Basket
Basket, EuroCup 2020: Virtus Bologna, contro il Darussafaka in palio l’accesso ai quarti. Si gioca sul neutro di Belgrado
Con due giorni di ritardo rispetto a quanto originariamente previsto, scendono finalmente in campo quest’oggi, alle 18:15, Darussafaka e Virtus Bologna per l’ultimo turno delle Top 16 di EuroCup. Non si gioca a Istanbul, però: il teatro, a porte chiuse, è quello della Stark Arena di Belgrado, scelta per evitare il blocco del traffico aereo che la Turchia ha imposto all’Italia (e non solo) a causa della questione coronavirus COVID-19.
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Dopo giorni di roventi polemiche sia sul fronte italiano che su quello turco, finalmente si può pensare a un pur strano basket giocato. Le V nere all’andata, in quel del PalaDozza, hanno vinto per 83-72 con 19 punti di un paradossale Milos Teodosic, protagonista allo stesso tempo di un 2/10 dal campo e di un invidiabile 14/15 dalla lunetta. Dall’altra parte Doron Lamb mise a segno 16 punti. Da allora le squadre non sono sostanzialmente cambiate. C’è un obiettivo comune: il secondo posto nel girone E. Chi vince, infatti, va ai quarti di finale e affronta il Monaco, che è riuscito a guadagnare il primo posto nel raggruppamento G ai danni dell’UNICS Kazan, mentre chi perde saluta la seconda competizione europea e anche l’accesso per meriti sportivi all’Eurolega, che si guadagna in caso di approdo in finale.
Le sfide sono totali su un po’ tutti i fronti: per un Teodosic da 17.57 punti a gara (migliore di EuroCup) c’è un Johnny Hamilton da 8.29 rimbalzi di media (seconda migliore). Quest’ultimo è anche terzo per stoppate (1.43 ad allacciata di scarpe), mentre la Virtus può contare sul quarto miglior uomo assist, Stefan Markovic (5.93), che poi è anche il terzo migliore per palle rubate (2.13). L’ultima parola ce l’ha Teodosic, quinto per percentuale dalla lunetta con l’87.5%. Non bisogna dimenticare, però, che sebbene il Darussafaka non abbia il top scorer di punta, ha americani che si distribuiscono in maniera equa i punti anche col resto della squadra: in doppia cifra di media ci sono Hamilton, Gary Browne, Bonzie Colson e l’ex Pesaro Jarrod Jones.
Queste le parole di coach Sasha Djordjevic alla vigilia: “Ritorniamo a giocare una partita dopo 22 giorni. Una situazione particolare che si porta dietro qualche incognita: la prima è capire come reagiremo contro un avversario, il Darussafaka, che ha continuato a giocare con regolarità; la seconda è rappresentata dal fatto che giochiamo a Belgrado, in un palazzo vuoto, una cosa inusuale a cui dovremo adattarci in un amen. Negli ultimi tre giorni abbiamo svolto gli allenamenti con la squadra al completo. Markovic ed Hunter hanno avuto qualche problema fisico, mentre di Teodosic conosciamo tutti i problemi personali che lo hanno colpito nelle ultime settimane. Ci siamo allenati bene, con un buon atteggiamento e con grande voglia di ricominciare a giocare, consapevoli dell’importanza della partita. Devo assolutamente congratularmi con tutti i componenti dello staff e con i giocatori, hanno dimostrato grande professionalità, gestendo questi ultimi giorni senza battere ciglio, ricevendo aggiornamenti e cambi di programma continui. Da parte mia rinnovo i complimenti per la grande professionalità“. Il riferimento di Djordjevic è al fatto che, alla fine di febbraio, Teodosic ha perso il padre.
La Virtus è partita nella giornata di ieri alla volta di Belgrado in pullman, alla ricerca dei quarti: ambiente particolare per un pomeriggio che potrebbe essere uno spartiacque importantissimo non soltanto per questa stagione, ma anche per la prossima e per una lunga serie di conseguenze che si aprono nell’uno e nell’altro caso.
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federico.rossini@oasport.it
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Credit: Ciamillo