Tokyo 2021
Tuffi, Tania Cagnotto: “Il singolo una chance in più per Tokyo 2020. Prima gara in syncro da buttare”
Aspetti il “synchro” e trovi… il singolo. Dalla Coppa Tokyo 2020 esce una Tania Cagnotto rinfrancata e rilanciata alla grande, ma principalmente da quella che è sempre stata la ‘sua’ gara, cioè dal trampolino tre metri, pur ricordando che da 1 metro riuscì a centrare anche il titolo iridato a Kazan, nel 2015. La gara di domenica scorsa, che inizialmente non era nemmeno prevista nel suo programma, l’ha proiettata al secondo posto dietro Chiara Pellacani e già sopra la quota d’eccellenza dei trecento punti, mentre quella di venerdì con Francesca Dallapè ha visto il ‘synchro delle mamme‘ battuto di 17.10 punti dalle campionesse d’Europa 2018, Pellacani/Bertocchi, nonostante un buon inizio sugli ‘obbligatori’ per Tania e Francesca.
E’ ancora presto per qualsiasi tipo di discorso, visto che il cammino di qualificazione nazionale prevede altre due tappe (a fine febbraio a Trieste, nell’ambito degli italiani di Categoria, e a metà marzo a Torino, per gli Assoluti invernali). Ma intanto un’indicazione chiara è arrivata dalla piscina comunale ‘Karl Dibiasi’, dove Tania è cresciuta.
Ne abbiamo parlato al volo proprio con la diretta interessata.
Tania, come giudica intanto la performance sua e di Francesca venerdì scorso, nel synchro da tre metri, a Bolzano?
“La prova offerta sul trampolino a Bolzano nel synchro è stata sicuramente… la peggiore possibile, se confrontata con tutti gli allenamenti che abbiamo fatto in precedenza. Detto senza troppo giri di parole, una gara per noi da ‘buttare’, assolutamente. Io credo che ci manchi anche solo il fatto di abituarci di nuovo a rientrare in gara, pure dal punto di vista mentale. Non siamo nemmeno state fortunate perché Francesca ha avuto un’influenza intestinale martedì, tre giorni prima della gara, e ovviamente non ci ha aiutato“.
E’ colmabile il gap da Bertocchi/Pellacani in due gare?
“Se noi disputiamo una bella gara, possiamo batterle. Anche perché prima dell’ultimo tuffo, quando già avevamo sbagliato, eravamo dietro di sei punti. Vuol dire che il distacco non è così ampio. Ovvio, per noi questa gara della Coppa Tokyo 2020 va buttata e adesso dobbiamo ‘centrare’ bene le prossime due. Non possiamo più sbagliare”.
Si aspettava di essere già a buon punto nell’individuale?
“Sì, più o meno sì. Anche perché i due tuffi che non porto nel synchro restano comunque i più congeniali per me e parlo del doppio e mezzo indietro e del doppio e mezzo rovesciato. Faccio poca fatica a farli. Ma la gara individuale la sto facendo anche, se non soprattutto, per allenare meglio i tre tuffi liberi del synchro: con avvitamento, triplo e mezzo avanti e doppio e mezzo ritornato, dove faccio ancora un po’ fatica”.
Quale tuffo è invece ancora da sistemare o da ritrovare a livello individuale?
“Sicuramente il triplo e mezzo avanti carpiato. Aggiungo anche il doppio e mezzo ritornato. L’avvitamento in questo momento va, anche se purtroppo l’ho sbagliato nel synchro e infatti non riesco neanche bene ad analizzarlo, perché non lo sbagliavo così da un bel po’!”.
A questo punto dobbiamo pensare seriamente alla sua possibilità di qualificazione a Tokyo per la gara individuale, cosa che invece non sembrava possibile solo poco tempo fa?
“Non è ancora sicuro che io continui a fare la gara individuale. L’obiettivo è qualificarci nel synchro, con Francesca. Detto questo, io in questi due ultimi anni mi sono allenata, ho sacrificato un po’ di cose, e quindi dico a me stessa: ‘Se ho una possibilità in più per qualificarmi alle Olimpiadi, perché buttarla?’ In ogni caso adesso analizzeremo con calma il tutto e vedremo il dà farsi: non ho ancora deciso al 100%”.
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gianmario.bonzi@gmail.com
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Foto: Scola