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Calcio, 2004: l’ultima grande Under 21 dell’Italia. Dal titolo europeo al bronzo olimpico

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Non è certamente un caso che l’ultima grande Under 21 di calcio dell’Italia sia datata 2004, esattamente due anni prima che la Nazionale maggiore compisse l’impresa in Germania e portasse a casa il quarto titolo mondiale della storia del Bel Paese. Una piccola parte del contingente azzurro che trionfò a Berlino era infatti costituito da alcuni di quei talenti che due anni prima avevano conquistato il titolo europeo e ottenuto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene. Andiamo a rivivere i fasti di quella selezione, l’ultima nidiata di giovanissimi in grado di esaltare gli appassionati di tutta Italia.

Al timone di quella squadra c’era Claudio Gentile, che aveva formato un gruppo estremamente solido: il 3-5-2 azzurro si basava principalmente su una difesa arcigna (Bonera-Bovo-Barzagli), sulla qualità di De Rossi come perno di centrocampo e sulla vena realizzativa di Gilardino, assistito da uno sgusciante Sculli. L’Europeo andava in scena in Germania dal 27 maggio all’8 giugno e la selezione nostrana era già ai nastri di partenza una delle formazioni più quotate: ad unirsi al valore tecnico della rosa c’era anche la forza della tradizione, dal momento che a partire dal 1992 l’Italia aveva vinto addirittura quattro dei sei Campionati Europei Under 21 disputati, con le uniche eccezioni del 1998 e del 2002.

La partenza degli azzurrini fu però ad handicap a causa della sconfitta nel match inaugurale contro la Bielorussia di Alexander Hleb (1-2). L’esordio negativo obbligava l’Italia a fare risultato nelle restanti due partite del girone contro Serbia-Montenegro e Croazia: la missione venne portata brillantemente a termine grazie ai successi per 2-1 (con doppietta di Sculli) e 1-0 (con timbro di De Rossi), che regalarono alla squadra di Gentile il primato del raggruppamento. In semifinale l’Italia affrontò il Portogallo, che venne sconfitto per 3-1 grazie alla doppietta di Gilardino e alla rete di Pinzi. In finale gli azzurrini incrociarono nuovamente la Serbia-Montenegro: il goal di De Rossi nel primo tempo incanalò la sfida sui binari giusti e i sigilli di Bovo e Gilardino (capocannoniere del torneo insieme allo svedese Elmander) nei minuti conclusivi decretarono il 3-0 e diedero ancora più vigore all’apoteosi italiana.

A giocarsi la gloria alle Olimpiadi di Atene fu sostanzialmente lo stesso gruppo, rafforzato dalle presenze di Pirlo e Pelizzoli come fuoriquota. L’Italia venne inserita nel gruppo B insieme a Paraguay, Ghana e Giappone. Anche in questo caso la partenza non fu delle migliori, dal momento che gli azzurrini chiusero sotto 2-0 il primo tempo del match inaugurale contro il Ghana: nella ripresa, però, una reazione d’orgoglio li sospinse al pareggio, ratificato dalle marcature di Pinzi e Gilardino. Il centravanti del Parma confermò lo stato di grazia nel corso della seconda partita contro il Giappone realizzando la doppietta che trascinò l’Italia alla vittoria per 3-2. La sconfitta contro il Paraguay nell’ultimo incontro della fase a gironi ci relegò al secondo posto ma non intaccò la qualificazione ai quarti di finale.

L’avversario fu il Mali, che aveva chiuso al primo posto il girone A. Gli azzurrini riuscirono ad imporsi soltanto ai tempi supplementari in un match estremamente complicato: a risultare decisivo fu Bovo, la cui rete al minuto 116 valse la semifinale contro l’Argentina. L’Albiceleste era però un’autentica corazzata: la stella era indubbiamente Carlos Tevez, ma attorno a lui ruotavano tanti talenti promettenti come Mascherano, Lucho Gonzalez, Heinze, D’Alessandro e Delgado, tanti dei quali poi affermatisi ad alti livelli. I sudamericani avevano stravinto tutte le partite giocate in precedenza e la semifinale con l’Italia non fece eccezione: Tevez aprì le marcature in avvio di gara e nella ripresa Lucho e Mariano Gonzalez siglarono il roboante e definitivo 3-0. La debacle contro l’Argentina, poi vincitrice del torneo, non abbatté gli azzurrini, consapevoli del fatto che era ancora in palio un piazzamento sul podio che mancava addirittura dal 1936. La finale per il terzo posto contro l’Iraq venne decisa ancora una volta da Gilardino, il cui gol in apertura di match regalò all’Italia una prestigiosa medaglia di bronzo e chiuse in bellezza la storia dell’ultimo ciclo vincente a livello Under 21.

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antonio.lucia@oasport.it

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Foto: LaPresse

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