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Ciclismo
Ciclismo fermo almeno fino al 3 aprile. Le decisioni dell’UCI: “Valuteremo possibili rinvii di corse annullate”. E il Giro d’Italia…
Il mondo del ciclismo si ferma almeno fino al 3 aprile. Questa è la decisione dell’UCI che ha adottato questa misura dopo aver ascoltato le valutazioni effettuate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sul coronavirus. L’ultima corsa andata in scena è dunque la Parigi-Nizza che si è conclusa ieri, da adesso e per almeno tre settimane non si scenderà più in strada e le biciclette non si muoveranno (parliamo di ciclismo su strada ma il discorso vale anche per tutte le altre discipline).
L’obiettivo è quello di garantire la sicurezza sanitaria di ciclisti, squadre, organizzatori di eventi, pubblico, partner e media. L’Unione Ciclistica Internazionale ha già registrato oltre cento rinvii/annullamenti e, per quanto riguarda la strada, si è consultato con gli organismi che rappresentano gli organizzatori (AIOCC), le squadre (AIGCP) e i ciclisti (CPA). Per quanto riguarda le richieste di rinvio di eventi, l’UCI comunicherà in una fase successiva l’eventuale ricollocazione di nuove date, secondo le possibilità offerte dal Calendario internazionale UCI ma senza alcuna garanzia. Tra queste c’è anche il Giro d’Italia che non scatterà più il prossimo 9 maggio e che si spera di recuperare più in avanti nel corso dell’anno come la Milano-Sanremo, il Giro delle Fiandre e probabilmente anche le altre Classiche del Nord che dovrebbero essere annullate nei prossimi giorni. Prevista anche una variazione nel calendario di qualificazione olimpica per quanto riguarda BMX e mountain-bike che devono ancora completare il proprio percorso.
Queste le dichiarazioni del Presidente David Lappartient: “La situazione internazionale legata al coronavirus è accelerata bruscamente negli ultimi giorni, soprattutto in Europa, il che ha spinto le autorità ad adottare misure drastiche che hanno un impatto notevole sul nostro sport in particolare. Di fronte a questa situazione senza precedenti e in evoluzione, dobbiamo adattare e adottare le misure necessarie per garantire, per quanto possibile, la sicurezza delle persone ai nostri eventi e l’equità sportiva. Con le forti decisioni prese in merito al calendario internazionale UCI e alla procedura di qualificazione olimpica, stiamo fornendo le risposte attese per le persone nel nostro sport. Le sfide che affrontiamo alla luce della situazione attuale richiedono che tutti i membri della famiglia ciclistica e del movimento olimpico siano uniti e forti”.
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stefano.villa@oasport.it
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