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MotoGP, Mondiale 2020: la griglia di partenza dei favoriti. Vinales e Quartararo in prima fila, Marquez, Dovizioso e Valentino Rossi inseguono

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Oggi, giovedì 5 marzo, si era convinti di essere vicini al primo giorno di “scuola” del Mondiale 2020 di MotoGP. Purtroppo, l’emergenza Coronavirus, che sta preoccupando non poco diversi Paesi ivi compresa l’Italia, ha portato alla cancellazione del 1° round e del 2° round della classe regina in Qatar e in Thailandia. Si dovrebbe partire il 5 aprile ad Austin (Stati Uniti), ma bisognerà capire l’atteggiamento delle autorità locali rispetto ai passeggeri italiani e giapponesi, visto quanto successo nei territori del Bel Paese del Sol Levante.

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Fatta questa premessa, giusto tornare agli aspetti della pista. Ci si chiede: la griglia di partenza dei favoriti? Per quanto visto nel corso dei test, la Yamaha sembra godere di un vantaggio. L’adattamento della M1 alle mescole Michelin di nuova generazione è stato un aspetto favorevole per i centauri del team di Iwata. Pertanto, lo spagnolo Maverick Vinales e il francese Fabio Quartararo dovrebbero essere in una ipotetica prima fila: l’iberico è stato devastante sia sul giro secco che sul passo gara, mentre il giovane transalpino ha impressionato sul piano della prestazione pura. Giusto considerare, forse non allo stesso livello, la Suzuki. La coppia spagnola formata da Alex Rins e da Joan Mir può contare infatti su una GSX-RR 2020 che, come detto nel caso della Yamaha, sfrutta al meglio le gomme francesi, esaltando la guidabilità della moto di Hamamatsu.

Affrontando l’analisi sulla scuderia dei tre diapason, Valentino Rossi merita un discorso a parte. Ebbene, il “Dottore” fatica a trovare la quadra, specie sui long run: il degrado dello pneumatico posteriore è un enigma per il suo team, contrariamente ai suoi compagni di marca. Forse, questo stop forzato potrebbe dare modo ai tecnici di trovare quella soluzione che ancora non c’è, anche se solo girando e sperimentando si può capire quanto possa essere efficace. In questo contesto, sono un po’ a inseguire anche la Honda e la Ducati. La squadra campione del mondo è apparsa decisamente in difficoltà. La RC213V 2020 non ha dato le risposte attese: moto difficilissima da guidare e con un motore scorbutico. Aspetti sottolineati dal campione del mondo in carica Marc Marquez ed ecco che gli ingegneri nipponici si sono visti costretti a tornare sui loro passi, mettendo a disposizione dei piloti un modello con componenti “vecchi”. Un modus operandi che sembrerebbe aver dato i frutti sperati, ma per ambire al successo servirà probabilmente uno step ulteriore.

Lo stesso ragionamento può valere per la Rossa. Le GP20, specie in Malesia, ha fatto fatica a digerire le nuove Michelin e l’atavica problematica della percorrenza in curva ha complicato il tutto. A Losail, nel corso degli ultimi test, qualcosa di meglio si è notato, con una Desmosedici dotata del sistema Holeshot e di nuove soluzioni aerodinamiche per renderla più guidabile nei tratti lenti. C’è ancora da lavorare, però, e Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci ne sono consapevoli.

 

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Foto: Valerio Origo

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