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Basket, nuovi calendari allo studio. Regular season da terminare, playoff accorciati? E poi coppe europee, Preolimpici…

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Come una larga fetta dello sport mondiale, anche il basket italiano (e non solo) deve fare i conti con una pesante riorganizzazione del calendario dovuta alla pandemia di coronavirus che sta al momento bloccando qualsiasi attività possibile e immaginabile. Andiamo a scoprire in questa sede che cosa sta succedendo in Italia ed in Europa per risolvere la grana di una programmazione sempre più difficile da prevedere.

Lo scenario che vede una ripresa dalla 29a giornata del massimo campionato, in programma il 5 aprile, è oramai del tutto da dimenticare a causa dell’evolversi della situazione epidemiologica in Italia. Non solo: tutte le squadre hanno sospeso, a tempo più o meno determinato, gli allenamenti, con diversi giocatori stranieri che se ne sono andati in fretta e furia (senza tuttavia dimenticare chi, invece, ha scelto la via della permanenza). La LegaBasket si è di recente riunita in videoconferenza per studiare il problema, sotto la nuova presidenza di Umberto Gandini. Sono stati istituiti quattro tavoli di lavoro per il futuro: Olimpia Milano, Brescia e Trento si occuperanno di ipotesi su calendari e ripresa della stagione, Gandini, Virtus Bologna, Dinamo Sassari e Reyer Venezia dei rapporti istituzionali, Fortitudo Bologna, Treviso e Varese gli aspetti normativi, burocratici e di tassazione, mentre tutte le 17 società parteciperanno a un tavolo collettivo sull’impatto economico della pausa forzata.

Parlare di calendario, ora come ora, è piuttosto difficile: quando le speranze di ripresa ad aprile erano più motivate, si puntava almeno a un accorciamento dei playoff con quarti e semifinali al meglio delle 2 partite su 3 o andata e ritorno e finale 3 su 5. Adesso, però, la situazione va a rendersi molto più complessa, dato che ci sono da incastrare, eventualmente e contemporaneamente, Serie A, Eurolega ed EuroCup. Per il momento nessuna società ha parlato apertamente di conclusione del campionato anticipata, ma più d’una lega straniera ha preso questa direzione e anche in Spagna è in corso una feroce battaglia in tal senso. Chiaramente, molto dipende dalla disputa o meno dei tornei Preolimpici, sui quali torneremo più avanti.

Passiamo al capitolo legato alle Coppe europee. Una, la FIBA Europe Cup, è già stata fermata per la stagione, mentre per l’altra manifestazione sotto l’egida della Federazione internazionale, la Basketball Champions League, dopo la sospensione a tempo indeterminato (si era agli ottavi di finale con alcune serie sull’1-1), non è trapelato assolutamente nulla in merito a una prosecuzione. Più complicato il discorso per Eurolega ed EuroCup. Entrambe le manifestazioni, nei desideri del numero uno di Euroleague Basketball Jordi Bertomeu, dovrebbero riprendere l’11 aprile, ma anche qui siamo ormai nel campo della pura utopia, visti gli sviluppi della questione COVID-19. Nessuno è attualmente in grado di prevedere cosa succederà. Per il momento vengono mantenute dal 22 al 24 maggio le Final Four di Colonia, ma l’ipotesi viaggia al limite del surreale, a meno di voler fermare la stagione regolare e far giocare le prime quattro attuali della classifica. Sembra meglio avviata, in questo senso, l’EuroCup, con una Final Eight da disputarsi tra le squadre qualificate ai quarti di finale mantenendo gli accoppiamenti scaturiti dalle Top 16, una soluzione proposta dall’amministratore delegato della Virtus Bologna, Luca Baraldi.

Il vero grande nodo riguarda, però, le squadre nazionali, o meglio i quattro tornei Preolimpici. Dalle stanze dei bottoni della FIBA giungono le informazioni più disparate: ufficialmente sono mantenute le date dal 23 al 28 giugno, ma c’è già chi parla di un utilizzo della classifica dei Mondiali 2019 per dare a Tokyo 2020 le restanti quattro qualificate. Chiaramente uno spostamento sia dei Preolimpici che, soprattutto, delle Olimpiadi, darebbe un respiro un po’ più ampio ai club per poter anche solo pensare di finire in maniera regolare, entro il 30 giugno (perché poi entrano in gioco questioni contrattuali di vario genere), ma allo stato attuale delle cose il calendario già compresso deve tener conto anche di questo fattore.

C’è anche da considerare il basket femminile in questo gioco di incastri. In Serie A1 non c’è una chiara unità d’intenti sul fatto di voler ricominciare la stagione o meno, per vari motivi: giocatrici già partite per i propri Paesi in vari casi, più spesso con rescissioni, e più in generale una sensazione che sia complesso riprendere con roster così cambiati (cosa sulla quale si discute anche tra gli uomini con varie possibili conseguenze). Per fare un esempio, Lucca ha già più volte espresso la propria posizione: dichiarare finito il campionato. Per il momento l’intenzione della LegaBasket Femminile è quella di continuare ad aspettare tempi migliori, senza che però siano state formulate ipotesi concrete. Da sciogliere anche il nodo della Coppa Italia, che doveva giocarsi dal 2 al 4 aprile a Lucca. Nel caso delle donne il problema della calendarizzazione è reso in qualche modo più semplice dal fatto che Eurolega ed EuroCup hanno chiuso i battenti anticipatamente, almeno per quanto riguarda quest’annata.

Un breve sguardo anche al di là dell’oceano: in NBA tutto lascia pensare che ci sarà, se ci sarà, una ripresa della regular season nel mese di giugno, con il tentativo di sperimentare una stagione che si conclude ad agosto. Da vedere l’impatto di una simile situazione su due fronti: quello delle Olimpiadi, se mai si disputassero, con l’eventuale rinuncia di parecchie superstar, quello della WNBA, che normalmente gioca la propria stagione da maggio a settembre (quest’anno ci tornerebbe Cecilia Zandalasini, dopo una stagione di pausa), ma anche per quanto riguarda draft, free agency e altri aspetti, non ultimo quello relativo all’annata 2020-2021.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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