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Margherita Panziera, nuoto: “Mondiali e Olimpiadi una forzatura nello stesso anno, difficile allenarsi senza un obiettivo certo”

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2’06″59: era stato questo il crono stabilito nella finale degli Assoluti invernali a Riccione (dicembre 2019) da Margherita Panziera nei suoi 200 dorso. Il tempo, assai significativo visto il periodo e la vicinanza con la rassegna continentale in vasca corta a Glasgow, aveva permesso all’atleta del CC Aniene di centrare il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020. In quel pomeriggio romagnolo il sorriso di Margherita irradiava tutta la piscina e la sua soddisfazione era pienamente giustificata. Ecco che il 2020 era tutto in chiave olimpica: un progressivo avvicinamento all’appuntamento a Cinque Cerchi. Sfortunatamente il Coronavirus ha cambiato le carte in tavola a tutti noi e anche Panziera ne ha dovuto prendere atto. I Giochi sono stati rinviati nel 2021, vista l’emergenza sanitaria, e ora si vive un po’ alla giornata senza sapere se vi saranno gli Europei di Budapest nel mese di agosto o meno. Di questo e di altro abbiamo parlato con la dorsista azzurra in un’intervista concessa in esclusiva a OA Sport.

Margherita, l’annuncio del rinvio delle Olimpiadi è arrivato e molti di voi atleti lo chiedevano per via delle difficoltà nella preparazione. Qual è il tuo pensiero a riguardo?

C’era da aspettarselo. Diciamo che la notizia mi ha fatto piacere. In questo momento la priorità è la nostra salute e quindi non credo si sarebbero riuscite a fare delle Olimpiadi in sicurezza nelle date originarie (24 luglio-9 agosto, ndr). Poi c’è anche il fatto che molti atleti (anche in Italia), come hai ricordato, non si stanno allenando quindi ci sarebbe stata una disparità nella preparazione. L’idea, quindi, di posticiparle di un anno ci dà la tranquillità di poterci allenare per fare una stagione ‘regolare’, sperando che la situazione si sia risolta“.

Tu, comunque, in questo periodo sei riuscita ad allenarti?

Sì, noi ragazzi dell’Aniene siamo fortunati perché possiamo continuare la preparazione nell’impianto dell’Acqua Acetosa, gestito dal Coni, e ci alleniamo solo una volta al giorno e in fasce orarie diverse, in maniera tale che ci sia una sola persona per corsia. Ovviamente, non è ideale, ma tutto questo è legato al problema Coronavirus“.

E ora come si va avanti? Mi spiego: con il rinvio delle Olimpiadi e una rassegna continentale a Budapest con il punto di interrogativo, immagino sia difficile avere le motivazioni per continuare ad allenarsi, senza avere un traguardo ben definito davanti.

Sicuramente è complicato perché viene a mancare un obiettivo certo: per noi sotto il profilo motivazionale e per chi ci allena che non sa come impostare la preparazione. Per ora cerchiamo di mantenere un certo regime in maniera tale che quando potremo riprendere con i nostri soliti allenamenti non saremo troppo indietro. Bisognerà capire che cosa deciderà la Federazione internazionale riguardo ai prossimi eventi  e noi poi stabiliremo il da farsi“.

Legata a questo aspetto c’è la notizia che l’anno venturo si potrebbero disputare i Mondiali 2021 a Fukuoka e le Olimpiadi di Tokyo nello stesso anno. Da atleta, pensi che sia la soluzione migliore?

Sinceramente, la vedo un po’ come una forzatura perché sarebbe ripetere la stessa gara due volte. Guardandola soprattutto dal punto di vista della preparazione è chiaro che probabilmente si dovrà fare una scelta, privilegiando i Giochi, e quindi la rassegna iridata avrebbe più una valenza come fosse una gara di passaggio. Per fare un esempio, è un po’ quello che solitamente accade negli Europei nell’anno olimpico. Per cui, attendiamo le decisioni della Fina“.

Una situazione difficile per chi deve stilare i nuovi calendari, ma una situazione difficile soprattutto per tutti noi che dobbiamo convivere con il timore del Covid-19. Da atleta, ma ancor prima da ragazza, come stai vivendo questi giorni di tensione?

Siamo in una situazione di emergenza sanitaria che non abbiamo mai visto. La tensione è molto alta e credo appunto che la priorità sia la salute, rispettando le decisioni governative. Personalmente nel tempo libero studio e quindi sicuramente riesco a trovare cose da fare. Sulla situazione penso che si possono organizzare delle iniziative (raccolte fondi ad esempio) per sostenere gli ospedali e i loro operatori. Da parte nostra, come detto, oltre che il rispetto delle regole, è necessario non farsi prendere dal panico e accettare il più lucidamente possibile ciò che sta accadendo, anche se chiaramente non è affatto facile, pensando comunque che ne usciremo“.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse 

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