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Ciclismo
Giro d’Italia 2020, le ipotesi sulle date del recupero. Possibili cambi nel percorso
Il Giro d’Italia 2020 non partirà il prossimo 9 maggio da Budapest come era invece previsto. L’emergenza coronavirus ha costretto gli organizzatori di RCS Sport a rivedere totalmente i piani e a posticipare la Corsa Rosa: con quasi due mesi di anticipo sull’inizio dell’evento, si è presa questa forte decisione senza aspettare l’evolversi della situazione. Il Giro d’Italia si è sempre corso in piena primavera, è un rito che apre la bella stagione e che unisce tutto il Paese, una vera e propria liturgia nel calendario a cui quest’anno dovremo purtroppo rinunciare. Si tratta però solo di un posticipo perché ci sono tutte le intenzioni di recuperare il Giro d’Italia nel corso di questo 2020, quando il coronavirus sarà soltanto un lontano ricordo: magari tra fine maggio e giugno (anche se poi a fine giugno c’è il Tour de France) oppure a settembre/ottobre, prima o dopo il Mondiale.
Paolo Bellino, amministratore delegato di RCS Sport, ha parlato delle nuovi possibili date della Corsa Rosa: “Abbiamo delle idee, lavoriamo su diverse opzioni. Tutta RCS Sport è impegnata. Un lavoro di squadra fondamentale, a partire dall’opera del direttore del Giro Mauro Vegni. Dovremo attendere almeno fino all’indomani del 3 aprile. Ma non dobbiamo deciderlo da soli. Saranno coinvolte le massime istituzioni del ciclismo, ma anche e soprattutto il Governo italiano. Vorrei ricordare alcuni numeri del Giro d’Italia, le cui immagini sono diffuse in 198 Paesi e raggiungono circa 800 milioni di telespettatori. E dai 10 ai 12 milioni si radunano a bordo strada. Almeno una volta nella vita passa sotto la casa di ognuno di noi. Gratis. E a maggior ragione è fondamentale coinvolgere il Governo nelle prossime scelte“.
Potrebbe dunque essere il Giro che diventa simbolo della rinascita del Paese: “Stiamo parlando dell’unico evento che racconta l’Italia da qualsiasi prospettiva, in tutti i suoi angoli. Per tre settimane e per tante ore al giorno. Dunque potrà diventare l’immagine del rilancio di un’Italia che è stata messa a soqquadro da un cataclisma. Mi auguro che possa davvero raccontare a tutto il mondo l’inizio di una nuova storia. Adesso dobbiamo restare tutti a casa il più possibile, perché la salute non può che essere la nostra salute polare. Quando sarà possibile, il Giro saprà richiamare tantissimi spettatori che potranno applaudire i loro beniamini“.
Potrebbe esserci anche un tracciato diverso rispetto a quello disegnato: “Il percorso c’è già ma siamo pronti ad arricchirlo al fine di raccontare ancora meglio la rinascita dell’Italia, perché non c’è dubbio che sapremo rialzarci. Saremo pronti”. E poi alla domanda se il Giro d’Italia si correrà nel 2020 risponde con grande ottimismo: “Sono molto fiducioso“.
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Lapresse