Biathlon
Biathlon, la Norvegia è sempre padrona della staffetta femminile: sbancata anche Nové Město! Per l’Italia una dignitosa sesta posizione
Staffetta femminile nella Coppa del Mondo di biathlon ormai significa solo Norvegia. Arriva la sesta vittoria su sei in stagione, la settima consecutiva (mai accaduto nella storia) per la formazione nordica che anche senza Marte Røiseland si prende di prepotenza la 4x6km di Nové Město na Moravě. Solo 8 ricariche utilizzate complessivamente dal quartetto formato da Karoline Knotten, Ida Lien, Ingrid Tandrevold e Tiril Eckhoff che proprio al tiro nell’ultima serie della competizione si libera di Francia e Ucraina e vola in solitaria verso un successo che alla fine arriva con 29″ sulla formazione transalpina (Julia Simon, Justine Braisaz, Chloe Chevalier, Anais Bescond).
Sul terzo gradino del podio a 57″ alla fine sale la Germania (Karolin Horchler, Vanessa Hinz, Franziska Preuss e Denise Herrmann), favorita numero uno della vigilia ma penalizzata dal solito lancio debole della trentenne di Ruhpolding e da un sorprendente, in negativo, poligono in piedi di Preuss. Per le tedesche alla fine è bastata la volata di Herrmann per battere l’Ucraina, certamente delusa poiché in testa dal primo metro di questa corsa fino all’ultimo poligono dove Pidhrushna ha purtroppo tremato.
Quinta posizione per la Russia a 1’11”, che precede il quartetto azzurro al miglior risultato stagionale nel format. Lisa Vittozzi, Federica Sanfilippo, Michela Carrara e Dorothea Wierer hanno certamente disputato una buona prova, terminando a 2′ dalla testa, ma un problema con il caricatore (e poi anche di percentuali) di Sanfilippo nel primo poligono a terra ha letteralmente tagliato le gambe alle nostre ambizioni e alla fine non è rimasto altro che lottare per il sesto posto contro la Svezia.
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La Cronaca.
Il primo giro diventa subito un piccolo fortino per Vittozzi, intelligente a spingere e non restare troppo passiva. La prima serie dice bene a Ucraina e Austria, in pressione con Merkushyna e Schwaiger, ma anche Lisa limita i danni sparando rapidamente nonostante due ricariche come la francese Simon. Bene anche Horchler, mentre Knotten si salva solo all’ottavo colpo e mantiene a galla la Norvegia. Italia e Ucraina scappano insieme nel secondo giro, acquisendo qualche secondo di margine su Francia e Germania, mentre Knotten continua a dare segnali di difficoltà. Il vento è assoluto protagonista del poligono in piedi e Vittozzi si dimostra maestra nell’interpretarlo, uscendo in testa con margine, bene in questa occasione Norvegia e Svezia che risalgono da dietro mentre si salvano in extremis Francia e Germania. L’ultimo giro è ancora favorevole all’italiana che cambia con 11″ su Yurlova e Merkushyna, poi Simon paga 18″, Knotten e Skottheim a 31″ e Germania a 42″ con l’ennesimo disastro di Karolin Horchler.
Sanfilippo parte in maniera controllata e perde qualcosa dalle inseguitrici, che per la frazione sono diventate Dzhima, Starykh e Braisaz, che entrano al poligono con meno di 10″. Un problema con il caricatore penalizza molto l’altoatesina che dopo aver colpito i primi quattro entra in totale confusione e ne manca tre consecutivi, salvandosi solo con l’ultima ricarica. In testa continuano Ucraina, Francia e Russia, bene anche Davidova che riporta in alto la Repubblica Ceca, quarta davanti a Norvegia, Svezia e Germania che in questa frazione scheirano Lien, Magnusson e Hinz. L’italiana esce dal poligono con 45″ e ne perde altri dieci nella tornata prima di quello in piedi, dove si comporta molto meglio trovando un 5/6 che .le fa recuperare moltissimo visto che davanti girano tutte (Braisaz, Starykh e Davidova) e così ne approfittano soprattutto Magnusson e Vanessa Hinz che si riportano ai piedi del podio provvisorio alle spalle di Dzhima. La norvegese Lien, all’esordio in una staffetta di Coppa, si difende con i denti e si ritrova insieme alle tre Nazioni che poco prima occupavano le posizioni di testa. Il cambio di metà gara dice Ucraina +10″ su Svezia e Polonia, +20″ sulla Germania, +28″ sulla Russia poco avanti a Norvegia e Francia, Italia a 47″.
Molto forte nei primi metri della terza frazione Tandrevold, che si riporta subito su Preuss lasciando sul posto l’anello debole della staffetta francese, Chloe Chevalier. Valj Semerenko, Elvira Oeberg e la polacca Maka restano più o meno sugli stessi tempi nel primo giro. Bene l’esperta ucraina ma ancora più spettacolare Preuss che chiude il gap a 10″, poi Kuklina mantiene a galla la Russia a 17″, poi Francia e Norvegia a 25″ con una Tandrevold da 5/6 ma abbastanza lenta. Ottimo primo poligono di Michela Carrara che con lo zero esce a 55″ dalla testa. Perdono tutte nel secondo giro da Semerenko che però va in crisi sull’ultimo e si mangia tutto il margine su Russia, Francia e soprattutto Norvegia che si rimette in posizione ideale per vincerla. Preuss incredibilmente gira e getta al vento il buon lavoro fatto fino a qui, uscendo con 30″ dalla testa. Ancora bene Carrara con una sola ricarica che resta attorno al minuto dalla testa. Chloe Chevaier e Valj Semerenko tengono il passo di Tandrevold e restano agganciate, mentre Kuklina e Preuss perdono terreno. Herrmann parte la sua caccia a 30″ da Eckhoff, Pidhrushna e Bescond, mentre per Wierer il ritardo è di 1’25” complice un ultimo giro faticoso per Carrara.
La furiosa tedesca vola sulla neve e già nel primo giro fa capire che vuole provare a vincere ugualmente, nonostante le avversarie di peso, riportandosi a 20″ dalla Norvegia, principale rivale. Una ricarica per Bescond e Eckhoff ma chi vola via è Pidhrushna con lo zero. Herrmann prende i primi 4, poi pasticcia due volte e di fatto deve forse alzare definitivamente bandiera bianca uscendo a 40″ dalla testa. Wierer con 5/6 ma molto controllata sugli sci, resta tra sesta e settima posizione a 1’34”, in compagnia di Persson. Le tre fuggitive restano insieme, Eckhoff preferisce non forzare per mantenere controllo in vista dell’ultima serie. E fa bene perché la norvegese trova lo zero e vola verso la sesta vittoria consecutiva nella staffetta femminile, inseguita a 4″ da Bescond. Retzova esce dal poligono terza a 47″ approfittando del giro di penalità sorprendente di Pidhrushna, ma entrambe hanno solo un minimo margine di 10″ sulla Germania di Herrmann. La battaglia con l’esperta ucraina si prolunga fino all’ultimo metro ma la cilindrata dell’ex fondista alla fine è troppo dominante. Wierer si riporta su Persson e ha la meglio per una sesta posizione che è il miglior piazzamento stagionale.
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Foto: F.Angiolini