Karate
Karate, l’Italia convince nella tappa di Premier League a Salisburgo: sei le medaglie conquistate, Busà e Busato staccano il pass per Tokyo
L’Italia del karate può sorridere all’indomani della tappa di Premier League 2020 a Salisburgo, terzo appuntamento stagionale con la più importante competizione del circuito. Il bilancio per la spedizione azzurra giunta in Austria è infatti assolutamente gratificante: ben sei medaglie conquistate (un oro, quattro argenti e un bronzo) e altri due atleti qualificati ufficialmente alle Olimpiadi di Tokyo, ossia Mattia Busato e Luigi Busà, che prendono posto accanto a Viviana Bottaro sull’aereo per il Giappone.
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Mattia Busato non ha neanche dovuto dare il meglio di sé a Salisburgo per staccare il pass per i Giochi Estivi: gli è bastato raggiungere il terzo round della gara di kata, pur mancando l’accesso alle finali, per poter festeggiare l’ufficialità di una qualificazione che era già stata messa in cassaforte da tempo, vista la distanza abissale (quasi 2000 punti) che lo separa da quello che era il suo più diretto inseguitore, lo statunitense Ariel Torres Gutierrez. Il risultato del ventisettenne veneto è un’ulteriore testimonianza della bontà del movimento di kata in Italia, tanto a livello maschile quanto a livello femminile. A confermarlo ieri anche due medaglie nel kata a squadre: argento per il terzetto composto da Gianluca Gallo, Alessandro Iodice e Giuseppe Panagia, bronzo per il trio formato da Carola Casale, Terryana D’Onofrio e Michela Pezzetti.
Il primo atleta a qualificarsi a Tokyo nel kumite è invece Luigi Busà, capitano della Nazionale italiana di karate. Il trentaduenne nato ad Avola ha conquistato l’accesso alla finale per il bronzo, che ha poi preferito non disputare per un problema alla mano, e ha così consolidato il secondo posto nei -75 kg, dietro soltanto all’iraniano Bahman Asgari Ghoncheh, rendendo ufficiale una qualificazione sulla quale si nutrivano pochi dubbi. Pass che si avvicina anche per Angelo Crescenzo, che nei -60 kg si è dovuto arrendere in finale al macedone Emil Pavlov ma ha comunque guadagnato punti sul turco Eray Samdan, posizionatosi sul gradino più basso del podio: ora la distanza tra i due è di 937.5 lunghezze. Un altro argento è arrivato nel kumite -67 kg, dove Luca Maresca si è reso protagonista di un bel cammino, interrotto soltanto in finale dall’azero Rafiz Hasanov.
Le altre due medaglie sono giunte nel kumite femminile. La stella più luminosa della tappa austriaca è stata Sara Cardin, che nei -55 kg si è resa autrice di una cavalcata strepitosa che l’ha trascinata fino all’oro, ottenuto dopo l’ultima battaglia vinta contro la tedesca Jana Messerschmidt. Soltanto argento, invece, per Clio Ferracuti, che nei +68 kg si è arresa soltanto all’iraniana Hamideh Abbasali, numero 1 della classifica di questa classe di peso. Nei -68 kg pessime notizie per Silvia Semeraro, la cui precoce eliminazione al secondo round la allontana dalla qualificazione tramite ranking: la pugliese è stata distanziata dalla svizzera Elena Quirici ed è stata scavalcata anche dalla cinese Li Gong (vincitrice dell’oro ieri) e dall’egiziana Feryal Abdelaziz (d’argento ieri).
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antonio.lucia@oasport.it
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Foto: FIJLKAM