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MotoGP, cancellato anche il GP di Thailandia. Il Mondiale rischia di iniziare a metà aprile

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Dopo il GP del Qatar, è cancellato anche il GP di Thailandia 2020 di MotoGP. Il fine settimana di Buriram è stato rinviato a data da destinarsi, probabilmente in autunno. “Dobbiamo concentrarci prima sulla pandemia e rimandare la gara fino a nuovo avviso. E’ nell’interesse del Paese e dei partecipanti“, ha dichiarato il vice-Premier Anutin Charnvirakul.

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Resta da capire, a questo punto, quando potrà realmente iniziare il Mondiale di MotoGP. Di sicuro non si correrà per tutto il mese di marzo. Il primo evento dovrebbe (condizionale d’obbligo) svolgersi dal 3 al 5 aprile ad Austin, in Texas, per il GP delle Americhe. Eppure il Presidente Donald Trump ha già imposto importanti limitazioni ai voli da e per l’Italia, misure che presto potrebbero estendersi anche al resto dell’Europa (in aumento i casi di positività anche in Francia e Germania). American Airlines e Delta Airlines hanno già sospeso tutti i voli provenienti ed in arrivo da Milano. Ad oggi filtra dunque pessimismo su un eventuale inizio del Campionato negli Stati Uniti. La speranza è che possa invece disputarsi regolarmente il GP d’Argentina del 19 aprile, confidando che la pandemia possa in qualche modo venire contenuta nelle prossime 6 settimane.

Tornando al GP di Thailandia, le uniche date possibili per un recupero sono quelle dell’11 ottobre o dell’8 novembre. In entrambi i casi piloti e team si troverebbero costretti ad affrontare addirittura 4 GP in un mese, dunque uno a settimana. Un tour de force difficile da sostenere, anche sotto il profilo delle risorse economiche. Si tratta comunque di ipotesi lontane. L’attualità racconta di un Mondiale che non inizierà prima della Primavera inoltrata.

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Foto: Lapresse

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