Ginnastica artistica, Vanessa Ferrari e un sogno olimpico che resta vivo. A 30 anni l’assalto per spezzare un tabù

Vanessa Ferrari era a un passo dalla qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020 ma il coronavirus l’ha fermata proprio sul più bello. La bresciana era la grande favorita per vincere la penultima tappa della Coppa del Mondo a Baku, tre settimane fa si era qualificata alla finale al corpo libero col secondo punteggio alle spalle di Lara Mori ma poi nell’atto conclusivo avrebbe avuto tutte le carte in regola per sconfiggere la compagna di squadra e staccare il pass per i Giochi. Purtroppo il Covid-19 ha cancellato tutto a un passo dalla meta e si dovrà ripartire una volta che verrà superata l’emergenza, bisogna ancora capire se la tappa di Baku verrà ripetuta o meno (appare improbabile che vengano considerati validi i risultati della qualifica, sarebbe come ufficializzare l’esito di una partita di calcio al termine del primo tempo senza disputare i secondi 45 minuti) e poi all’appello manca la gara conclusiva di Doha al momento schedulata per inizio giugno.

Il sogno olimpico di Vanessa Ferrari è più vivo che mai, la Campionessa del Mondo 2006 insegue i quarti Giochi della carriera (diventerebbe la ginnasta italiana col maggior numero di partecipazione) e il rinvio di un anno non l’ha spenta, l’allieva di Enrico Casella dovrà continuare ad allenarsi per inseguire la qualificazione attraverso il circuito internazionale riservato alle singole specialità e poi presentarsi in Giappone con grandi ambizioni. Lo farà a 30 anni e con l’ambizione di spezzare un autentico tabù dopo due amarissimi quarti posti nella rassegna a cinque, la maglia è un tarlo fisso nella mente della Farfalla di Orzinuovi che non si è mai fermata di fronte ai tanti infortuni di una carriera folgorante e che ha il talento, la grinta, la caparbietà, le possibilità di fare saltare il banco e completare il puzzle da vera fuoriclasse qual è.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse