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Ciclismo, i Mondiali dell’Italia: Stoccarda 2007, il bis arcobaleno di Paolo Bettini – VIDEO

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Da sempre nella storia dello sport se vincere è difficile, confermarsi se possibile lo è ancora di più. Nel mondo del ciclismo, da sempre terra di sorprese e mille variabili, laurearsi per due volte di fila campione del mondo sembra a maggior ragione qualcosa di impossibile. Ci è riuscito nel 2007 l’attuale commissario tecnico della nazionale italiana Paolo Bettini, con un’azione che ha cancellato l’aura di negatività che quella stagione gli aveva portato in dono.

Quel biennio non ha nulla a che vedere con tutto ciò che ha riempito la carriera dell’allora trentatreenne livornese. Il 2 ottobre del 2006, dopo una stagione ciclistica trionfale terminata con la vittoria della classifica a punti al Giro, la maglia di campione italiano e il sogno mondiale coronato il 24 settembre a Salisburgo, Paolo perde infatti suo fratello Sauro, dieci anni più grande di lui e anch’egli ciclista, in un terribile incidente stradale.

Bettini giunge quindi a Stoccarda con la maglia arcobaleno da difendere e un ulteriore grana da risolvere. Il suo compagno di squadra tedesco Patrick Sinkewitz (squalificato da poco per doping) lo ha infatti accusato di avergli passato il Testogel (cerotto a lento rilascio di testosterone, ndr). Paolo viene informato delle dichiarazioni del teutonico e si scaglia contro il suo ex-compagno di squadra, minacciandolo di ricorrere alle vie legali. L’Uci si schiera con l’azzurro e gli permette di correre per difendere il titolo. L’opinione pubblica e l’intero popolo tedesco, no.

Il clima che si respira a Stoccarda, alla vigilia della prova in strada maschile del Campionato Mondiale 2007, è qualcosa di surreale. La vicenda doping sta impazzando sui giornali e campioni quali il belga Eddy Merckx e gli italiani Gianni Bugno e Felice Gimondi sono stati dichiarati come “non benvenuti” dagli organizzatori. Bettini ha addosso una pressione incredibile.

La corsa si fa dura fin dall’inizio e Spagna e Italia si marcano a vicenda in tutti i giri del circuito cittadino, inviando entrambe degli uomini in fuga. Le azioni si susseguono le une sulle altre e sulla salita finale dell’Herdweg un gruppo di quindici uomini si porta davanti, consapevole di giocarsi il Mondiale. L’Italia riesce a piazzarvi Bettini,Filippo Pozzato e Davide Rebellin.  A dieci chilometri dal traguardo si sgancia un terzetto, con il campione in carica, Frank Schleck (Lussemburgo) e Stefan Schumacher, ultima speranza teutonica. Più indietro Rebellin e Pozzato impediscono agli iberici di rientrare. Nel finale si aggiungono al terzetto anche l’australiano Cadel Evans e il russo Aleksandr Kolobnev. Sull’ultimo strappo Paolo scatta con una rabbia disumana e un’incredibile voglia di rivalsa sulla vita negli occhi. Kolobnev e Schumacher possono solo seguirlo a distanza.

Sarà ancora oro iridato, in un bis che mancava proprio da Gianni Bugno nel 1990-91. Sarà una vittoria con una dedica speciale. L’ennesima rivincita di un uomo che quel giorno voleva solo andare in bicicletta e scattare più forte di tutti, dimenticandosi di tutto il resto. Paolo Bettini è campione del mondo, di nuovo.

Di seguito il video dell’impresa dell’azzurro:

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michele.giovagnoli@oasport.it

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Foto: LaPresse

 

 

 

 

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