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Chiara Cainero, tiro a volo: “Giusto rinviare le Olimpiadi. Mi mancano le gare, ma è bello stare in famiglia”

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Quattro Olimpiadi disputate e due medaglie conquistate: l’oro di Pechino 2008 e l’argento di Rio 2016, quest’ultimo dietro alla compagna e amica di nazionale Diana Bacosi, in una doppietta che resterà per sempre negli occhi dell’Italia sportiva.
Chiara Cainero (Centro Sportivo Carabinieri) è una donna, una mamma, un’atleta come non ce ne sono tante nel panorama sportivo italiano e internazionale. Quando riceve la nostra chiamata è a casa con i suoi due bambini: potrebbe allenarsi all’aperto nel campo di tiro di Porpetto nel suo Friuli, eppure – non essendoci gare da preparare – ha scelto di tenersi in forma lavorando nell’ambiente domestico, elaborando i suoi pensieri, ma soprattutto godendosi la famiglia. Di seguito le sue parole ad OA Sport.

Chiara, la prima questione che ci sentiamo di porti è: come hai preso la notizia del posticipo delle Olimpiadi?
“Guarda, quando è iniziato tutto questo, una cosa del genere era ipotizzabile. Da italiana in primo luogo, visto quello che stiamo affrontando, e da atleta, in seconda fase, posso dirti che non sarà facile pensare di stare fermi forse un anno per ripreparare le Olimpiadi ma ci organizzeremo e capiremo, in base alla data, come programmarci sperando che nel 2021 ci facciano fare qualche gara o delle tappe di Coppa del Mondo. 
Viste le condizioni planetarie attuali, non posso negare di essere stata contenta della notizia del posticipo: è una situazione con cui tutti devono e dovranno fare i conti, noi cercheremo di farlo nel migliore dei modi”.

Voi dello skeet, tu, Diana Bacosi, Gabriele Rossetti e Tammaro Cassandro, avete avuto la notizia della composizione della squadra olimpica il 3 marzo: da quel momento in poi di fatto non avete avuto opportunità di fare più nulla su un campo da tiro a differenza degli atleti del trap che comunque hanno avuto la prova di Coppa del Mondo a Cipro.
“La FITAV, considerando la nostra situazione già con tutti gli slot pieni in vista delle Olimpiadi, ha preferito non farci partire dando precedenza ai tiratori del trap, per i quali manca ancora la carta olimpica maschile e alle prese con il criterio del ranking mondiale. Da lì in poi tutte le gare sono state praticamente cancellate: aspettiamo l’ufficialità del Campionato Europeo, da noi inquadrato come una buona gara di preparazione verso Tokyo e con in palio comunque un titolo internazionale, ma a questo punto dubito fortemente che si disputi come’era previsto, a maggio in Francia”.

In questo momento qual era il tuo programma di allenamento, cosa stavi facendo?
“Fino a fine febbraio noi eravamo in allenamento, in vista della Coppa del Mondo di Nicosia, dopo di che è successo quello che ho raccontato prima. Noi, da decreto legge, rientriamo fra l’altro nella fascia degli atleti di interesse nazionale quindi potremmo uscire sia per andare a correre sia per recarmi al campo di tiro a sparare, ma non lo faccio: in primis perchè non ci sono gare da preparare e in secondo luogo per rispetto delle misure attuali; nonostante poi all’interno dell’impianto io sarei del tutto sola a sparare.
Preferisco lavorare diversamente a casa: ogni giorno faccio qualcosa coinvolgendo anche i miei due bambini, con cui sto trascorrendo molto tempo”.

Ecco a proposito di bambini e famiglia. Tutti conosciamo l’amicizia che ti lega a Diana Bacosi, anche lei mamma e tiratrice, vi siete sentite dopo la notizia del posticipo delle Olimpiadi?
“Con Diana ci sentiamo costantemente, anche lei è a casa con suo figlio: speriamo che la situazione migliori, anche per poter riabbracciare i nostri cari. Neppure lei si allena, come in realtà qualsiasi membro della Nazionale. Il direttore tecnico Andrea Benelli, nella chat di gruppo che abbiamo, ci ha raccomandato prima di tutto la salute”.

Secondo te questa modifica temporale nell’arco degli eventi, ovviamente non voluta da nessuno ma puramente casuale, potrebbe modificare le previsioni olimpiche nella vostra specialità?
“Al momento è difficile dare una risposta. Può dipendere anche da come ogni singola persona affronta il problema: ormai è successo, bisogna mettere da parte i mesi che verranno e poi ripensare ad avvicinarsi all’evento. Il sogno olimpico è talmente una cosa eccezionale che poi quando riprenderanno gli allenamenti e la vita quotidiana si potrà tornare in carreggiata. E’ probabile che si arrivi ai Giochi con molte meno gare sulle spalle, ma il tiro a volo ha un vantaggio: non è né il nuoto né l’atletica né la scherma, un anno in più a livello fisico è difficile che ci condizioni. La cosa più pesante è non essere in pedana per competere, non avere obiettivi nel breve: ma le condizioni saranno queste per tutti”.

Nello skeet dobbiamo aspettarci ancora un duello Italia vs USA?
“E’ probabile, ma attenzione anche al movimento cinese che sta venendo fuori in maniera decisa. Al femminile, visti i Trials che hanno condotto, non ci dovrebbe essere Kimberly Rhode ma al suo posto Amber English e Austen Smith sono comunque molti forti, sempre che non rifacciano tutto visto il posticipo delle Olimpiadi; anche se al momento è improbabile considerando la mancanza di gare”.

Il tiro a volo, essendo uno sport che tutti gli anni ha nel suo calendario Europei e Mondiali, non è meno stravolto di altre discipline dal fatto che l’anno prossimo vi sia comunque una “gara importante” da preparare o la cadenza quadriennale comunque diventa un fattore?
“Questo più che altro ci ha scombussolato la routine: andare al campo, allenarsi, rompere i piattelli. Potrei anche farlo perchè ho la certificazione del CONI ma non mi va, anche perchè da persona prima che da atleta son preoccupata per quello che sta succedendo intorno a noi. A un certo punto ho creduto anche che le Olimpiadi potessero venir cancellate. Vedremo il prossimo anno, intanto pensiamo a trascorrere questo momento di aggregazione familiare, cosa che per noi atleti non è sicuramente usuale; poi quando sarà il momento torneremo ad allenarci, magari sfidando anche le fredde temperature di una stagione come l’autunno o l’inverno dove di solito noi siamo in scarico”.

C’è un messaggio finale che ti senti di lasciare?
“Le parole utilizzate da Francesca Schiavone nel suo messaggio su Instagram sono state bellissime: essere in salute è la più grande libertà che si possa avere.
Credo che questo momento, in cui tutte le famiglie sono confinate nello stare a casa, debba essere visto come una opportunità per stare tutti assieme. Personalmente trovo molto bello poter stare tanto tempo con mio marito e con i miei figli e avere la possibilità di condividere con loro giochi, pranzi, cene ed attività: cose che con la vita frenetica, soprattutto di noi più grandi, non capita molto spesso.
Mi auguro che alla fine di tutto questo si possa ripartire tutti insieme verso le Olimpiadi: i Giochi devono essere un momento di gioia dove festeggiare con delle medaglie, qualsiasi nazione sia vincitrice”.

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michele.cassano@oasport.it

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Foto: FITAV

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