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Coronavirus, cosa accade per chi non rispetta la quarantena? Le possibili sanzioni

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Siamo in un momento di grande difficoltà. La diffusione del Coronavirus nel nostro Paese evolve purtroppo con grande velocità e gli ultimi dati sono preoccupanti: 6.387 i malati e 366 vittime. Cifre che non possono far stare tranquilli e di conseguenza il Governo sta cercando in ogni modo di minimizzare gli effetti del contagio con norme molto limitative e da seguire con grande attenzione.

Stando al D.L. 23 febbraio 2020, n. 6 al fine di contenere la diffusione dell’epidemia da Coronavirus (Covid-19), è prevista la misura della quarantena con sorveglianza attiva, ovvero un periodo di isolamento a cui vengono sottoposti i soggetti ritenuti portatori di agenti infettivi. Il periodo è stato fissato in due settimane (14 giorni), così parametrandolo al periodo di incubazione.

L’Ordinanza del Ministero della Salute, poi, prevede due obblighi:

– le Autorità sanitarie territorialmente competenti devono applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per giorni quattordici, agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19;

– gli individui che, negli ultimi quattordici giorni (rispetto al 21 febbraio), hanno fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, come identificate dall’OMS, devono comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente.

Che cosa accade per chi non rispetta le “regole”? L’art. 3 del d.l. n. 6 del 23 febbraio 2020, al comma IV statuisce che “Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, il mancato rispetto delle misure di contenimento di cui al presente decreto è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale”. La sanzione, per l’inosservanza di un provvedimento dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene, è:

– l’arresto fino a tre mesi,
– l’ammenda fino a 206,00 euro.

Ci sono queste opzioni perché vi possono essere reati tali da “produrre un pericolo per la salute pubblica” e per i quali vi può essere l’arresto.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse

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