazie al rendimento alto tenuto anche in gigante, ma non può mica rinunciare a nessuna gara. Potrebbe lasciare sul piatto punti decisivi. Anzi, ora resterà da capire se deciderà di andare in Giappone o meno, tra Hinterstoder e Saalbach, per fare… una sola gara, proprio tra le porte larghe. Decisione non semplice da prendere”.
Camilla Alfieri: “Guarda io credo che in questo momento attuale la gestione del calendario a livello femminile faccia un po’… scena, faccia discutere, perché da Tina Maze in avanti lo sci femminile è diventato via via sempre più “professionistico”, passatemi il termine. Nel senso che comunque c’è un grande lavoro dietro, sotto ogni aspetto, adesso, mentre prima bastava il talento e via, andava bene così. Ora si stanno strutturando tutti al meglio e avere la capacità di dire ‘faccio questa gara perché posso fare più punti, non faccio quell’altra perché su quel pendio ho poche chance’, è un notevole passo avanti, secondo me. Rilancio. Qualcosa di super, penso che il futuro sia quello. Inutile sprecare energie, soprattutto in un calendario così serrato, per rischiare in una realtà dove non posso rendere”.
LE PUNTATE PRECEDENTI
Prima puntata: il pre-Coppa del Mondo
Seconda puntata: l’analisi post-Soelden
Terza puntata: l’avvicinamento a Levi
Quarta puntata: il commento ai primi slalom stagionali
Quinta puntata: le prime gare in America
Sesta puntata: il bilancio dopo la trasferta nordamericana
Settima puntata: la concorrenza interna che aiuta l’Italia
Ottava puntata: la capacità di adattamento alle bizze del meteo
Nona puntata: le ultime gare dell’anno solare 2019
Decima puntata: il dopo-Zagabria
Undicesima puntata: che Brignone!
Dodicesima puntata: Sestriere chiama Italia
Tredicesima puntata: azzurre superstar
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gianmario.bonzi@gmail.com
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Foto: LaPresse & Silvano Varettoni