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Basket, cosa succede se la stagione non viene terminata: possibile scudetto non assegnato, ma chi andrà in Europa?

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La notizia è di ieri, e anche Dino Meneghin, che della FIP è presidente onorario, l’ha praticamente confermata: il campionato italiano di Serie A sarà con ogni probabilità fermato senza finirlo, un fatto unico nella storia della nostra pallacanestro che va a seguire l’esempio di altre 20 leghe europee che hanno chiuso tutto, la più importante delle quali è la VTB League dell’Europa dell’Est.

Facciamo subito chiarezza su un aspetto: il titolo di Campione d’Italia va verso la mancata assegnazione. Un orientamento, questo, che non è condiviso da tutti in Europa, dal momento che in alcune occasioni, contestualmente alla chiusura del campionato, l’alloro nazionale è stato assegnato (per esempio, in Lituania è stato proclamato campione lo Zalgiris Kaunas, che ha poi lasciato liberi i propri giocatori in attesa di novità dall’Eurolega, che al momento è determinata ad aspettare per cercare di finire la stagione). Non sarebbero teoricamente previste neppure le retrocessioni, ma già si parla di chi vuole scendere autonomamente in A2, senza pensare al fatto che ad oggi la situazione è in evoluzione così continua da impedire un’analisi approfondita di questo aspetto.

Un punto importante (dal solo punto di vista cestistico, va detto) è quello legato alle competizioni europee. Bisogna in questo caso partire da due punti fermi: Olimpia Milano in Eurolega e Dinamo Sassari in Basketball Champions League. Da questi paletti non si scappa, perché i lombardi sono tra le 11 squadre con licenza decennale per la massima competizione europea, i sardi invece sono legati per altri due anni alla competizione FIBA. Bisogna vedere che cosa accadrà alla Virtus Bologna, perché il nodo EuroCup (competizione attuale)-Eurolega (sogno mai nascosto dalla dirigenza) passa da due principali variabili: la continuazione delle competizioni di Euroleague Basketball e l’eventuale concessione di una wild card, teorizzata dalla società bianconera ove non si fosse raggiunta la finale di EuroCup. Dal momento che, se non si dovesse riprendere, quell’obiettivo non potrebbe raggiungerlo nessuno, ci sarà molto da discutere in questo senso.

Dato che l’orientamento della LegaBasket Serie A è quello di tenere in considerazione la classifica alla fine del girone d’andata, cioè l’unica che, stante la formula a 17 squadre data dal crac di Avellino, permette di avere un identico numero di partite giocate dai club, c’è da chiarire cosa può succedere in chiave europea per gli altri club. Della Virtus Bologna, prima, e di Sassari, seconda, s’è già detto, così come di Milano, quarta. La terza, Brescia, quest’anno ha giocato l’EuroCup tramite wild card, ma l’anno prima ci era arrivata sul campo, così come ha fatto quest’anno Trento. La Germani potrebbe rigiocare la seconda competizione europea, mentre resta da chiarire il destino dell’Aquila Basket dato che era all’11° posto. C’è infine il capitolo Reyer Venezia, che da ottava difficilmente entrerebbe per conto suo. Un quadro, insomma, particolarmente intricato e che dovrà per forza di cose evolvere non nei prossimi giorni, ma nelle prossime settimane e ancor più nei prossimi mesi.

Si fa più complicato il discorso quando si parla di Champions League (o, al limite, FIBA Europe Cup). La Vanoli Cremona ha come filosofia societaria quella di non fare il passo più lungo della gamba per evitare eventuali tracolli, e già lo scorso anno ha rifiutato l’Europa nonostante la semifinale scudetto, perciò si può ragionevolmente dubitare della sua presenza. Un discorso simile è fattibile per la Fortitudo Bologna, sesta alla fine del girone d’andata, ma che ha denunciato più di una volta una disponibilità in termini di soldi disponibili non proprio delle migliori. Potrebbe rientrare in gioco Brindisi, forte della partecipazione di quest’anno e della volontà del suo numero 1, Fernando Marino, di mantenere tutto il roster per la prossima stagione (obiettivo molto complesso da raggiungere, specialmente nel basket di oggi). Altre opzioni all’orizzonte non se ne vedono, al di là di Varese, che però ha già voluto contenere i costi rinunciando alla Champions League di questa stagione.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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