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Autocertificazione covid-19: multa e carcere per dichiarazioni mendaci. Cosa dice il codice penale

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Come ormai noto, il DPCM varato l’8 marzo 2020 consente gli spostamenti a piedi, in bicicletta, in auto o con i mezzi di trasporto pubblici solo in quattro circostanze:

  • Comprovate esigenze lavorative.
  • Situazione di necessità.
  • Motivi di salute.
  • Rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza.

Occorre compilare un’apposita autocertificazione che le Forze dell’Ordine avranno facoltà di controllare e verificare. Ma cosa succede se non si ottempera alle disposizioni normative? Ed in caso di dichiarazioni mendaci e non veritiere? La fedina penale del cittadino non sarà più pulita, perché andrà incontro a delle violazioni del codice penale. Andiamo a scoprirle.

VIOLAZIONE ARTICOLO 650 CODICE PENALE 

Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.
Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206.

In sostanza, questa fattispecie si applica a tutti coloro che escano di casa senza ottemperare agli obblighi del DPCM. In questo caso la multa da 206 euro costituirà la pena più probabile. Come vedremo in seguito, un cittadino che viola la legge farebbe meglio ad ammetterlo piuttosto che rendere una dichiarazione mendace ad un pubblico ufficiale, andando incontro a conseguenze ben più gravi.

VIOLAZIONE ARTICOLO 483 CODICE PENALE (Va a cumularsi con la violazione dell’articolo 650)

Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
Chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, è punito con la reclusione fino a due anni.
Se si tratta di false attestazioni in atti dello stato civile la reclusione non può essere inferiore a tre mesi.

Qualora, dopo aver effettuato tutti gli accertamenti del caso, le Forze dell’Ordine attestino la non veridicità dell’autocertificazione, il cittadino rischia dunque fino a due anni di carcere. Tra l’altro il reato sarà doppio, perché andrà ad aggiungersi a quello dell’articolo 650: dunque sia inosservanza ad un provvedimento dell’autorità sia falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

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Foto: Lapresse

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