MotoGP
MotoGP, quando inizia il Mondiale? Qatar cancellato e Thailandia cancellati, a rischio anche il GP Usa
La MotoGP non inizierà la sua stagione nel corso del prossimo weekend. Ormai è noto. Il Gran Premio di Losail della classe regina è stato cancellato ed ora tutto sarà rimesso in discussione. La decisione del Qatar di chiudere le porte ai cittadini italiani e giapponesi ed a tutti coloro che sono passati attraverso il nostro Paese negli ultimi 14 giorni, ha imposto a Dorna di prendere questa decisione. Storica e sofferta. Una scelta inevitabile che, tuttavia, non è la sola in questo momento così concitato. Anche il Gran Premio di Thailandia di Buriram in programma il 22 marzo, infatti, è stato spostato (e si proverà a inserire in altra data) ed ora la scelta toccherà al Gran Premio degli Stati Uniti.
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In teoria fino a pochi giorni fa era stata fissata in maniera ideale la gara di Austin come via vero e proprio del campionato, ma nelle ultime ore le decisioni del Governo statunitense (che sta pensando a restrizioni importanti per gli arrivi nel proprio Paese) potrebbe nuovamente mettere i bastoni tra le ruote alla MotoGP. La gara texana sarebbe fissata nel weekend del 5 aprile, ma ormai anche questa data è a fortissimo rischio. Inutile girarci attorno. A questo punto il Mondiale della classe regina è davvero nel bel mezzo di un caos senza precedenti, contando che non ci sono ancora notizie nemmeno dal Gran Premio di Argentina di Termas de Rio Hondo del 19 aprile.
Un calendario che è stato fatto saltare letteralmente con il tritolo e che ora andrà ricomposto, non senza fatica. Gli appuntamenti sono tanti, gli slot liberi sempre meno per cui, come uscirà da questo ginepraio Dorna? Proviamo a fare qualche calcolo. Se il Gran Premio di Austin rimarrà in calendario, la prova di Buriram potrebbe essere ricollocata verso il termine del campionato. Ma, ed è un grosso “ma”, in quel lasso di tempo la classe regina propone il trittico asiatico Giappone-Australia-Malesia tra Aragon (4 ottobre) e Valencia (15 novembre). Molto probabilmente il Gran Premio di Thailandia potrebbe essere posizionato tra Misano (13 settembre) e proprio Aragon, in una soluzione simile a quanto avvenuto due anni or sono.
Se, invece, saltasse anche il GP degli Stati Uniti, la situazione sarebbe davvero ai limiti dell’ingestibile. Recuperare due prove in un calendario così fitto sarebbe quanto mai complicato e porterebbe a team e piloti uno sforzo clamoroso. Come se non bastasse, poi, c’è un problema spinoso che tocca soprattutto Ducati e Aprilia. Dopo i test del Qatar, infatti, i due team italiani avevano lasciato le moto a Losail in vista del via del campionato ma ora non le possono andare a riprendere per il divieto di ingresso nella Nazione. “Non sappiamo come faremo ad andare a recuperarle — spiega Paolo Ciabatti, direttore sportivo della Ducati alla Gazzetta dello Sport —, perché dopo i test della scorsa settimana tutti i nostri meccanici erano tornati a casa. Forse potranno aiutarci i tecnici di Avintia della Superbike, che essendo spagnoli potranno viaggiare”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse