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Michela Moioli: “Mio nonno sta meglio. Vorrei il record di Coppe del Mondo e punto al bis olimpico”

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Nonstante il momento difficile che sta vivendo, Michela Moioli, campionessa dello snowboardcross nonché una delle più grandi fuoriclasse azzurre dell’epoca contemporanea, ha deciso di raccontarsi a noi di OA Sport. Ci ha parlato di come sta vivendo questo periodo complicato, ma anche del trionfo in Coppa del Mondo, degli obiettivi futuri, dei limiti del format di un circuito maggiore che prevede appena sei gare e di un’ipotetica esperienza nel parallelo.

Ciao Michela, innanzitutto volevo chiederti come stai affrontando questo momento difficile dovuto all’emergenza coronavirus. Abbiamo saputo, purtroppo, del dramma familiare che ti ha colpito. Tuo nonno, ora, come sta?

Provo ad affrontare il tutto nel modo più normale possibile. Cerco sempre qualcosa da fare così da non passare il tempo distesa sul divano a guardare la televisione. Mi alleno, suono l’ukulele e se serve vado a fare la spesa. Il nonno sembra essere in ripresa, per fortuna. Ora l’hanno trasferito in un’altra clinica dove portano i pazienti che danno segni di miglioramento. Questo ci ha infuso molta speranza“.

Noi auguriamo il meglio a te e alla tua famiglia. Passiamo, ora, allo snowboardcross. Raccontaci un po’ questa stagione che ti ha vista dominatrice assoluta della disciplina. Hai vinto la tua terza coppa del Mondo e nelle sei gare previste hai ottenuto tre successi e tre secondi posti.

E’ stata, probabilmente, la miglior stagione della mia carriera. Come dici tu non ho mai fatto peggio di seconda. Ottenere questi risultati non è stato facile come può sembrare dalla televisione, ho lavorato molto sin dall’estate e me la sono dovuta sudare dall’inizio alla fine. Me lo ero ripromesso l’anno scorso e, alla fine, ho compiuto la mia missione. Credo di essere maturata tanto negli ultimi mesi. Sai, in una gara di snowboardcross devi imparare ad accederti nel momento giusto, ma poi anche a spegnerti appena finita la competizione. Abbiamo solo sei tappe di Coppa del Mondo a disposizione, per cui se qualcosa va storto non puoi stare là a rimuginare, ma devi subito proiettarti verso la nuova sfida. Nell’ultimo periodo ho vissuto una situazione molto complicata a causa del coronavirus. Ma sono stata in grado di svuotare la mente ogni volta che mi trovavo a battagliare con le mie rivali“.

Come hai sottolineato, voi che praticate snowboardcross avete solo sei gare a disposizione in Coppa del Mondo. Non pensi che questo sia limitante per voi atleti e per il vostro sport?

E’ molto limitante. Basta una gara storta e ti sei giocato le tue chance di vincere la Coppa del Mondo. Se, per sbaglio, durante una prova ti scontri con un altro atleta nelle qualificazioni, e questo ti costa l’accesso alla finale, sei praticamente spacciato. Poi, sai, noi siamo atleti come tutti gli altri. Ci alleniamo dieci mesi all’anno. Curiamo minuziosamente la nostra alimentazione. Sapere che facciamo tutti questi sacrifici per sole sei gare è snervante. Vorremmo competere di più, molto di più. Ma purtroppo questo non dipende da noi. L’unica cosa che possiamo fare è alzare la voce e sperare che qualcuno ci ascolti“.

Con il terzo successo in Coppa del Mondo hai agguantato il terzo posto nella classifica delle plurivincitrici della manifestazione. Meglio di te hanno saputo fare solo la canadese Dominique Maltais, la quale ne ha conquistate cinque, e la francese Karine Ruby che si è fermata a quota quattro. Ti capita mai di pensare a questi record e a cosa significherebbe batterli?

Strana coincidenza, proprio oggi sono andata a controllare l’albo d’oro della Coppa del Mondo. Di solito, sono onesta, preferisco concentrarmi sull’attualità e non ci penso granché. Tuttavia, guardando la foto di Maltais con le cinque Coppe pensavo: ‘Sai che c’è? Io a fine carriera voglio arrivare a sei’ “.

Sei giovanissima e hai ancora un’intera carriera davanti. Prossimo obiettivo vincere quel titolo iridato che è l’unico alloro che ti manca? E alle Olimpiadi del 2022 ci stai già pensando?

Ovviamente sarebbe bellissimo vincere questo Mondiale che continua a sfuggirmi. Però l’Olimpiade è sempre in cima ai miei pensieri. Il mio focus è già a Pechino 2022. Nulla è come trionfare ai Giochi.  Dopo l’oro di PyeongChang voglio assolutamente ripetermi tra due anni in Cina“.

Per concludere: tempo fa si era discusso di un tuo possibile approdo nel parallelo, stai portando avanti anche questo progetto, oppure l’hai messo un po’ da parte?

Al momento il progetto parallelo l’ho accantonato un attimo. Mi concentro su ciò che mi riesce meglio. Sono molto contenta dei miei risultati e voglio continuare su questa via. L’idea del parallelo era dovuta al fatto, già accennato in precedenza, che purtroppo noi facciamo pochissime gare. Però riuscire a fare snowboardcross e parallelo ambedue ad altissimi livelli è molto difficile. Sono due sport che a una prima occhiata possono sembrare simili, ma in verità sono diversissimi. Il lavoro sulla tavola è completamente differente. La posizione sul mezzo che deve tenere un atleta di parallelo è totalmente all’opposto di quella che serve per eccellere nello snowboardcross. Ad ogni modo, in futuro potrei tornare a farci un pensierino“.

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Foto: FISI-Pentaphoto

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