Ciclismo

Luigi Ganna, il primo vincitore del Giro d’Italia. Il muratore che divenne un mito del ciclismo italiano

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Nato a Induno Olona, il 1° dicembre del 1883, Luigi Ganna è un autentico mito del ciclismo. Il suo nome è scritto a caratteri cubitali nella storia delle due ruote. Egli fu, infatti, il vincitore della prima edizione del Giro, la quale si svolse nel 1909. Ma la sua carriera non si ferma a quel trionfo di portata storica. Nell’epoca del ciclismo pionieristico, un periodo in parte dimenticato e che andrebbe riscoperto, fu, per oltre un lustro, uno dei migliori interpreti del globo di uno sport che già al tempo non era poi così giovane come si può pensare oggi.

Di umilissime origini, fu costretto, in gioventù, a trasferirsi a Milano per lavorare come muratore. La passione per le due ruote nacque proprio poiché il tragitto che quotidianamente faceva per andare da Induno Olona a Milano, circa cento chilometri tra andata e ritorno, lo svolgeva a cavallo di una bicicletta. Un mezzo, chiaramente, ben differente da quelli che usano i corridori odierni. Pesante e dalla sella a dir poco scomoda. Ma il biglietto del treno costava un po’ troppo e, comunque, Luigi amava usare quel destriero di metallo anche per esplorare luoghi che, altrimenti, non avrebbe potuto conoscere.

Senza dire nulla ai genitori, un giorno si iscrisse a una gara locale. Arrivò un successo. Ci riprovò qualche tempo più tardi prendendo il via a un’altra piccola corsa del milanese. Il risultato fu il medesimo. Questi exploit lo convinsero a schierarsi al via del Giro di Lombardia dei professionisti del 1905. Quella competizione la vinse il grande Diavolo Rosso Giovanni Gerbi. Il secondo posto fu appannaggio dell’astro nascente Giovanni Rossignoli, il quale a giugno aveva vinto la prestigiosa Milano-Torino. Ma Ganna, alla terza esperienza agonistica in vita sua, fu terzo.

Tornò a casa con il premio in denaro ricevuto e raccontò tutto ai suoi genitori. Tanto bastò per convincere mamma e papà che la strada sportiva faceva per lui. Dal 1906 iniziò una carriera destinata a entrare nel mito in sella alla Bianchi, la squadra che lo lancerà. Non quella, però, a cui legherà i suoi maggiori successi. Sarà, infatti, l’Atala il sodalizio a godere dei migliori anni della carriera di Ganna.

Passista forte su salite non lunghissime e in possesso di una progressione devastante, Luigi si dimostrò ben presto un fuoriclasse polivalente con una predisposizione per le corse a tappe. Nel 1907 vinse la Milano-Torino-Milano e fu secondo al Giro di Sicilia. Nel 1908, oltre ai podi a Sanremo e Lombardia, colse anche un 5° posto nel secondo Tour de France di Lucien Petit-Breton.

Il 1909 fu la stagione migliore della sua carriera. La iniziò col trionfò alla Milano-Sanremo, nella quale piegò il francese Émile Georget, un fuoriclasse capace di agguantare più volte il podio al Tour de France e di vincere la Bordeaux-Parigi e il campionato nazionale francese negli anni in cui questi era da considerarsi quasi un Mondiale. Dopodiché, mise la ciliegina con quel successo nella prima edizione della Corsa Rosa. La dominò conquistando tre tappe e vincendo la resistenza del suo più grande rivale: Carlo Galetti.

In carriera Ganna vinse anche il Giro dell’Emilia e la prestigiosa Milano-Modena. Gli sfuggì sempre, invece, la corsa che per prima lo lanciò: il Giro di Lombardia. In quella che per lui era la gara di casa, colse due secondi posti e tre terzi, ma mai il primo. Ritiratosi nel 1915, fondò il suo marchio di biciclette. Vinse il Giro d’Italia anche da produttore, nel 1951, quando Fiorenzo Magni, in sella a una Ganna, conquistò la maglia rosa dopo una battaglia all’ultimo sangue con il fenomeno belga Rik Van Steenbergen. Morì appena 7 anni più tardi, a Varese, il 2 ottobre del 1957.

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Foto: Shutterstock

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