Calcio
Calcio, Federico Bernardeschi sul Coronavirus: “Abbiamo fatto morire donne e bambini, ora siamo noi gli emarginati, ricordiamocene”
“Un virus sta dominando le nostre paure. Ci terrorizza, limita la nostra libertà, ci fa disprezzare l’altro. Abbiamo chiuso i porti a chiunque, rintanandoci nella nostra fedele cerchia, criticando gli altri la mattina al bar o in coda al supermercato durante la folle corsa per accaparrarci l’ultimo inutile pezzo di pane, che deve essere il nostro e di nessun altro, manco fosse la fine del mondo. Abbiamo deciso di offendere, cacciare, allontanare. Abbiamo fatto morire donne e bambini, perché prima veniva la nostra sicurezza, la nostra ricchezza e poi le loro vite. E adesso siamo noi gli emarginati, siamo noi ad essere discriminati e cacciati, rinchiusi tra i confini di un Paese che soffre. Quando tutto questo finirà, ricordiamoci di questi giorni, di questa sofferenza, di questa isteria che ci ha trasformato in animali mossi solo dall’istinto di sopravvivenza, senza ragione, senza rispetto per nessuno. Ricordiamocelo poi, di come ci trasformano disperazione e paura di morire. Ricordiamocelo quando ad aver paura sarà qualcun altro, che chiede aiuto“.
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Sono queste le parole su Instagram del calciatore della Juventus Federico Bernardeschi in merito alla problematica che, in un modo o nell’altro, ci sta colpendo tutti. Il Coronavirus, entrato a far parte nella nostra quotidianità, è stato valutato in chiave sociale dal giocatore della Vecchia Signora. Parole che possono far discutere e volte a evidenziare l’evoluzione del viver comune nei nostri confini. 3858 casi di positività totali, 148 morti , 414 guariti e 351 pazienti in gravi condizioni sono numeri che parlano da soli. Ognuno può dare la risposta che crede, Bernardeschi ha espresso la sua posizione.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse