Ciclismo
Costante Girardengo, il primo campionissimo. Dai sei trionfi alla Milano-Sanremo all’amicizia col bandito Sante Pollastri
Costante Girardengo è stato uno dei primi e più grandi campioni nella storia del ciclismo italiano. Nato a Novi Ligure il 18 marzo 1893, Girardengo era un corridore polivalente che se la cavava su ogni terreno. Era velocissimo, ma andava molto forte anche in salita, in un’epoca in cui, però, al Giro d’Italia le grandi vette non erano ancora state scoperte. Il piemontese poteva vincere le gare in volata, ma anche con azioni a lunga gittata. Durante una carriera durata oltre vent’anni, ha duellato con fuoriclasse del calibro di Alfredo Binda, Gaetano Belloni e Giovanni Brunero.
Come gran parte dei grandi campioni che hanno fatto la storia del pedale, Girardengo esplose già da giovanissimo. Nel 1913, a vent’anni, conquistò il suo primo successo parziale al Giro d’Italia, il primo di nove titoli nazionali e la prestigiosa Roma-Napoli-Roma, la gara più ambita dell’Italia Meridionale.
La Grande Guerra, a cui non prese parte poiché lavorava in fabbrica, gli levò alcuni degli anni migliori della sua carriera. Ad ogni modo, si rifece nelle stagioni seguenti. La gara a cui ha legato maggiormente il suo nome, oltre alla rassegna tricolore, è stata la Milano-Sanremo. La vinse sei volte, record poi battuto da Eddy Merckx, e in tutti i modi. Nel 1918, ad esempio, trionfò con un’azione solitaria in una giornata da tregenda. Nel 1923, invece, fulminò tutti in uno sprint di gruppo.
In particolar modo, furono memorabili i suoi duelli nella Classicissima con Giovanni Brunero. I due piemontesi arrivarono per ben tre volte a giocarsi la Sanremo in una volata tra loro. Girardengo, che era decisamente più rapido, superò il rivale sia nel 1921 che nel 1925. Nel 1922, invece, tale Segalerba, un addetto alla sicurezza, ebbe la bella idea di tagliare la strada ai due campioni mentre stavano sprintando. Giovanni, più lesto, lo evitò. Il povero Costante, invece, lo centrò in pieno.
Ad ogni modo, la Dea Bendata si fece perdonare nel 1928. In quell’edizione Binda sembrava avviato verso il successo, ma prima una scivolata e poi una congestione allo stomaco permisero al 35enne Costante di riprenderlo e superarlo allo sprint. Il Campionissimo con il Trombettiere di Cittiglio si giocò, oltretutto, anche la prima edizione nella storia dei Campionati del Mondo. Sul circuito del Nürburgring, in Germania, i due duellarono sotto una tempesta. Alla fine, però, in quell’occasione fu Alfredo a spuntarla.
Girardengo non vincerà mai la rassegna iridata, anche poiché venne ideata quando ormai era già a fine carriera. Tuttavia, nel 1925 conquistò il GP Wolber, una corsa considerata l’antenata del Mondiale a cui partecipavano i primi tre corridori classificati delle principali gare di Francia, Italia, Belgio e Svizzera.
Specialista delle corse d’un giorno, vinse anche tre Giri di Lombardia, tre Giri del Piemonte, cinque Milano-Torino e praticamente tutte le altre principali gare del calendario italiano dell’epoca. In Svizzera, invece, si impose nel Tour du Lac Léman, la seconda corsa più antica della storia. Più burrascoso, invece, fu il suo rapporto con la Corsa Rosa. Conquistò il Giro due volte, nel 1919 e nel 1923, quando, al termine di un epico duello, superò Brunero per appena 37″, all’epoca il distacco più contenuto mai registrato.
Tante altre volte, però, fu costretto al ritiro dal Giro a causa della sfortuna. Come nel 1921, quando dovette abdicare mentre era in il leader della graduatoria generale e aveva vinto tutte le tappe fin lì disputate. O come nel 1926, ove, mentre era in cima alla classifica, subì l’attacco di una coalizione composta da Binda, Brunero e Belloni dopo aver avuto un problema meccanico.
Oltre che per le imprese in bicicletta, inoltre, passò alla storia anche per una presunta amicizia col bandito Sante Pollastri. Novese come lui, Pollastri fu un criminale e anarchico letteralmente imprendibile per le forze dell’ordine. Il rapporto tra i due ha ispirato numerose opere, dalla nota canzone di Francesco De Gregori alla serie TV Rai del 2010.
Ritiratosi nel 1936, a 43 anni, fu, in seguito, produttore di biciclette nonché sponsor di una squadra professionistica e CT della nazionale sul finire degli anni ’30, quando, sotto la sua guida, Gino Bartali vinse il suo primo Tour de France. Girardengo si spense il 9 febbraio 1978, dopo una vita lunga e ricca di soddisfazioni.
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Foto: Shutterstock