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Coronavirus, Giovanni Malagò: “Il calcio si deve adeguare alla realtà dell’Italia. Le Olimpiadi? Nessuna controindicazione dal Cio”

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Il coronavirus sta mettendo in ginocchio l’Italia e sta portando a una lunghissima serie di cancellazioni e di rinvii di eventi sportivi. Il Governo sta varando nuove misure e potrebbe obbligare allo svolgimento di manifestazioni esclusivamente a porte chiude per i prossimi 30 giorni, la situazione è molto complicata nel nostro Paese e si naviga a vista per cercare di ridurre il rischio contagio e arginare la diffusione del COVID-19. Giovanni Malagò, Presidente del Coni, sta naturalmente vivendo ore molto calde e ha rilasciato rilevanti dichiarazioni a TGCOM 24: “Il calcio si deve adeguare a quella che è la realtà sotto gli occhi del Paese, non può andare avanti da solo. Si deve navigare il più possibile a vista cercando di fare una programmazione“.

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I rinvii di Juventus-Milan e Napoli-Inter, semifinali di ritorno della Coppa Italia, e di alcune partite di campionato stanno facendo discutere. Il numero 1 dello sport italiano si è dilungato anche sulla possibilità della cancellazione/rinvio delle Olimpiadi di Tokyo 2020 che sono in programma dal 22 luglio al 9 agosto: “Ho un unico riferimento, che è il Cio. Parlo quotidianamente con Losanna, non c’è nessuna controindicazione da parte del Cio. Poi se gli organi istituzionali del Giappone dicono altro io, come Presidente del Coni, devo comunque basarmi su quello che mi dice il Cio“.

Giovanni Malagò ha poi proseguito: “Non posso fare un discorso solo su una disciplina e non tener conto delle altre. Ieri si è giocata Olimpia-Real di Eurolega di basket a porte chiuse a Milano. Parlo di basket ma ci sono decine di situazioni che si stanno svolgendo. E non avete idea delle complicazioni per gli atleti in giro per il mondo con tutte le complicazioni. Credo che tutte le discipline debbano avere la stessa considerazione. Lupo e Nicolai hanno già il pass olimpico, sono in Florida dove hanno fatto una preparazione al caldo e sarebbero dovuti venire quattro giorni a Formia per poi andare in Qatar per un torneo importante per il ranking. Gli hanno comunicato che non possono passare per Roma per andare in Qatar. Poi è uscita una regola: chi è stato in Italia nei 30 giorni precedenti all’arrivo in Qatar doveva stare comunque in quarantena. Nel frattempo un’altra coppia non ancora qualificata doveva partire per il Qatar ma intanto hanno annullato la competizione. È un manicomio“.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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