Biathlon

Lisa Vittozzi, biathlon: “Non ho dimostrato il mio vero valore, ho avuto problemi. Tornerò più forte”

Pubblicato

il

Da una settimana a casa come tutti per l’emergenza coronavirus, abbiamo scambiato due chiacchiere con Lisa Vittozzi, biathleta classe 1995 del gruppo sportivo dei Carabinieri. La sappadina ha chiuso l’ultima tappa di Coppa del Mondo a Kontiolahti centrando il secondo podio stagionale con il terzo posto nell’inseguimento, dopo una stagione difficile in cui il suo rendimento è stato al di sotto delle aspettative, se consideriamo la seconda piazza nella classifica generale ottenuta nella stagione 2018/2019 alle spalle di Dorothea Wierer, che ha saputo conquistare la sfera di cristallo anche in questa stagione. Un’annata caratterizzata da alti e bassi ma anche formativa, dalla quale ripartire per poter tornare nell’elite del circuito.

Non c’è miglior medicina dei risultati. Pensi che il podio conquistato nell’ultima gara di Kontiolahti nell’inseguimento possa aiutarti a metterti alle spalle le delusioni della stagione?

“Penso che il podio a Kontiolahti abbia dimostrato il mio vero valore che purtroppo durante la stagione non è potuto venire fuori del tutto come avrei voluto; è stata una stagione molto difficile per varie ragioni, ma ho imparato molto e sto già lavorando su me stessa per tornare in carreggiata”.

Quanto è stato difficile gareggiare nelle ultime due tappe senza pubblico e con l’emergenza coronavirus che dilagava nel Nord Italia?

“Quando si è scatenato il panico in Italia ero già all’estero e onestamente non ho ben capito la gravità della situazione fino all’ultima settimana in Finlandia. Quando hanno divulgato i numeri sui contagiati e i morti che aumentavano ogni giorno di più mi sono resa conto che la situazione stava diventando seria. Non è stato difficile gareggiare a porte chiuse perché era giusto così; la mia più grande preoccupazione era tornare a casa dall’estero ed entrare in contatto con la mia famiglia, perché non ero sicura di essere sana”.

A tratti in questa stagione si è vista la “vera” Lisa Vittozzi ma forse non la miglior Lisa. Una annata che era iniziata nel migliore dei modi con il successo nella staffetta mista di Östersund, ma dalla sprint si era capito che c’era qualcosa che non andava, con un equilibrio che hai ritrovato solo a Pokljuka e nel finale di stagione.

“Ho dovuto affrontare questa stagione nella condizione mentale e fisica non ottimale, e si è visto. Sicuramente ho pagato a caro prezzo la pressione che mi sono messa io stessa addosso, ma ci sono stati diversi problemi. So quanto ancora posso dare e sono sicura che uscirò da questo periodo più forte di prima”.

Allo stesso modo durante i Mondiali, dopo l’argento della mista e un’ottima sprint, dall’inseguimento in poi hai smarrito le tue certezze, ad esclusione di un’ottima prova in staffetta femminile. Quanto questi alti e bassi  hanno influito durante la tua stagione a livello mentale?

“Se dobbiamo proprio analizzare tutta la stagione non sono mai stata costante, ho alternato gare bellissime con gare da 70esima posizione e indubbiamente non aiuta visto che noi ci valutiamo in base ai risultati, come io stessa sbaglio a fare, ma in quel momento reagisci male. Se ci sono poi altri problemi che ti perseguitano, uscire dalle situazioni è doppiamente difficile”.

Alla luce delle dichiarazioni che hai rilasciato prima dei Mondiali al Messaggero Veneto, pensi che si possa comunque trovare un accordo per una preparazione con un team privato come in passato utilizzato ad esempio da Federica Brignone e che possa aiutarti ad arrivare a dicembre nelle miglior condizioni, compromettendo però le dinamiche del gruppo “elite” che è stato il valore aggiunto della nazionale azzurra degli ultimi anni per i risultati conseguiti?

“Al momento non so nulla sul mio futuro, la cosa che posso dire è che sicuramente prenderò la strada migliore per il mio cammino”.

Come passerai questo periodo in isolamento? Sui social hai postato immagini dove stai mettendo su casa per andare a convivere con Marco, è corretto?

“Questo periodo di quarantena lo passo a finire la mia casa a suon di stuccate e martellate, sicuramente è un buon passatempo per non sclerare”.

Al di là delle avversarie, pensi che l’avversario più difficile da battere in vista della prossima stagione sia la voglia di vincere di Lisa?

“Al momento non penso a nessuna avversaria da battere, penso solo a me stessa e a cosa posso migliorare”.

E’ proprio fresca la notizia del passaggio al biathlon della svedese Stina Nilsson, che prova a ripercorrere le gesta di Magdalena Forsberg e più recentemente di Denise Herrmann, pensi che possa aggiungere qualcosa in più a livello di motivazioni a tutto il movimento?

“Ho sentito la notizia, ero un po’ sorpresa all’inizio ma ho riflettuto su cosa possa averla spinta a fare questa scelta. Il biathlon negli ultimi anni è cresciuto molto, forse si annoia e la poca scontatezza del biathlon non la trovi in tanti sport. Ha fatto bene a voler mettersi mettersi in gioco”.

[sc name=”banner-article”]

nicolo.persico@oasport.it

Clicca qui per mettere “mi piace” alla nostra pagina “Il biathlon azzurro”

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook

Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo

Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Lapresse

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version