Tennis
Tennis, Ne parliamo con… Paolo Bertolucci: “Sinner? Un istinto eccezionale, ma voliamo basso. Djokovic può superare Federer”
Dall’inferno al paradiso in breve tempo. E’ un po’ quello che sta vivendo Jannik Sinner in queste settimane: il giovane tennista azzurro, protagonista di un 2019 sontuoso, che l’ha visto scalare la classifica fino al n.78 del mondo, è finito al centro della critica per alcune sconfitte in questo inizio di 2020. Eccessive aspettative parlando di un 18enne? Senza dubbio ed ecco che la richiesta di equilibrio è doverosa, soprattutto dopo la splendida prova odierna nell’ATP di Rotterdam (Olanda). Il giovane altoatesino ha infatti sconfitto il belga David Goffin (n.10 del mondo), qualificandosi per la prima volta in carriera nei quarti di finale di un torneo 500. Una prova degna di nota che proietta l’azzurro al n.68 virtuale del ranking mondiale. Ad analizzare la prova di Sinner e il tennis a 360° è stato Paolo Bertolucci, figura iconica del nostro tennis e commentatore tecnico su Sky e su La Gazzetta dello Sport, che ha fornito nella nostra rubrica “Ne Parliamo con…” delle chiavi di lettura interessanti.
Paolo, partiamo dal trionfo di Jannik Sinner. Che partita è stata dal punto di vista tecnico?
“E’ stato un match nel quale l’azzurro, ancor più che impressionarmi per alcuni colpi sulle righe, ha fatto vedere un istinto eccezionale. Mi è piaciuto per come è stato capace di tenere botta mentalmente sia nel tie-break del 1° set che all’inizio del 2° quando si è trovato sotto. Queste sono doti che non si possono allenare perché o ce l’hai oppure non ce l’hai. Sinner è un tennista con fondamenta molto solide e deve completarsi. Gli va dato il tempo“.
Ecco tempo, non ritieni che qui in Italia si sia un po’ troppo portati a giudizi affrettati nei suoi confronti?
“Manca equilibrio. La nostra mentalità non ci fa vedere le cose a lungo termine e quindi ci si aspetta che tutto avvenga rapidamente. Tanti talenti in erba si sono persi per questo eccesso di pressione. Nel suo caso, sono fiducioso perché è un giocatore serio, lavora con coscienza e contrariamente a quanto dice qualcuno ha un tennis che potrà permettergli di essere un creatore di gioco e poco centra con Andreas Seppi. Lui è contrattaccante, Jannik è uno che fa il gioco e cerca di dominare. La dimostrazione è stata oggi contro un giocatore come Goffin, non facile da affrontare, capace sia di colpi d’alta scuola ma anche di essere piuttosto solido da fondo. Lasciamogli quindi fare il suo percorso…“.
Percorso che a Rotterdam lo vedrà opposto a Pablo Carreno Busta, tennista spagnolo regolarista che concede molto poco allo spettacolo, ma estremamente solido. Prova del nove?
“Assolutamente si. Sinner è in una fase nella quale può battere il n.10 del mondo e perdere dal n.88 perché le caratteristiche di quest’ultimo possono dargli fastidio. Deve trovare un delicato equilibrio nel suo tennis e la partita contro l’iberico lo metterà alla prova sia da un punto di vista tecnico che mentale“.
Si parla tanto di giocatore con grandi potenzialità, ma su quali aspetti di gioco deve migliorarsi?
“Senza dubbio nel servizio, cercando maggiori variazioni nelle sue traiettorie oltre che una potenza adeguata. Poi, come si è detto spesso, nel dritto e nelle giocate a rete, ma ciò dipende anche dall’avversario che si incontra“.
Deviando dal discorso Sinner, parliamo di Matteo Berrettini e Fabio Fognini che non stanno attraversando un grande momento dal punto di vista fisico. C’è da preoccuparsi?
“Nel caso di Matteo, credo che la sua priorità sia quella di curarsi al meglio. Ho letto che ha ripreso ad allenarsi, ma avverte ancora qualche fastidio. Ha 23 anni e questi acciacchi possono essere assorbiti. Certo, stare fermo in un periodo nel quale avrebbe potuto accumulare punti non lo favorisce perché quando tornerà a giocare avrà tante scadenze da affrontare e non sarà facile. Per quanto riguarda Fabio, mi sembra che si stia trascinando un po’ questo problema al piede e si vede che non è al 100%. Solo lui può sapere cosa è meglio per lui però“.
Concludiamo con la domanda delle domande: chi tra Djokovic e Nadal scalzerà Federer in vetta alla classifica degli Slam vinti?
“Direi Djokovic perché, se è vero che Nadal potrebbe riuscirci prima, il serbo ha chance per vincerne di più in prospettiva. Sia Rafa che lo stesso Federer hanno un solo colpo in canna: lo spagnolo a Parigi e lo svizzero a Wimbledon. Per Nole, invece, la situazione è più favorevole“.
GLI APPROFONDIMENTI PRECEDENTI
Puntata 1: Ne Parliamo con Luca Fiorino…Il momento del tennis italiano
Puntata 2: Ne Parliamo con Paolo De Laurentis…Le possibili medaglie olimpiche nel nuoto azzurro
Puntata 3: Ne Parliamo con Paolo Filisetti…La Ferrari sarà competitiva nel 2020?
Puntata 4: Ne parliamo con Alessandro Mastroluca…Australian Open e tennis italiano in primo piano
[sc name=”banner-article”]
CLICCA QUI PER TUTTE LE NOTIZIE DEL TENNIS
giandomenico.tiseo@oasport.it
Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: Alessio Tarpini / LPS