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Milano-Sanremo 2020, il coronavirus ferma la Classicissima. Quando l’ultimo stop? Si corse anche durante la guerra!

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La Milano-Sanremo è una delle cinque Classiche Monumento, un pilastro delle corse di un giorno, un punto di riferimento nel calendario ciclistico internazionale. La Classicissima di Primavera, la corsa più lunga dell’anno con i suoi quasi 300 km, un evento vero e proprio che si distingue per un percorso che sembra tanto semplice con soltanto Cipressa e Poggio a renderlo altimetricamente interessante ma che ogni volta riserva sempre una sorpresa. Dovrebbe essere una Classica per velocisti ma può arrivare un uomo da solo (Vincenzo Nibali nel 2018) o un piccolo drappello (Julian Alaphilippe si impose nel 2019, Michal Kwiatkowski festeggiò nel 2017).

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La Milano-Sanremo è la corsa che apre la stagione del grande ciclismo, da quel momento si entra davvero nel vivo dell’annata agonistica e si incomincia a fare tremendamente sul serio. Era la corsa di San Giuseppe (19 marzo, la Festa del Papà), poi è stata spostata al sabato successivo quando è stata tolta la festività nazionale. Uno spettacolo vero e proprio, uno degli eventi più cari agli italiani che la seguono con inguaribile affetto addirittura dal 1907 (doppietta francese con Lucien Petit-Breton davanti a Gustave Garrigou). Quest’anno la Milano-Sanremo non si correrà, l’edizione 2020 della Classicissima non andrà in scena. Quantomeno non nella sua storica collocazione in calendario perché l’allarme coronavirus e il decreto governativo hanno costretto gli organizzatori di RCS Sport ad annullare la prova. Si è chiesta alla UCI una nuova collocazione in calendario. Si parla di un possibile recupero tra settembre e ottobre (prima o dopo il Mondiale), da non scartare l’opzione post Giro d’Italia anche se sembra complicata vista la vicinanza col Tour de France a cui seguiranno le Olimpiadi di Tokyo 2020 (sperando che l’emergenza coronavirus passi in fretta).

Quando non si è disputata la Milano-Sanremo per l’ultima volta? Bisogna risalire addirittura al 1944 e al 1945 per trovare la dicitura “non corse” nell’albo d’oro, erano gli ultimi due anni della Seconda Guerra Mondiale e la situazione era letteralmente drammatica. Il conflitto bellico non fermò, però, la Classicissima per tutto il lustro abbondante sotto le armi: nel 1940 vinse Gino Bartali, nel 1941 si impone Pierino Favalli, nel 1942 toccò ad Adolfo Leoni, nel 1943 Cino Cinelli tagliò per primo il traguardo. Si riprese poi nel 1946, la Sanremo della rinascita conquistata da Fausto Coppi. Siamo in periodo di pace fortunatamente, questa volta non è una guerra sanguinosa a frenare le biciclette ma il nuovo coronavirus che sta mettendo in ginocchio tutto il Pianeta con oltre 100mila contagi.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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