Sci di fondo
Sci di fondo, Coppa del Mondo Lahti 2020: Therese Johaug vuole colmare un’incredibile lacuna
Dopo aver trascorso tre settimane in Scandinavia, la Coppa del Mondo di sci di fondo si trasferisce momentaneamente nella più orientale Finlandia. Nel weekend si gareggia infatti a Lahti, autentica località di culto per lo sci nordico. Sembra incredibile a dirsi, ma su queste nevi Therese Johaug non ha ancora vinto una gara contro il cronometro. Infatti i suoi tre successi sono tutti arrivati in degli skiathlon. Il fine settimana potrebbe essere l’occasione propizia per colmare questa inaspettata “lacuna”.
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Lahti, capoluogo della regione del Päijät-Häme, sorge circa 100 km a nord-est rispetto alla capitale Helsinki e può essere considerata a pieno titolo un tempio delle discipline nordiche. D’altronde si queste nevi si sono disputate ben 7 edizioni dei Mondiali (1926, 1938, 1958, 1978, 1989, 2001, 2017) e le gare del weekend, come di consueto, saranno inserite all’interno dei Salpausselän Kisat, o “Lahti Ski Games”.
La manifestazione, che racchiude in sé gare di sci di fondo, salto con gli sci e combinata nordica, vide la luce nel 1923. L’evento si avvicina al secolo di vita ed è stato da tempo cooptato dalla Coppa del Mondo, venendo cancellato solamente tre volte nella storia (nel 1930 per mancanza di neve, nel 1940 a causa della Guerra d’Inverno e nel 1942 per mancanza di fondi).
Lahti è dunque un appuntamento perenne nel calendario del circuito maggiore, essendovi uscito solo negli inverni 1987-’88 e 2005-’06. Per questa ragione non sorprende che su queste nevi si siano disputate nel corso degli anni la bellezza di 63 gare femminili di primo livello.
Il programma maschile del weekend prevede una 10 km a tecnica classica con partenza a intervalli seguita da una staffetta.
Quella di sabato sarà l’undicesima 10 km in alternato contro il cronometro ad andare in scena sulle nevi di Lahti. La fondista più blasonata in questo format è indiscutibilmente Marit Bjørgen, una delle due atlete capaci di imporsi in più di un’occasione. La norvegese si è imposta nella gara del 2015 per poi bissare la sua affermazione in occasione dei Mondiali 2017.
L’altra donna in grado di vincere due volte è la finlandese Virpi Kuitunen, le cui affermazioni (2004, 2008) pesano però di meno rispetto a quelle della scandinava, in quanto prive dell’oro iridato. A proposito delle 10 km dei Mondiali, meritano di essere citate anche la finlandese Marja-Liisa Kirvesniemi e la norvegese Bente Skari, laureatesi campionesse del mondo in alternato su questa distanza rispettivamente nel 1989 e 2001.
La sola fondista in attività ad aver già vinto una 10 km a tecnica classica contro il tempo sulle piste di Lahti è invece la finlandese Krista Pärmäkoski, impostasi nel 2018.
Per quanto riguarda l’Italia, si registra un unico podio in questo format nel Päijät-Häme. Merito di Gabriella Paruzzi, seconda classificata nella competizione disputatasi nel 2004, nell’inverno al cui termine la friulana mise le mani sulla Sfera di cristallo. Azzurre in attività, invece, non pervenute poiché non si registra alcun risultato di rilievo raccolto dalle ragazze del presente.
Capitolo staffetta. In campo femminile la prima andò in scena nel 1958 e nel corso del tempo questa gara si è tenuta in ogni format immaginabile, comprese le oggi defunte prove completamente a skating o interamente in alternato.
Quella di domenica sarà la quattordicesima della storia ad aver luogo sulle piste di Lahti. Qual è la nazione più vincente in assoluto? Dare una risposta non è semplice. In senso stretto la Norvegia, impostasi 5 volte contro le 4 della Russia e le 2 di Unione Sovietica e Finlandia. Tuttavia, in senso lato, bisognerebbe dire “Russia”, poiché i due successi targati Urss sono arrivati con formazioni interamente composte da russe.
Dal canto suo l’Italia ha raccolto tre top-three, salendo per tre volte sul gradino più basso del podio.
Il più prestigioso, ovvero la medaglia di bronzo dei Mondiali del 2001, arrivò però a tavolino. Infatti Gabriella Paruzzi, Sabina Valbusa, Stefania Belmondo e Cristina Paluselli conclusero quarte, ma vennero successivamente promosse in terza piazza in seguito alla squalifica della Finlandia, giunta seconda, in seguito alle positività al doping di Milla Jauho e Virpi Kuitunen.
Gli altri due top-three sono datati 2000 – con Saskia Santer, Gabriella Paruzzi, Antonella Confortola e Sabina Valbusa a concludere alle spalle di Russia I e Russia II – e 2010, quando Marianna Longa, Antonella Confortola, Sabina Valbusa e Arianna Follis si attestarono dietro Norvegia e Germania.
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Foto: Colombo Pier