Sci Alpino
Marta Bassino, sci alpino: “Brignone un esempio da copiare. Momento di incertezza, dobbiamo adattarci”
L’Italia è stata la nazione dominatrice nella Coppa del Mondo femminile di sci alpino. Una serie infinita di podi e vittorie, culminata con la storica conquistata della classifica generale di Federica Brignone. Chi ha sicuramente contribuito alla super stagione azzurra è stata Marta Bassino. Un anno magico quello della piemontese, che ha ottenuto una vittoria a Killington ed è salita sul podio in cinque specialità diverse. Bassino si è raccontata in esclusiva ad OA Sport, tracciando un bilancio della sua stagione, parlando poi anche di obiettivi futuri, come il Mondiale di Cortina il prossimo anno.
Tutta Italia è costretta a rimanere in casa per il Coronavirus. Come stai affrontando questo momento e cosa stai facendo?
“E’ un momento particolare e difficile per tutti. Io sono a casa da una decina di giorni. Da quando sono tornata da Are, dove ci hanno detto che la stagione era finita, non mi sono più mossa da casa se non per uscire una volta a fare la spesa, come un po’ tutti nel resto d’Italia”.
Pensi che un prolungarsi della quarantena possa influire sulla vostra preparazione per la prossima stagione? Hai già in mente come eventualmente allenarti? Ha già avuto delle indicazioni o dei programmi?
“Dei programmi futuri per quanto riguarda il lavoro con la squadra non so ancora nulla e non so quando ci daranno il via libera per poterci allenare. Intanto cerco di allenarmi a casa con quello che ho, tra qualche ripetuta di corsa vicino a casa o dei circuiti con bilancieri e pesi. Di sicuro non è come allenarti in palestra o sul campo d’atletica come faccio di solito. L’importante è mantenere una forma fisica decente, anche perchè abbiamo finito molto presto. E’ un periodo tutto molto strano, perchè noi eravamo abituati a sciare fino ad Aprile, poi prenderci un periodo di pausa e poi ricominciare con la preparazione a secco a fine Maggio. Con questo periodo resta tutto un po’ in dubbio, perchè non sappiamo quando possiamo tornare a sciare, quando riaprono campi e palestre. E’ un momento di attesa, di transizione e si cerca di fare quello che riusciamo con quello che abbiamo”.
La stagione appena trascorsa è stata sicuramente la migliore della tua carriera, quella in cui è avvenuto un definitivo salto di qualità. Rispetto al passato hai modificato la preparazione oppure è scattato dentro di te quel qualcosa per raggiungere i risultati ottenuti in questa stagione?
“E’ stata una crescita continua negli anni scorsi ed in questa stagione sono riuscita ad avere una costanza che non avevo mai avuto. E’ stato importante tenere la forma alta dall’inizio alla fine ed è certamente la cosa più difficile per un atleta. Io non ho fatto nulla di diverso, ma andando avanti e crescendo è come se mi allenassi un po’ di più, ho sempre messo un mattoncino in più”.
Una stagione che ti ha regalato anche la prima vittoria della carriera in Coppa del Mondo nel gigante di Killington. Emozioni, pensieri, ricordi di una giornata che immagino per te sia stata indimenticabile?
“La vittoria a Killington è stata la mia più grande emozione di quest’anno. Vincere non mi era mai capitato, poi ero già in testa dopo la prima manche e confermarmi nella seconda è stata veramente una grande soddisfazione. E’ stata una gioia immensa tutta la giornata ed è anche quello che mi ha dato la consapevolezza di dove ero arrivata e che mi ha portato poi a fare questa grande stagione”.
Non solo la vittoria di Killington, ma una stagione che ti ha visto salire sul podio in cinque specialità diverse. La polivalenza che è sempre stata una tua caratteristica, ma che è esplosa proprio quest’anno. Hai lavorato molto sulla velocità in particolare?
“Io più discipline le ho sempre fatte negli anni scorsi, sia velocità e anche qualche slalom come nella stagione precedente. Mi sono allenata molto ed è da un po’ di anni che faccio proprio la velocità per andare in giro, conoscere le piste, anche perchè per la velocità ci vuole un po’ più di tempo ed esperienza. Quest’anno sono riuscita ad ottenere risultati anche in velocità, grazie anche ad una bellissima preparazione a Copper quest’autunno, dove c’è una pista perfetta per preparare discesa e superG”.
Quest’anno hai deciso di ‘abbandonare’ lo slalom e di dedicarti maggiormente alla velocità. C’è un motivo preciso su questa tua decisione?
“Non ho proprio abbandonato lo slalom, ma tutto ora come ora non si riesce a fare. Sono partita dal gigante e poi mi sono spostata sulla velocità, in particolare il superG e poi non va dimenticato che c’erano anche tutti i paralleli ed una nuova specialità quest’anno, oltre alle combinate. Anche le discese mi sono programmata di non farle tutte, infatti a Lake Louise non sono andata e neppure a Sochi, ma era una cosa già in programma ad inizio stagione per lasciare spazio alle altre e poi per continuare ad allenarmi su gigante e superG. E’ sempre un percorso di scelte che viene fatto lungo tutta la stagione e se vedi che le cose vanno bene allora magari ti metti a fare una disciplina in più. Lo slalom mi era stato proposto, soprattutto di fare alcune gare a fine stagione, anche perchè con i 500 punti in classifica sarei partita appena a ridosso delle prime trenta e con la possibilità anche di fare punti. Ho deciso io di non farlo, anche perchè la mia stagione era troppo piena e non volevo aggiungere qualcosa che mi avrebbe portato via del tempo ad altre discipline”.
E’ stata sicuramente la stagione di Federica Brignone. Come si vive in squadra nel momento in cui c’è una compagna che sta per vincere la Coppa del Mondo? E’ un punto di riferimento per te?
“E’ un grandissimo punto di riferimento. Siamo una squadra molto forte e quando le cose vanno così significa che abbiamo lavorato nella direzione giusta. In più, quando c’è un’atleta come Federica che ha primeggiato in più specialità, ti fa capire che il lavoro è giusto ed è un esempio da cui prendere spunto e copiare”.
La prossima stagione è anche quella dei Mondiali di Cortina. In vista dell’appuntamento iridato cambierà un po’ la tua preparazione oppure si pensa di gara in gara, prendendo la Coppa del Mondo come trampolino verso la rassegna iridata?
“Io parto sempre per gareggiare di volta in volta, senza stravolgere di tanto le cose. E’ chiaro che quando ci sono le stagioni con il grande evento qualcosa cambia, ma l’evento è come se fosse una cosa a parte. Si esce dalla Coppa del Mondo per fare Mondiale o Olimpiade. Ci sono due obiettivi diversi, uno è la Coppa del Mondo e l’altro quello del grande evento dove c’è una manche unica. Non si può comunque pensare di fare una brutta stagione di Coppa e poi arrivare al Mondiale per vincere una medaglia. Il percorso si costruisce di gara in gara e bisogna arrivare preparati dopo aver fatto una bella stagione prima”.
In conclusione un pensiero sul vincere una coppa di specialità, soprattutto in gigante, lo hai fatto?
“A questo non ci penso ancora più di tanto. Non è che non ho le possibilità per farlo, ma è come se non mi fossi posta quell’obiettivo. Io l’obiettivo concreto lo vedo di gara in gara ed ottenere ogni volta dei bei risultati. Cercare di fare podi e vittorie e poi nel caso fare la somma alla fine”.
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andrea.ziglio@oasport.it
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Foto: Pier Colombo