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F1, nuove regole rinviate dal 2021 al 2022: in cosa consistono? La guida completa

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La pausa forzata dettata dal coronavirus ha fermato tutto il mondo dello sport proprio in prossimità dell’inizio della stagione dei motori. Una delle ultime a mollare la presa è stata proprio la Formula 1, con il GP d’Australia che è restato in bilico fino addirittura ad un paio d’ore prima del via delle FP1, salvo poi venire cancellato a causa della positività di un meccanico McLaren. Immediatamente sono slittati tutti gli appuntamenti dei mesi di marzo e aprile, e pochi giorni dopo anche le prime gare europee hanno deciso che il rischio di correre fosse troppo elevato.

In tutto questo, il cambiamento forse più importante di tutti è avvenuto da parte della Federazione, che ha subito utilizzato il pugno duro rinviando lo stravolgimento regolamentare previsto per il 2021 alla stagione successiva. Questo perché naturalmente i team devono avere tutto il tempo e le risorse a disposizione per prepararsi al cambiamento, che dunque slitterà di un anno. Di cosa si tratta esattamente quando si parla di questa rivoluzione regolamentare? Cosa cambierà nello specifico? Andiamo a dare un’occhiata.

L’aerodinamica.  Le nuove auto saranno esteticamente molto diverse, non sarà questione di dettagli; continueremo a sentire il suono inconfondibile dei motori ibridi, ma l’aerodinamica verrà rivoluzionata. Il profilo sarà decisamente più semplice e allo stesso modo anche i due alettoni torneranno più minimali, scompariranno certi elementi come i deviatori di flusso e tutte quelle appendici aerodinamiche molto utilizzate in questi anni. Per un occhio esterno però la novità più grande riguarderà i cerchioni, che passeranno dai 13 pollici attuali ai 18 del 2022, un elemento che porterà a livello prestazionale un forte miglioramento dell’inserimento in curva delle vetture generando maggiore carico aerodinamico.

I sorpassi. Il motivo di questo stravolgimento è soprattutto uno ed è il solito: il sorpasso. Al di là degli ancora molti fedeli di questo sport che sanno leggere le situazioni interne, per lo spettatore della domenica una corsa di Formula 1 è ormai da molto tempo un agglomerato di noia senza spettacolo in pista, dove i piloti faticano troppo a superare e a mettersi in scia dell’avversario che li precede. Naturalmente non si pretendono situazioni esagerate, ma un grosso incremento delle possibilità di sorpasso è possibile riducendo i problemi di disturbo aerodinamico e di surriscaldamento agli pneumatici che si hanno quando si sta in scia. Da qui è nata l’idea di modificare il grado con cui la monoposto che segue perde carico aerodinamico: attualmente questo valore si aggira attorno al 50%, ma con le nuove regole scenderà al di sotto del 10%, rendendo decisamente più semplice seguire da vicino gli altri e, di conseguenza, sorpassare.

Le gomme. In vista di tale scopo la Pirelli sarà chiamata a rivoluzionare il proprio prodotto e cercare di fornire alla F1 degli pneumatici con un degrado minore rispetto a quanto avviene oggi. Tutto questo aiuterà anche i vari team ad ampliare la forbice di strategie possibili, diversificando non poco la monotonia strategica attuale, dove spesso non si può far altro che attenersi ad una linea prestabilita. Dettaglio non da meno poi, le termocoperte dovrebbero essere vietate e quindi le gomme dovranno essere riscaldate in pista durante il giro di lancio, aumentando eventuali errori e testando il pilota.

L’importanza del pilota. Un altro punto focale del regolamento sarà quello di riuscire ad incrementare il ruolo del pilota rispetto a quello della vettura. Attualmente il divario tra le varie scuderie è enorme e spesso, indipendentemente da chi le guida, la vettura più competitiva porta entrambi i propri driver davanti agli altri. L’idea è quella di garantire speranza di podio e di vittoria a quei team di media classifica che abbiano tra le proprie fila devi veri talenti, anche per mettere maggiormente in luce il pilota e non oscurarlo con una monoposto meno competitiva. In questa direzione si agirà riducendo la telemetria ed i dati disponibili, e soprattutto è riapparsa la proposta di vietare alcuni aiuti al pilota in pista, il quale dovrà diventare centrale anche nella gestione dei problemi, senza essere guidato a bacchetta dal muretto.

Taglio dei costi. L’ultimo punto focale sarà quello della riduzione delle spese, si cercheranno di introdurre degli elementi standard che ogni team dovrà adottare, tra i quali cerchioni, impianti frenanti, radiatori, sistemi di raffreddamento per il cambio e dotazioni per il pit stop. Ci sarà un tetto economico limite su ciò che può interessare le prestazioni in pista, mentre non sarà adottato per l’ingaggio di piloti, manager, tecnici o di marketing.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: LaPresse

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