Ciclismo

Milano-Sanremo 1993: la zampata di Maurizio Fondriest

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Maurizio Fondriest è stato uno dei migliori corridori italiani a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90. Specialista delle classiche, era un atleta completo, che sapeva cavarsela su ogni terreno. Fuoriclasse già da giovanissimo, tanto che da dilettante vinse il Piccolo Giro di Lombardia, il Trofeo ZSSDI, il Giro del Belvedere e cinque tappe in due anni al Giro Baby, il trentino si rivelò al grande pubblico nel 1988. In quella stagione, infatti, ad appena 23 anni, complice un contatto tra il canadese Steve Bauer e il belga Claude Criquielion nella volata decisiva, si laureò Campione del Mondo.

A quel successo, tuttavia, seguirono una serie di annate in cui Maurizio colse diversi bei piazzamenti qua e là, che gli valsero anche il successo nell’edizione 1991 della Coppa del Mondo, ma in cui vinse meno del previsto. Nel ’93, tuttavia, si rifece con gli interessi. Arrivarono, oltre alla seconda Coppa del Mondo, ben 25 trionfi tra cui la Freccia Vallone, la Tirreno-Adriatico, il Campionato di Zurigo, il Giro dell’Emilia, il GP du Midi Libre, il Giro del Trentino e una tappa al Giro d’Italia. L’autentica perla di quel momento magico, però, fu la Milano-Sanremo.

Il 20 marzo 1993, Fondriest si presentò in grandissima forma al via della Classicissima. Era il grande favorito e non si fece schiacciare dalla pressione. Partì sul Poggio con una stoccata impressionante e nessuno fu in grado di seguirlo. Sull’erta ligure costruì, in un attimo, un vantaggio notevole. Grazie alle sue notevoli doti in discesa e in pianura, il trentino riuscì a difendersi dal ritorno del gruppo dopo lo scollinamento. In Via Roma Maurizio si presentò tutto solo e poté alzare le braccia al cielo. Fu l’apoteosi.
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luca.saugo@oasport.it

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Foto: Wikipedia

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