Sci di fondo
Sci di fondo: a Oestersund si sono di fatto decise le due Coppe del Mondo assolute. La forza della Norvegia
Bisogna dire la verità: la Coppa del Mondo di sci di fondo, sia al maschile che al femminile, per la stagione 2019-2020 è di fatto già decisa. Soltanto dei cataclismi potrebbero togliere 502 punti di vantaggio al russo Alexander Bolshunov nei confronti del norvegese Johannes Klaebo, così come appare praticamente impossibile che a Therese Johaug possano essere sottratti in un colpo tutti i 530 punti che ha nei confronti di Natalia Nepryaeva, in una sorta di scontro Norvegia-Russia che finirebbe con un salomonico pareggio.
Le due situazioni, però, hanno delle differenze. Il vantaggio di Bolshunov, con conseguente decisione di mollare la corsa alla generale per concentrarsi sulla Coppa sprint da parte di Klaebo, è inevitabilmente legato alle colpe del norvegese. Colpe, perché la modalità dell’infortunio (per farla breve, si è trasformato in pugile in una serata tra amici e si è rotto il dito di una mano) si sarebbe senza dubbio potuta evitare, ed invece ne ha causato la rinuncia a Falun e, con ciò, anche a tutti i sogni di ripetersi. Johaug, invece, ha un solo obiettivo: quello di mettere più distanza possibile tra il proprio nome e tutti gli altri, semplicemente per dimostrare chi è la più forte oggi in circolazione.
Nelle due tappe iniziali del Tour de Ski, il ruolo di grandissima protagonista ce l’ha la Norvegia, che al femminile ha piazzato tre atlete ai primi tre posti e, al maschile, ne ha inseriti ben sette nei primi otto, da Paal Golberg in giù, a testimonianza dell’incredibile ricchezza di talento presente nel Paese per questo sport. Il risultato, fra l’altro, aggiunge anche un pizzico di amarezza per il fatto che tra questi, ormai, non ci sia sostanzialmente più Klaebo: sarebbe stato davvero molto bello vedere un duello tra lui e Bolshunov senza l’infortunio del Campione del Mondo sprint.
Capitolo Italia: ad oggi, in gare distance le speranze di andare nei primi dieci posti non ci sono. Quello che si può fare, ad ora, è registrare come procede il recupero di Francesco De Fabiani, che intanto ha riguadagnato le prime trenta posizioni trovando un ritmo che non lo porti a forzare all’inizio per poi crollare nel finale. Al femminile, invece, di menzioni d’onore ne vanno fatte due: a Elisa Brocard per la perseveranza con cui sta affrontando queste prove e ad Anna Comarella per il suo miglior momento in stagione.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse