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Beach volley, Tokyo 2020: le speranze di medaglia dell’Italia alle Olimpiadi 2021. Lupo-Nicolai ci riprovano, Menegatti-Orsi Toth outsider

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Tokyo 2020 o 2020+1 cambia poco per il beach volley italiano che ha in Daniele Lupo e Paolo Nicolai i grandi protagonisti anche in vista dei Giochi rinviati al prossimo anno. Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth hanno ottime possibilità di esserci, mentre per Adrian Carambula ed Enrico Rossi il rinvio anche dei tornei di qualificazione riapre l’opportunità di centrare una complicata qualificazione.

Quella composta da Daniele Lupo e Paolo Nicolai è l’unica coppia azzurra, ad oggi, ad avere la certezza della qualificazione olimpica, in virtù del posto conquistato nel torneo pre-olimpico di Pechino nello scorso settembre. Lupo/Nicolai si sono sempre fatti trovare pronti finora all’appuntamento a Cinque Cerchi con il quinto posto di Londra e lo splendido argento di Rio e anche per Tokyo tutto lascia pensare che possano disputare un grande torneo da assoluti protagonisti quali sono stati per tutta la stagione scorsa, iniziata malissimo con l’infortunio di Lupo e proseguita con una serie di piazzamenti ai piedi del podio comunque di grande spessore e con il quinto posto iridato, migliore di sempre per la coppia azzurra.

L’unico torneo fin qui disputato in una stagione che rischia di chiudersi qui, Doha, ha detto che Lupo e Nicolai sono sulla strada giusta da tanti punti di vista, in particolare il servizio che appare migliorato rispetto alla stagione passata e il muro di Nicolai, da sempre uno dei punti di forza della coppia azzurra che lo scorso anno non aveva funzionato alla perfezione. Serve un pizzico di continuità in più nella fase di cambio palla (la cui mancanza è costata carissima nella sfida con Ehlers/Fluggen) ma fra un anno sarà cambiato lo scenario e dunque andrà rivisto tutto il panorama di rivali che si troveranno di fronte gli azzurri, tenuto conto che i norvegesi Mol/Sorum e i campioni del mondo russi Stoyanovskiy/Krasilnikov, al momento, sembrano un gradino sopra a tutti i rivali.

Menegatti/Orsi Toth, attualmente qualificate per Tokyo, vedono avvicinarsi il traguardo della prima presenza di coppia al torneo olimpico ma ci sarà ancora da soffrire per loro nella prima parte della prossima stagione. Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth non possono concedersi distrazioni di sorta perché il vantaggio che hanno sulle coppie che inseguono è davvero risicato. Le azzurre occupano al momento la posizione numero 13 del ranking olimpico. A qualificarsi saranno le prime 15 della graduatoria con un massimo di due coppie per nazione ed esclusi i binomi già qualificati per aver vinto il Mondiale, in campo femminile le canadesi Pavan/Humana-Paredes, e quelli che hanno vinto il torneo di Pechino, le spagnole Elsa/Liliana e le lettoni Graudina/Kravcenoka.

Situazione fluida, quella delle posizioni di rincalzo per la qualificazione olimpica femminile, con otto tornei 4 stelle ancora da disputare e un Grande Slam a Roma a chiudere il percorso. Menegatti/Orsi Toth dovranno fare attenzione soprattutto alle coppie che le seguono in classifica, con un occhio anche a chi in questo momento le precede, come le elvetiche Heidrich/Vergè-Deprè e le tedesche Borger/Sude. A breve le azzurre scaleranno di un posto perché sopra di loro in classifica si troveranno le australiane Clancy/Artacho del Solar a cui mancano due tornei per raggiungere quota 12 e già ora hanno un punteggio migliore delle italiane e proprio le coppie che non hanno ancora disputato la quota minima dei 12 tornei sono quelle che minacciano la qualificazione delle azzurre: le russe Makroguzova/Kholomina, vittime di infortunio lo scorso anno e le ceche Hermannova/Slukova, anche loro fermate da un infortunio nella passata stagione, hanno la potenzialità per superare la coppia azzurra in classifica e, a quel punto, alle italiane non resterebbe che tenersi alle spalle i binomi che ci sono già ora e le difficoltà non mancano visto che le più immediate inseguitrici sono le tedesche Ludwig (che vuole difendere il titolo conquistato a Rio) e Kozuch, vincitrici delle World Tour Finals di Roma e in grande crescita nella seconda parte della scorsa stagione, le olandesi Stubbe/Van Iersel, le sempre insidiose slovacche Strbova/Pridalova (ex Dubovcova) e le austriache Schutzenhofer/Plesiuschnig.

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