Scherma
Luca Curatoli, scherma: “Rinvio di Tokyo 2020 lungimirante, nel 2021 per una medaglia. Non mi pesa stare a casa, l’Italia ne uscirà”
Luca Curatoli è uno degli atleti di punta del movimento schermistico italiano. Il napoletano classe ’94, grazie al suo immenso talento, è riuscito a togliersi molte soddisfazioni. A soli ventun anni è salito sul tetto del mondo nella prova a squadre di sciabola insieme con Aldo Montano e Diego Occhiuzzi, nella manifestazione iridata di Mosca. A seguire sono arrivati ancora due bronzi (Lipsia 2017 e Budapest 2019) e un argento mondiale (Wuxi 2018) sempre nella prova a squadre. Nella manifestazione iridata ungherese è stato capace di salire sul podio anche nella prova individuale, perdendo solo dal campionissimo sudcoreano Oh Sang-uk in semifinale. In Coppa del Mondo ha portato a casa decine di podi e ad oggi è uno degli atleti più forti del panorama mondiale.
Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono state rinviate al 2021 ma gli obiettivi per l’atleta delle Fiamme Oro restano invariati: salire sul podio. Di questo e tanto altro ha parlato Luca Curatoli in un’intervista concessa ad OA Sport.
Luca, prima di tutto come stai e come stai vivendo questo periodo?
“Sto a casa e sto bene. A differenza di quel che si può immaginare sono una persona abbastanza pigra e quindi restare a casa non mi pesa, se potessi stare a casa non per un motivo così brutto sarebbe decisamente meglio. Personalmente non sto vivendo malissimo il fatto di dover rimanere tra le mura domestiche, anche perchè si tratta di uno sforzo minimo rispetto alle tante persone che in questo momento sono in prima linea, penso ai medici e gli infermieri. L’unico problema per noi atleti sono gli allenamenti praticamente più che dimezzati“.
Come passi le tue giornate in questa fase d’emergenza?
“Al mattino me la prendo con calma e dopo la colazione inizio subito ad allenarmi. Ho dei programmi sia tecnici che fisici che mi sono stati inviati dai miei preparatori atletici e dai maestri di scherma, Roberto De Cesare e Leonardo D’aversa, e poi studio visto che sto provando a laurearmi in Giurisprudenza. In questo periodo posso focalizzarmi anche su questo non avendo troppi impegni tra allenamenti e gare“.
L’obiettivo olimpico si è spostato di un anno, cosa pensi di questa scelta?
“Credo sia la scelta più lungimirante. All’inizio si è parlato di annullarla, poi di spostarla di due anni, quella di rinviare al prossimo anno sono convinto sia la scelta giusta, anche perchè tutti gli atleti devono avere le stesse opportunità. In alcune nazioni dove il virus non si è sviluppato in maniera così massiccia gli atleti si possono allenare, noi no. Tra un mese potrebbe verificarsi la situazione inversa e ogni squadra sarebbe arrivata alle Olimpiadi con una condizione fisica e atletica differente. Ovviamente fa un po’ male, perchè abbiamo preparato un quadriennio, io personalmente ero abbastanza in forma, venivo da due o tre stagioni molto positive, spero che in un anno non cambi la situazione. Sono certo che ripartiremo, ripartiremo più forti e cercherò di arrivare al massimo nel 2021”.
A proposito di risultati, come giudichi la tua stagione, seppur disputata solo in parte?
“Abbiamo fatto solo 4 tappe della Coppa del Mondo e sono andate bene, è stata una partenza di stagione molto buona che mi ha consentito di rimanere tra i primi tre o quattro schermidori al mondo. Per il resto della stagione non so cosa accadrà. In linea teorica mancherebbe ancora una gara di qualificazione, che non riguarda noi, ma altre nazioni che si giocano il pass olimpico”.
Parlando proprio di Olimpiadi, cosa ti aspetti da Tokyo 2020 sia per la prova individuale che per quella a squadre?
“In questo quadriennio abbiamo dimostrato che come squadra siamo tra i primi al mondo. Siamo quasi sempre saliti sul podio, forse tranne in un paio di circostanze. Sono risultati che nella sciabola maschile a squadre non sempre ci sono stati. Siamo una bella squadra, siamo molto compatti, siamo amici, siamo anche molto forti anche individualmente e questo sicuramente aiuta. La forza individuale in una squadra non è l’unica cosa che conta perchè ci sono nazioni con individualità molto forti ma non riescono a fare gruppo come noi. Per me l’armonia di squadra è una cosa importantissima. Ovviamente il nostro obiettivo è quello di raggiungere una medaglia. Credo che qualsiasi atleta, che si tratti di una prova a squadre o individuale, ambisca alla medaglia. Certo la partecipazione è una cosa bellissima ma la medaglia da quel tocco in più”.
In chiusura, Luca Curatoli quale messaggio vuole mandare agli italiani in questo momento di grande difficoltà?
“Per fare un parallelismo con lo sport, è una gara molto difficile, di quelle che al mattino non ti danno buone sensazioni e sai che dovrai metterci ancora più forza, più cattiveria agonistica per andare avanti. Il momento è molto duro ma noi italiani sapremo uscirne alla grande, rispettando i decreti, rimanendo a casa e stringendo i denti riusciremo alla fine a prenderci una bellissima medaglia tutti insieme”.
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salvatore.serio@oasport.it
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Foto: Bizzi/Federscherma