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F1, Mondiale 2020: i problemi tecnici evidenziati dalla Ferrari nei Test di Barcellona. Un nascondino o cruda realtà?

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Il Mondiale 2020 della F1 è pronto a partire ma a differenza del passato questi ultimi giorni di attesa hanno un sapore decisamente più amaro. Sono tempi difficili per tutti, e lo sport non è di certo esente dal trauma che il mondo sta vivendo. Il rischio concreto che anche il GP  d’Australia della massima categoria dell’automobilismo venisse fatto slittare o addirittura cancellato, come è accaduto in Qatar per la MotoGP, è stato elevato ma sembra che alla fine tutto si sia risolto al meglio e che i motori stiano per accendersi davvero.

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Dopo un lungo inverno di intenso lavoro è giunto dunque il momento per la Ferrari e per i suoi avversari di avere un primo reale riscontro in pista di quanto si è riuscito a produrre. Le due settimane di test a Barcellona che hanno inaugurato questa stagione 2020 non hanno particolarmente sorriso alla nuova SF1000, parsa non al livello delle rivali dirette, e come se non bastasse ad alimentare il momento complicato della scuderia di Maranello è scoppiata anche la vicenda dell’accordo segreto con la FIA in merito alla power unit 2019, che ha causato una vera e propria ondata d’ira e indignazione da parte dei rivali.

Le sei giornate del Montmeló sono sembrate ai più una grande e sofisticata partita a nascondino, quantomeno per quanto riguarda i top team. Al di là di piccole e grandi innovazioni portate sulle nuove monoposto, tra le quali spicca naturalmente l’ormai celebre DAS Mercedes, la sensazione è stata infatti che tutti abbiano imparato la lezione dei pre-stagionali del 2019, quando la Ferrari uscì con un’aura di imbattibilità rapidamente smontata dagli avversari fin dai primi chilometri a Melbourne. Nessuno ha voluto ripetere questo errore e dunque, nonostante come anticipato i riscontri cronometrici abbiano evidenziato una Mercedes e una Red Bull molto in palla e più pronte della Rossa, è necessario avvicinare con cautela questo weekend e aspettare quantomeno venerdì prima di trarre le prime conclusioni.

Quello che non si può negare sono però le parole del team principal Mattia Binotto, molto e forse troppo dure nel descrivere una situazione che pare addirittura già quasi critica. L’ingegnere italo-svizzero ha sentenziato senza mezzi termini che la SF1000 non è la macchina più veloce e che le possibilità di correre per la vittoria in Australia sono molto basse. La vettura scesa in pista nei test è certamente molto diversa da quella dello scorso anno, forse anche troppo, visto il lavoro fatto per trovare maggior carico aerodinamico, a scapito della velocità pura. Ed è esattamente questo il punto che sta preoccupando il box della Ferrari al momento, un riscontro davvero basso emerso dai primi chilometri in pista che forse non può compensare del tutto la normale limitazione al propulsore con la quale si è scesi sull’asfalto. Allo stesso tempo, però, la pista ha detto anche mostrato una SF1000 decisamente più snella e competitiva nei tratti misti, molto migliorata nella gestione delle gomme e soprattutto affidabile, cosa che non si può certo dire per i rivali della Mercedes.

Quale possa essere la vera Ferrari è davvero difficile saperlo, ma ormai l’attesa è quasi finita e venerdì a Melbourne si comincia finalmente a fare sul serio.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: LaPresse

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