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Emergenza coronavirus: Internet rischia il collasso? Troppo traffico dati, Netflix e YouTube corrono ai ripari

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L’emergenza coronavirus ha cambiato la nostra vita nelle ultime settimane, i cittadini sono costretti a restare a casa e a uscire soltanto per comprovati motivi di lavoro, ragioni di salute o casi di stringente necessità (anche se purtroppo i casi di persone che non rispettano i divieti sono ancora numerosi). Questa lunga permanenza entro le mura domestiche, che si protrarrà almeno fino al 3 aprile ma che sembra essere destinata anche dopo la scadenza prevista, ha indubbiamente cambiato anche le nostre abitutidini e siamo ancora più connessi alla rete internet: per guardare un film, per gustarsi un video, per leggere un quotidiano o un libro, per navigare sui social, ma soprattutto per lavorare visto che lo smart working è stato attivamente intrapreso nelle ultime settimane.
Si sta così rischiando il collasso della rete Internet per sovraccarico.

Si era originariamente pensato a una bufala ma purtroppo la notizia è vera, tanto che le celeberrime piattaforme Netflix e YouTube hanno ricevuto un invito a diminuire la velocità di connessione e lo stesso discorso vale per le piattaforma di gaming online. Thierry Breton, commissario UE per il mercato interno e l’industria, ha comunicato che la congestione internet deve essere limitata e dunque ha individuato la soluzione nell’abbassamento della qualità video delle piattaforme di contenuti audiovisivi. Netflix ha già deciso di ridurre la velocità di trasmissione dati portando a una stimata diminuzione del traffico europeo del 25% e sulla stessa lunghezza d’onda si è portata YouTube anche se non ha svelato in quali modalità.

Anche l’Autorità di Garanzia Italiana si è mossa prevedendo alcune misure rivolge ai vari operatori. Le riprendiamo da Il Salvagente:

  1. Tutti gli operatori autorizzati alla fornitura di reti e servizi di comunicazioni elettroniche devono adoperarsi per individuare soluzioni tecniche per un immediato aumento della banda media per cliente, su rete fissa, di almeno il 30%; ove tecnicamente non possibile, gli operatori forniscono tempestivamente all’Autorità ogni elemento utile ai fini della relativa valutazione;
  2. Fino al 30 giugno 2020, in caso di assenza di copertura da rete fissa a banda larga e ultralarga, gli operatori, su richiesta del condominio o dell’Ente o soggetto giuridico,valutano ogni disponibile soluzione di accesso a banda larga o ultralarga radio (anche FWA), da rendere usufruibile tramite PW comune (singolo accesso condiviso);
  3. Gli operatori raccomandano ai consumatori finali, tramite i canali di comunicazione usuali, di utilizzare in preferenza, da casa, gli accessi fissi (anche wi-fi) per non sovraccaricare la rete mobile;
  4. Gli operatori valutano la possibile adozione tecnica di misure di condivisione degli hot- spot wi-fi dei propri utenti anche nei confronti di utenti terzi, opportunamente identificati,per l’eventuale condivisione di capacità inutilizzata;
  5. Gli operatori propongono misure volte a semplificare e agevolare la ricarica delle SIM da remoto, attraverso procedure on-line;
  6. Gli operatori vigilano, tenuto conto di quanto previsto dalla delibera n. 420/19/CONS e degli esiti preliminari del tavolo tecnico sul teleselling avviato ai sensi della stessa, sul rispetto, da parte di call center e agenzie, delle vigenti norme a tutela dei clienti;
  7. Gli operatori propongono al tavolo permanente misure di flessibilità, fino al 30 giugno 2020, rispetto a possibili situazioni di ritardo nei pagamenti dei servizi di accesso da parte dei propri clienti.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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