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Golf: Francesco Molinari difende il titolo all’Arnold Palmer Invitational 2020. Brooks Koepka a caccia del numero 1 di Rory McIlroy

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Lo scorso anno, in una notte di domenica di marzo, per l’esattezza quella del 10, il mondo del golf italiano si trovò di fronte a un’impresa quasi irreale. Francesco Molinari, che dopo il terzo giro era 17°, riuscì in un recupero d’alta scuola e fu capace di superare tutti distanziando di due colpi l’inglese Matthew Fitzpatrick, vincendo così il suo secondo torneo sul PGA Tour in carriera. Il torinese, quest’anno, può aggiungersi all’elitario club di coloro che hanno vinto due volte consecutive l’Arnold Palmer Invitational: prima di lui ci sono riusciti soltanto americani, rispondenti ai nomi di Loren Roberts (1994-1995), Matt Every (2014-2015) e Tiger Woods (quattro successi di fila tra 2000 e 2003, poi 2008-2009 e 2012-2013).

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Molinari, in verità, non parte tra i favoriti in quest’edizione del torneo, perché nella prima parte del 2020 non ha ancora trovato la giusta condizione. dal momento che ha superato il taglio soltanto in un’occasione su quattro, al WGC-Mexico Championship, dove ha concluso al 53° posto. Questo, ad ogni modo, suona come un segnale di recupero, importante perché il numero 1 d’Italia in questo torneo, 2019 a parte, si è sempre distinto in positivo.

In ballo, come da molte settimane a questa parte, c’è sempre il numero 1 del ranking mondiale, attualmente in mano a Rory McIlroy. Il nordirlandese potrebbe perdere la leadership nel caso in cui finisse fuori dai primi 10 e l’americano Brooks Koepka vincesse. Stanti i recenti problemi fisici di quest’ultimo, però, McIlroy appare piuttosto tranquillo in questo senso, senza dimenticare che è anche tra i grandi favoriti del torneo, che ha vinto nel 2018. C’è in gara, Tiger Woods a parte, praticamente tutto il meglio del golf globale, con una notevole eccezione rappresentata dallo spagnolo Jon Rahm. Arriva in fiducia il sudcoreano Sungjae Im, vincitore all’Honda Classic, ma l’americano Bryson DeChambeau, già secondo due anni fa, e l’inglese Tommy Fleetwood e il giapponese Hideki Matsuyama hanno tutti i numeri per potersi mettere in luce. Al via, oltre a Im, anche gli altri magnifici quattro del nuovo che avanza: il norvegese Viktor Hovland, il cileno Joaquin Niemann e gli americani Matthew Wolff e Collin Morikawa

Si gareggia al Bay Hill Club & Lodge, che fin dal 1979 ospita quello che è uno degli ultimi cinque tornei ad aver conservato lo status di “Invitational”, con 120 giocatori all’interno del field. Su questo par 72 si sono scritte pagine di leggenda della storia del golf, anche dopo il rinnovamento del 2009. Il disegno originale è del 1961, ad opera di Dick Wilson, e soltanto Payne Stewart, nel 1987, è riuscito ad arrivare a un complessivo -20. La copertura completa in streaming sarà offerta, in Italia, da GolfTv.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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