Atletica
Atletica, Tokyo 2020: le speranze di medaglia dell’Italia alle Olimpiadi 2021. Riflettori su Tamberi e la marcia
Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono state rinviate al prossimo anno a causa dell’emergenza coronavirus che purtroppo ci ha colpito nelle ultime settimane, stiamo affrontando una vera e proprie pandemia che impedisce la regolare disputa dei Giochi. Il posticipo al 2021 (date ancora da definire, si potrebbe gareggiare in primavera) può rimescolare le carte in tavola, anche se le carte da medaglia dell’Italia saranno verosimilmente le stesse che avremmo avuto quest’estate. La nostra Nazione è chiaramente lontana dai fasti di un tempo, i Paesi più all’avanguardia sono estremamente lontani, l’azzurro è spesso soltanto una timida comparsa nelle competizioni internazionali come testimoniano i risultati abbastanza deludenti delle ultime delusioni: zero medaglie alle Olimpiadi di Rio 2016 e ai Mondiali 2017, un solo alloro nella rassegna iridata del 2019 ma in specialità non inserita nel programma a cinque cerchi.
È innegabile che per l’Italia sarà un successo conquistare anche una sola medaglia, cioè fare meglio di quanto successo nell’ultima edizione: il contesto è sempre più competitivo e riuscire a mettersi in evidenza è diventato molto complicato, soprattutto per un Paese che può contare su pochissimi atleti di punta e che dunque deve sperare che tutto vada per il meglio.
I nomi sono più o meno sempre gli stessi ovvero Gianmarco Tamberi nel salto in alto, Antonella Palmisano nella 20 km di marcia (Eleonora Giorgi tornerà sulla distanza olimpica dopo aver vinto il bronzo iridato nella 50 km, vedremo se sarà competitiva), Massimo Stano sempre nel tacco e punta, magari Yeman Crippa su 5000 e 10000 metri nel caso di gara tattica e ulteriore crescita del nostro portacolori. Poi c’è poco altro: ci attendiamo un nuovo sub 10” da parte di Filippo Tortu che può (e deve) puntare alla finale sui 100 metri (doppia distanza da valutare) ma poi il podio nella gara regina appare oggettivamente una mera utopia. Davide Re può essere protagonista sui 400 metri, l’atto conclusivo è alla portata se correrà come nel 2019 ma il metallo è tutt’altro che semplice da agguantare. Si può provare a sorprendere nella Maratona magari con Eyob Faniel che poche settimane fa ha realizzato il record italiano superando il primato di Stefano Baldini. Si attende il ritorno ad alti livelli di Elena Vallortigara nel salto in alto, attenzione invece alle staffette, si può cercare di stupire con le 4×400. L’anno in più potrebbe aiutare giovani come Larissa Iapichino (la figlia di Fiona May è un talento del salto in lungo) e Leonardo Fabbri (già primatista nazionale nel getto del peso indoor).
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: FIDAL/Colombo